Il dibattito scontato e quello che non lo è affatto

Il dibattito in Consiglio comunale sull'ascensore inclinato. Se l'esito tecnico è scontato, non lo è il contenuto politico. L'opposizione ora si muove compatta. Ed in futuro potrebbe assediare il sindaco dall'Aula

Roberta Di Domenico

Spifferi frusinati

L’appuntamento è in agenda da tempo per il 27 aprile. Quello convocato dal presidente d’Aula Max Tagliaferri è un Consiglio comunale come al solito in seconda convocazione: la prima andrà deserta come sempre ed è alle 8:30 del 26 aprile.

All’ordine del giorno c’è il Question time, le interrogazioni verbali a risposta immediata in Aula rivolte dai Consiglieri alla Giunta. Successivamente inizia il Consiglio ordinario per l’approvazione delle tariffe sui rifiuti (Tari) da applicare per l’anno 2023. Ma il piatto più gustoso è quello successivo: la discussione della mozione presentata il 17 aprile dall’ex sindaco Domenico Marzi con l’opposizione compatta (tranne il socialista Vincenzo Iacovissi) per mettere in discussione il progetto sull’ascensore inclinato. (Leggi qui: Dove porta l’ascensore inclinato).

Esito scontato

Foto Massimo Scaccia © Giornalisti Indipendenti

L’amministrazione punta a raddoppiare l’attuale ascensore che collega la parte bassa e la parte alta della città; l’opposizione fa presente che costa meno riparare quello che già c’è. L’esito è tecnicamente scontato ma politicamente aperto: impensabile che la maggioranza torni sui propri passi perché significherebbe rinunciare al finanziamento per il raddoppio della attuale linea. Ma sul piano politico sarà l’occasione per assistere al primo vero assedio della minoranza all’amministrazione Mastrangeli sul piano amministrativo.

Infatti, il raddoppio dell’ascensore inclinato è stato già ampiamente approvato nella delibera di Giunta 37/2023 del primo febbraio scorso. Quel giorno è stata deliberata l’adozione del programma triennale delle opere pubbliche. L’opposizione quel giorno fu silente. Non parlò perché l’intervento era previsto dal 2022. La richiesta di finanziamento era stata inserita nel piano di Rigenerazione urbana con una spesa di 3,5 milioni. La città e la minoranza sapevano. Rinunciare oggi significherebbe rimandare indietro un finanziamento che sarebbe impossibile destinare ad altre finalità.

Se sul piano tecnico quindi è evidente l’esito, più aperto è l’esito del dibattito politico.

Esito non scontato

Vincenzo Iacovissi

La mozione presentata in maniera sostanzialmente compatta è un segnale concreto ed oggettivo che parte dalle opposizioni. In controtendenza con anni di azione spesso lasciata alle incursioni individuali. Ha l’indubbio merito di restituire centralità al Consiglio Comunale.

Consentirà di testare lo stato di affiatamento. E le possibilità di recuperare un dialogo politico con il Partito Socialista: che ancora una volta ha evidenziato i suoi distinguo. Alle scorse Comunali non fece parte del cartello di centrosinistra schierato sulla candidatura Marzi, esattamente come non andò col Pd alle Comunali di Alatri e non ci sta andando ora a Ferentino.

Altrettanto importante sarà il peso delle argomentazioni che porterà in Aula. Perché se l’esito della votazione è scontato (per i motivi indicati sopra) delle buone argomentazioni potrebbero creare una macchia sulla scelta dell’amministrazione Mastrangeli. Conviene avere una doppia linea oppure è sufficiente una e basta ripararla?

Test per il futuro

Stefano Ceccarelli (Legambiente)

Si va verso la prova generale di un’opposizione in assetto offensivo. Che dalle prossime sedute potrebbe iniziare a portare temi intriganti per la discussione. Ad esempio il progetto sul futuro dell’aeroporto Moscardini di Frosinone: in municipio non se ne parla ma se ne occuperà questa sera la trasmissione di RaiTre Report. Il tema sarà Una rete elettrica per l’Europa e valuterà l’ipotesi di Legambiente Frosinone che proposto di trasformare l’area in un immenso parco fotovoltaico quando gli elicotteri del 72° Stormo militare andranno via.

L’ipotesi di trasformare il sito in scalo civile? Difficile. Perché nella stesura finale dello studio dell’Ente Nazionale Aviazione Civile, Frosinone non è più citata. A differenza della bozza iniziale. Nel passaggio da bozza a testo definitivo, Frosinone sparisce. per un motivo chiaro: lo studio Enac boccia senza appello l’aeroporto di Ciampino, cioè quello che per alcuni proprio Frosinone avrebbe dovuto assorbire. In quello stesso piano Frosinone non c’è perché non sarebbe altro che una Ciampino messa più a sud, con gli stessi identici problemi. Troppo piccolo, senza possibilità di crescere perché ha una città intorno.

(Foto: Alessandro Blasi)

Non è su Report ma è nell’agenda Mastrangeli e se ne sono perse le tracce il tema della creazione di “foreste urbane” di quartiere; In pratica? La  valorizzazione delle aree verdi comunali e la realizzazione di filari alberati per il miglioramento della qualità dell’aria. A ricordare quel progetto è la pubblicazione fatta in queste ore del report di Open Polis, sulla presenza di alberi nei capoluoghi di provincia.

La media è di 16,9 alberi ogni 100 abitanti. La città italiana che ha più alberi è Modena dove ci sono 115 ben alberi ogni 100 abitanti. E nei capoluoghi del Lazio? Roma ne ha 11,5 ogni 100 abitanti, seguono Rieti  9,9 ogni 100 abitanti. Frosinone ha 9,3 alberi ogni 100 abitanti. Mentre Viterbo ne ha 4 ed infine Latina appena 1,5.

Frosinone, dunque, con appena poco più di 9, avrebbe certamente bisogno della presenza di più verde, ergo di più alberi, anche per contrastare l’inquinamento atmosferico da PM 10. Era previsto. L’opposizione ora lo ricorderà al sindaco. Per il momento ha scelto l’assedio sull’ascensore inclinato. In futuro si vedrà. Ma l’importante era cominciare.