Il doppio attacco di Vecchi che apre la campagna elettorale

Prima l'attacco in Aula sulla Sanità cittadina. Poi lo scontro sulla gestione della Pro Loco. Guglielmo Vecchi apre, nei fatti, la Campagna elettorale

Paolo Carnevale

La stampa serve chi è governato, non chi governa

Due più due fa sempre quattro. Anche in politica, dove spesso finisce per fare tre o cinque, a seconda delle circostanze. Fuor di metafora; se certi comportamenti, certe azioni, certi toni soprattutto, si ripetono a poca distanza l’uno dall’altro, non si può più parlare di un caso o di una vicenda estemporanea. Diventa una precisa strategia.

Ad Anagni, per esempio. Qualche giorno fa, nel corso del Consiglio comunale tenutosi sulla Sanità, ha fatto molto discutere l’intervento di Guglielmo Vecchi, consigliere di maggioranza ed esponente di Idea Anagni assieme al collega Antonio Necci.

L’intervento di Vecchi

Il Consiglio comunale di Anagni

Un intervento molto forte, duro. Nel quale sostanzialmente Vecchi ha gettato addosso alla Regione (oltre che alla Asl) tutta la responsabilità del degrado della sanità cittadina. Chiarendo che alle prossime Regionali, in caso di passaggio di consegne dal centrosinistra al centrodestra, le cose cambieranno.

Un intervento che in molti hanno interpretato come un chiaro segnale dell’inizio della campagna elettorale. Che nel 2023 vedrà il rinnovo del Consiglio regionale, ma anche di quello Comunale anagnino.

Di qui, probabilmente, la decisione di alzare i toni. Anche chiedendo (come ha fatto Necci nello stesso Consiglio) un’assise ad hoc sul biodigestore. Un modo per poter dire di essere sempre pronti alla difesa dell’ambiente cittadino. Un comportamento, che con le elezioni alle porte, paga sempre.

Il bis alla Pro Loco

Una delle iniziative della Pro Loco

Un intervento isolato? Fino al Consiglio si poteva pensare di sì. Poi però ieri mattina c’è stata l’assemblea dei soci della Pro Loco per l’approvazione dei bilanci. Assemblea che, al netto di tutto, ha visto soprattutto l’intervento di Vecchi contro il presidente dell’assemblea Fanco Stazi, eletto nel direttivo nel maggio del 2021 con 36 voti, e nominato successivamente presidente dello storico ente cittadino. Una nomina che da molti è stata interpretata come uno smarcamento della Pro loco dalla volontà politica della maggioranza.

Ed infatti nell’intervento di ieri mattina, Vecchi ha attaccato duramente Stazi, dandogli la responsabilità dell’immobilismo con cui sarebbe stata gestita la Pro Loco negli ultimi tempi.

Un intervento che ha generato diverse reazioni. Da parte di chi, ad esempio, ha notato

1- che l’immobilismo della Pro Loco negli ultimi mesi è probabilmente legato alle vicende della pandemia più che a responsabilità precise della dirigenza;

2- che le critiche contro la Pro loco hanno comunque sottolineato problemi che da anni, non solo dal maggio del 2021, sono evidenti. Ed allora non si capisce perché sottolineare solo l’ultima fase della gestione, quella meno organica al centrodestra, e non fare cenno alle precedenti, quando, come dire, la Pro Loco era più vicina ad uno schieramento specifico.

Anche in questo caso, insomma, un intervento molto politico. Come si diceva, due più due fa sempre quattro. Soprattutto in campagna elettorale.

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