Il diktat di Lollobrigida e lo scatto di Tagliaferri

Come si legge l'intervento del numero due di Fratelli d’Italia. Riporta il Partito nel centrodestra a Frosinone e poche ore dopo il sindaco e coordinatore provinciale della Lega annuncia la data delle primarie. Che Tagliaferri ora è legittimato a far saltare: se il 27 febbraio riuscirà a portare un candidato unitario che le renderà inutili

Per decifrare i messaggi nascosti tra le righe bisogna partire da qui. Da un passaggio ben preciso della dichiarazione rilasciata ieri dal capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei Deputati Francesco Lollobrigida.

I prossimi appuntamenti elettorali amministrativi, a cominciare dal capoluogo Frosinone, vedranno Fratelli d’Italia proporre scelte coerenti con la sua storia e in nessun modo condizionate da consorterie di carattere locale. Saranno il coordinatore provinciale Massimo Ruspandini e il coordinatore regionale di FdI Paolo Trancassini, ad occuparsi di queste vicende, provando a coinvolgere tutte quelle energie che restano pregiudizialmente alternative alle sinistre e quelle che rappresentano l’espressione di un civismo di qualità”.

Francesco Lollobrigida è abituato a soppesare ogni singola virgola. Figuriamoci le parole. La sua presa di posizione vuol dire che alle elezioni comunali di Frosinone Fratelli d’Italia deve proporre scelte in linea con la storia e il profilo politico del Partito. Significa che il Partito deve stare nel centrodestra, da protagonista. Significa che le polemiche di questi ultimi mesi devono rientrare, che Fabio Tagliaferri e Domenico Fagiolo devono trovare un’intesa. E significa che le polemiche che hanno scosso e lacerato il partito a Frosinone non saranno più tollerate.

Nei fatti: nessuna sconfessione, piena e totale legittimazione per tutti.

Le conseguenze di Lollobrigida

Francesco Lollobrigida (Foto: Carlo Lannutti / Imagoeconomica)

Ancora più significativo il fatto che Lollobrigida abbia diramato la sua nota poche ore prima che a Frosinone ieri sera il centrodestra si riunisse guidato dal sindaco Nicola Ottaviani per definire i dettagli delle Primarie stabilite nella scorsa riunione. (Leggi qui Vicano scende in campo: andrà al tavolo del centrosinistra).

La piena fiducia confermata da Francesco Lollobrigida ha consentito ieri sera al coordinatore comunale (ed ex vicesindaco) Fabio Tagliaferri di provare a scardinare il sistema Primarie messo su dal sindaco (e coordinatore provinciale della Lega) Nicola Ottaviani. Tagliaferri è contrario alle Primarie: non si fida delle regole e degli arbitri, lo ha detto dal primo giorno; soprattutto è contrario perché sa che il suo elettorato e quello di FdI non amano quello strumento giudicandolo troppo di Sinistra; Ottaviani invece pretende le Primarie, le ha voluto anche dopo il suo primo mandato per avere piena e totale legittimazione alla ricandidatura, nonostante tutti la ritenessero scontata.

Le Primarie per designare il prossimo candidato sindaco del centrodestra a Frosinone sono una condizione non negoziabile per Ottaviani. Così ieri sera Tagliaferri, forte della legittimazione appena ribadita da Lollobrigida ha detto: “Nico’ ma tu parti dal presupposto che ci siano più candidati sindaco e per questo siano necessarie le Primarie con cui sceglierne uno. Ma se noi ci presentassimo con un nome sul quale siamo tutti d’accordo?

È il grimaldello infilato nella saracinesca.

Il 27 febbraio si decide, il 27 marzo si vota

Fabio Tagliaferri

In pratica. La volta scorsa è stato deciso che le Primarie si tenessero, indicando genericamente il mese di marzo. Nella serata di ieri è stato definito il percorso: si svolgeranno il il 27 marzo. Pertanto il 27 febbraio scadrà il termine per presentare le candidature. Se in quella data ci sarà un solo candidato, le Primarie non saranno più necessarie. Fabio Tagliaferri è al lavoro da questa mattina per cercare di raggiungere una sintesi su un nome rendendo inutili le Primarie di Ottaviani.

Quindi significa che nei prossimi quaranta giorni tutti gli aspiranti sindaco dovranno presentare programmi e strategie. Ma soprattutto dovranno sciogliere la riserva. Parliamo di Riccardo Mastrangeli, Danilo Magliocchetti, Adriano Piacentini, Antonio Scaccia. Ma anche di Fabio Tagliaferri stesso se Fratelli d’Italia a questo punto deciderà di partecipare. E’ assai probabile dopo l’intervento di Francesco Lollobrigida, numero due del partito.

Progetto unità

Nicola Ottaviani ha come obiettivo pure quello di unire il centrodestra a Frosinone. Infatti oltre a Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia, ha invitato al tavolo i rappresentanti di Coraggio ItaliaCambiamo e dell’Udc. Oltre alle liste civiche. Non sembra molto preoccupato del fatto che il Polo Civico (il gruppo più numeroso) e la Lista Tucci possano decidere di allearsi con il centrosinistra.

Nicola Ottaviani

Attraverso le primarie confida altresì di allargare la coalizione aprendo a forze nuove. Per questo Ottaviani ha deciso di non accettare lo schema regionale, rinunciando alla candidatura a sindaco di Frosinone assegnata d’ufficio alla Lega, sulla base di una bozza di accordo regionale che prevede l’indicazione di un esponente di Fratelli d’Italia a Rieti e di uno di Forza Italia a Viterbo.

Ma è stato lo stesso Nicola Ottaviani a dire a Matteo Salvini e a Claudio Durigon che dovevano prevalere le ragioni locali. E non spaccare quindi un fronte di centrodestra formato da Partiti e da liste civiche. Un fronte che ha consentito di vincere per due volte di seguito e governare il capoluogo a suon di risanamento del deficit e di opere pubbliche.

Francesco Lollobrigida ha schierato Fratelli d’Italia, facendo capire che il campo di azione è quello del centrodestra, dove naturalmente il Partito dovrà farsi valere. Adesso le primarie rappresenteranno la prova del nove.

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