Il Coronavirus, il taglio dei parlamentari e i treni a Cinque Stelle che non passeranno più

Nonostante l’emergenza sanitaria stia facendo annullare ogni tipo di evento, nessuno vuole toccare il referendum del 29 marzo. Per la paura che si riapra una finestra elettorale. Per i pentastellati l’opzione di una ricandidatura è un terno al lotto. A cominciare da Ilaria Fontana e Enrica Segneri. Senza dimenticare Luca Frusone.

Per l’emergenza Coranavirus in Italia si sta rinviando ogni tipo di appuntamento. Oltre alla chiusura delle scuole in varie Regioni. Tutto, tranne che il referendum del 29 aprile, quello che riguarda il taglio di 345 parlamentari. Eppure, almeno in teoria, qualcuno potrebbe chiedere lo slittamento, anche di poche settimane.

Foto © Imagoeconomica, Livio Anticoli

Nessuno lo fa, perché, come ha scritto l’Huffington Post, mettere in discussione la celebrazione di quel referendum, significherebbe riaprire una finestra elettorale importante. Il Governo Conte, anche sull’emergenza Coronavirus, sta ballando. Le cronache e i retroscena degli addetti ai lavori riferiscono di una certa irritazione del Quirinale per i troppi ondeggiamenti.

E poi c’è Matteo Salvini (Lega), pronto davvero ad un Governo di unità nazionale. Con la recessione alle porte, l’ipotesi di affidare a Mario Draghi le redini dell’esecutivo potrebbe “tentare” molti. Giuseppe Conte e il Movimento Cinque Stelle sono quelli che più avrebbero da perdere da questo tipo di scenario. Anche perché, senza il taglio immediato di 345 parlamentari, per i pentastellati sarebbe davvero complicato dire di aver ottenuto qualcosa in questi anni. Del reddito di cittadinanza, infatti, non parla nessuno considerando il fallimento gestionale del provvedimento.

Le deputate Ilaria Fontana ed Enrica Segneri

Tutto sommato però le elezioni anticipate sarebbero un problema enorme per i Cinque Stelle. Intanto per i sondaggi che continuano a circolare. Poi perché il vento del 4 marzo 2018 non esiste più. Limitiamoci alla provincia di Frosinone. Luca Frusone avrebbe bisogno dell’abolizione del principio del “massimo due mandati” per essere ricandidato. Ilaria Fontana due anni fa vinse nel collegio maggioritario del cassinate, battendo Mario Abbruzzese. A Cassino la sua azione politica l’hanno vista in pochi. Anche il cambio di sistema elettorale non sposterebbe i termini della questione.

Si è vista poco anche Enrica Segneri, eletta nel proporzionale. Alla fine per i Cinque Stelle meglio che la legislatura continui il più possibile. Certi treni non passano più.