Il fattore Meb sulle elezioni di Ferentino

L'ex ministro Maria Elena Boschi sulle elezioni di Ferentino. Il valore dei simboli. La scommessa sui leader nazionali. E sul valore dei giovani. I due progetti di Alfonso Musa per il loro mondo

Zoppica ma non è conseguenza della rottura con Azione: tutta colpa di una storta rimediata in casa. «Me lo sono provocata da sola, nessun colpo basso di avversari politici, niente sgambetto, ho fatto tutto da sola. Sono contenta di essere nuovamente qui a Ferentino e chiedo scusa se sono seduta, ma ho questo piccolo infortunio». La deputata Azione – Italia Viva – Renew Europe Maria Elena Boschi ha fatto il suo ingresso ieri sera all’Hotel Bassetto di Ferentino zoppicando. C’è andata per lanciare la candidatura a sindaco della città di Alfonso Musa.

E per tenere a battesimo la lista “Terzo Polo-Ferentino sul Serio” costruita da Francesco Pompeo, laureando in Scienze politiche e relazioni internazionali, cresciuto tra i “Millennials” di Matteo Renzi. Ieri sera è stato protagonista di un confronto a tu per tu con la deputata conosciuta sul campo, tra una battaglia e l’altra per i diritti degli studenti e la coesione sociale.

L’importanza dei giovani

Maria Elena Boschi e Francesco Pompeo

«Uno dei motivi per cui continuo a fare politica con tanta passione da più di dieci anni è proprio per veder crescere una nuova generazione – ha esordito Maria Elena Boschi come quella di Francesco e di tanti ragazzi e ragazze. Che si candidano con lui a sostegno di Alfonso per questo nuovo progetto per Ferentino. È bello cominciare dalla propria città, dal proprio territorio, dalla propria comunità. E non è nemmeno facile trovare il coraggio e farlo a viso aperto con le forze politiche nelle quali ci si riconosce». 

La conferma arriva dalle parole di Francesco Pompeo: «So di aver un cognome pesante». Mette in chiaro da subito che è nipote di Antonio Pompeo due volte sindaco e presidente della Provincia di Frosinone: ma fa capire con altrettanta immediatezza che in politica si è guadagnato tutto da solo. «La politica è una passione che mi è stata tramandata dai miei nonni ed ho cominciato da quando ho tredici anni. Ero sul palco della Leopolda, ho conosciuto e apprezzato Renzi e Boschi dalla prima ora. Ed oggi, che sono più maturo, voglio realizzare un progetto politico concreto e fatto di principi e valori». 

Per lui, alla guida dei sedici candidati del Terzo Polo al Consiglio comunale, è la chiusura di un cerchio. Nel 2019, ad appena diciannove anni, era alla Leopolda a fianco a Matteo Renzi per l’esordio di Italia Viva. Ora, che di anni ne ha ventitré, fa esordire il Terzo Polo a Ferentino ed è tra le prime iniziative a livello provinciale. Come il Partito Democratico ha è deciso di presentare la lista a sostegno di Alfonso Musa con il simbolo di Partito. 

Senza simboli, senza identità

Il confronto Pompeo – Boschi

Una scelta sulla quale Francesco Pompeo ha messo l’accento. «Dall’altra parte c’è una coalizione che è partita da sinistra, poi è andata al centro, ora è tendente a destra – ha criticato il leader del Terzo Polo di Ferentino -. Non hanno deciso di presentare i simboli, non si sa se si vergognano o meno. Noi abbiamo deciso di fare una scelta coraggiosa, perché è l’esordio del Terzo Polo a Ferentino e uno dei primi in Ciociaria». 

Nel confronto che hanno avuto davanti agli elettori, l’onorevole Boschi ha apprezzato il fattore “continuità”. «È chiaro che ci si candidi per portare idee nuove e percorsi d’innovazione, ma qui si rivendica un lavoro importante – ha argomentato la deputata del Terzo Polo -. Mi ci ritrovo molto, perché negli anni siamo riusciti a raggiungere risultati importanti quando siamo stati al governo, quando abbiamo sostenuto governi diversi nell’ultima legislatura e, in parte, anche quando siamo stati all’opposizione». 

Francesco Pompeo ha chiesto a Maria Elena Boschi come ci si possa ancora innamorare della politica. «Per me la politica è diventata una passione, mai nella vita avrei pensato di finire a fare politica. Pensavo che avrei fatto l’avvocato, oltre ovviamente alla cittadina interessata. È una passione che ti entra dentro e ti cambia la vita. È impossibile per me pensare alla politica come una cosa marcia, anche se di cose poco edificanti ne ho viste quando ho avuto incarichi e responsabilità». 

Da qui il ruolo complicato dell’amministratore locale: «Ci sono sempre meno risorse da mettere a disposizione dei propri territori e quindi non è facile rispondere alle esigenze e ai bisogni delle famiglie, delle imprese e di un tessuto sociale che cerchi di rappresentare al meglio – ha detto l’onorevole Boschi -. Anche Alfonso Musa avrebbe potuto continuare a fare l’avvocato e non impegnarsi per la propria comunità. Scegliere di fare politica è l’idea che, facendo ognuno la propria piccola parte, si può cambiare in meglio la vita degli altri». 

Due progetti per i giovani

Nel suo intervento Alfonso Musa ha sottolineato la forza trainante dei giovani ed il valore aggiunto che nasce dalla loro voglia di cambiamento. Il candidato sindaco ha proposto due progetti per l’occupazione e le nuove generazioni. Il primo è un servizio di attrazione di investimenti sul territorio: «Istituiremo il servizio in seno allo Sportello unico per le attività produttive – ha garantito – per ricercare finanziamenti per l’innovazione imprenditoriale e le nuove tecnologie, agevolando l’incontro delle piccole imprese con le istituzioni, il mondo bancario e gli investitori». 

A seguire, a favore dei giovani, «la creazione di uno sportello che faccia da vetrina sulle opportunità di lavoro. Ma anche e soprattutto un progetto per l’imprenditoria giovanile – ha assunto come impegno -. Vogliamo stringere accordi con istituti di credito, agenzie immobiliari e proprietari di locali commerciali in modo da avere specifici finanziamenti diretti ai giovani di Ferentino dai 18 ai 40 anni per l’apertura di nuove attività commerciali e la riapertura delle botteghe storiche».

La mia amica Meb

Musa con i due Pompeo

Antonio Pompeo, che aveva già incontrato Maria Elena Boschi nelle vesti di sindaco e presidente della Provincia. Ha posto l’accento politico sulla sua tappa a Ferentino: «La vedo tornare qui con piacere, dopo aver condiviso iniziative anche con l’amministrazione provinciale. La sua presenza, nonché quella di altri leader nazionali che verranno a sostenere questa coalizione, testimonia che il nostro progetto ha un’anima. Si differenzia da altri che non solo hanno dovuto nascondere i simboli di partito, da destra a sinistra. Ma addirittura non possono invitare leader nazionali in questa campagna elettorale perché sono semplicemente un “minestrone”».  

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