Il direttore Sangiuliano e la Regione: “Ho troppo da fare, vedremo…”

Circa 900 persone a sorpresa per la presentazione del libro del direttore del TG2 a Castrocielo. Candidato Governatore del Lazio per il centrodestra? "Ho troppo da fare, sto scrivendo una nuova biografia... vedremo..."

Reagan realizzò un format televisivo di successo: poi approdò in politica. È un percorso che nel Lazio abbiamo visto già due volte: con Piero Badaloni e con Piero Marrazzo, entrambi diventati Governatori. Direttore Sangiuliano, non c’è due senza tre?”. Gennaro Sangiuliano è il direttore del TG2 Rai, ha scritto libri, tiene seminari: questa volta stringe i braccioli della poltrona, tentenna alcuni secondi, la mascella è serrata e dalla guancia si nota la nervatura contratta. Poi dice: “Io in questo momento non ho tempo… Sto scrivendo un altro libro… Vedremo…”.

Non c’è stato bisogno di dire che la domanda era riferita a lui, alle voci che da settimane lo danno nel ristrettissimo lotto di persone sulle quali stanno ragionando Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Silvio Berlusconi. È uno dei potenziali candidati a Governatore del Lazio per il dopo Zingaretti.

Il pubblico inatteso

A Castrocielo c’è venuto per presentare il suo libro, la biografia di Ronald Reagan e di come l’attore divenuto Presidente degli Stati Uniti abbia rivoluzionato la politica e l’economia dell’Occidente.

Ad ascoltarlo ha trovato 914 persone (le hanno contate i camerieri della Tenuta Guadicciolo e qualcuno arriva a 940). Senza che ci fosse una riga sui quotidiani, senza che fosse passato uno spot in tv.

A mobilitare tutta quella gente è stata la squadra dell’ex presidente del Consiglio Regionale Mario Abbruzzese e del presidente di Commissione in Regione Lazio Pasquale Ciacciarelli. Avevano previsto di spostare circa 400 persone: ai cuochi avevano detto di tenersi pronti per 450 ma solo in segno di prudenza. “Io ho fatto segnare due persone, ci siamo presentati in dodici” racconta un consigliere comunale di Isola del Liri.

Già, perché il dato è anche questo. Sul prato tra la via Cavallara ed il laghetto di Capodacqua, al confine tra Castrocielo e Piedimonte San Germano ci sono sindaci, assessori, amministratori in carica ed ex. Tutta gente che sposta le preferenze.

Chi c’era e chi non c’era

In un tavolo c’è il sindaco Alioska Baccarini di Fiuggi, c’è il vice sindaco di Alatri Roberto Addesse; da Acuto è arrivato Augusto Agostini mentre da Filettino s’è mosso Gianni Taurisano; più all’interno c’è Luciana Martini sindaco di Alvito e più in là Mario Ferrera di Vicalvi. Al primo tavolo sotto al palco c’è l’avvocato Alfonso Santangeli sindaco di Torrice. Da Roccadarce c’è il sindaco Rita Colafrancesco accompagnata dal suo predecessore Rocco Pantanella sindaco per ben tre mandati di fila.

Il sindaco di Pontecorvo Anselmo Rotondo sembra il padre della sposa e gira tra i tavoli stringendo mani, ha caldo il sindaco di Picinisco Marco Scappaticci giunto al terzo mandato. Da Roccasecca, Giuseppe Sacco raccomanda a tutti di sostenere il suo Comune come Capitale italiana della cultura.

Pensa a quanta strada dovrà fare per rientrare a Viticuso il sindaco Vincenzo Antonino Iannetta, un po’ di meno dovrà farne Fernando Tommaso De Magistris per rientrare a Vallemaio.

Il segnale politico

Pasquale Ciacciarelli e Mario Abbruzzese

Ma le guest stars sono il sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli ed il suo predecessore Nicola Ottaviani. Salgono sul palco, intervengono insieme ad Abbruzzese e Ciacciarelli, parlano di Frosinone e di sviluppo. L’impressione è che l’invito sul palco servisse per fargli osservare il prato con tutti quei voti. Perché l’evidenza parla di un’ostentazione muscolare fatta dal segretario organizzativo della Lega Ciacciarelli e dal dirigente di Cambiamo Abbruzzese.

Il segnale politico è chiaro. Il primo è per Gennaro Sangiuliano: se dovesse essere lui il candidato Governatore del Lazio ha visto cosa sono capaci di mobilitare in tre giorni Ciacciarelli & Abbruzzese; le preferenze sono lì e sarà difficile fargli credere che siano altri a governare ii voti.

L’altro segnale è ad uso interno della Lega: L’equilibrio costruito nei giorni scorsi con i Congressi di area è stabile ma è meglio non sollecitarlo. Ci deve essere un’intesa, se si vuole mandare Ottaviani a Montecitorio e Ciacciarelli alla Pisana. Ed il perimetro è chiaro: lì non ci sono né il capogruppo in Provincia Gianluca Quadrini né il deputato Francesca Gerardi. Nessuno ha avvertito la necessità di invitare l’ex vice capogruppo a Montecitorio Francesco Zicchieri che fino a poco tempo fa era coordinatore provinciale e regionale della Lega.

Questione di equilibri. Se si vuole dimostrare che dopo il due c’è sempre il tre.