Il Costanzo furioso che riscriverà le alleanze nel Pd

Ormai non si fida più e allora ha deciso di “arroccarsi” nella sua componente. Simone Costanzo, segretario provinciale del Pd, viene colto da attacchi di “orticaria” tutte le volte che Francesco Scalia e Francesco De Angelis riprendono a dialogare seriamente. Con l’obiettivo, fin troppo chiaro, di mettersi d’accordo sulle candidature. Alla Camera naturalmente, con la subordinata del Senato.

Stavolta però c’è qualcosa in più, emersa con l’autocandidatura di Domenico Alfieri, sindaco di Paliano e consigliere provinciale, alla guida del Pd. Fedelissimo di Scalia, Alfieri proviene dai Ds e potrebbe in effetti rappresentare un “ponte” tra i due Francesco.
Simone Costanzo ha cominciato a farsi due conti: Francesco Scalia concorrerà per la Camera, Francesco De Angelis proverà lo stesso percorso nell’ambito di un asse di ferro, Maria Spilabotte si è blindata da sola a Roma per la riconferma in Parlamento, Nazzareno Pilozzi intende provarci e alla Regione Lazio l’uscente Mauro Buschini tenterà il bis.

E io?, ha sussurrato davanti allo specchio? Siccome faccio parte della componente di Dario Franceschini, è arrivato il momento di farlo “pesare”. Quanto valiamo? Il 25%? Bene, basterà. Parallelamente Simone Costanzo sta cercando di raccogliere tutti gli scontenti dell’area di Francesco Scalia: da Antonio Pompeo a Germano Caperna, a tutti gli altri. Rimane un rebus la posizione di Sara Battisti, presidente del partito in provincia e referente di Matteo Orfini. Finora ha appoggiato Costanzo, esattamente come De Angelis. Le è stato proposto di candidarsi alla Regione Lazio, ma lei punta alla Camera confidando nelle quote rosa.

La mappa delle alleanze sta per essere riscritta. Simone Costanzo vuole “sparigliare” cercando di aggregare ex democristiani e scontenti. Domenico Alfieri ritiene di essere il favorito al congresso. Mancano due mesi, saranno lunghissimi