Il fattore sabotaggio fa capolino per le prossime comunali

Il niet di Iannarilli all’ipotesi Pavia ad Alatri, le spaccature già evidenti a Sora tra Massimo Ruspandini e Francesco Zicchieri, il caos che si profila a Frosinone. Centrodestra forte e fragile, con tante mine vaganti per l’assoluta incapacità di sedersi allo stesso tavolo.

Antonello Iannarilli ha detto più volte no all’ipotesi di Enrico Pavia candidato a sindaco del centrodestra ad Alatri. L’esponente di Fratelli d’Italia è abituato a ragionare di politica come si faceva qualche anno addietro, quando ci si riuniva attorno a un tavolo e si decidevano i percorsi di tutti. Non era necessario allora andare d’accordo per vincere.

Il nome di Enrico Pavia è stato fatto da uomini della Lega. Questo tipo di schema rischia di essere riproposto ad ogni livello nel centrodestra e adesso che ci sono 345 seggi parlamentari in meno la situazione può andare esclusivamente a peggiorare.

L’avvocato Enrico Pavia

Ad Alatri non sarà semplice per il centrodestra trovare un accordo, anche per altre sfumature. In Fratelli d’Italia il senatore Massimo Ruspandini starà a guardare, lasciando a Iannarilli il cerino in mano per Fratelli d’Italia. Nella Lega con ogni probabilità se ne occuperà Nicola Ottaviani. Anche Francesco Zicchieri lascerà fare. Il dubbio è su Forza Italia: fino ad oggi agli incontri aveva partecipato Gianluca Quadrini, al quale è stato detto con chiarezza dei vertici provinciali e regionali che non deve più farlo.

A Sora c’è uno schema simile, con i Fratelli d’Italia pronti ad appoggiare un loro candidato che al momento non è Roberto De Donatis e con la Lega orientata su Luca Di Stefano.

Quello che in queste ore sta succedendo a Terracina e a Fondi (FdI su un fronte, Lega-FI sull’altro e domenica c’è il ballottaggio per eleggere i sindaci) arriverà pure in Ciociaria. Perfino a Frosinone, dove Carroccio e “azzurri” stanno dialogando per arrivare perlomeno ad una candidatura a sindaco unitaria nel 2022. Mentre Fratelli d’Italia guarda ad altre soluzioni.

I senatori Ruspandini (FdI e Fazzone (FI), l’on. Zicchieri

Quello che maggiormente stupisce è l’assenza di confronto tra i Partiti del centrodestra. Non ci si riunisce più. E poi ci si lamenta che ognuno si muove come vuole. Ma è normale che avvenga questo se da un lato i Partiti non riescono a dare garanzie di candidature a Camera, Senato e Regione e se nei singoli Comuni ognuno va in ordine sparso.

Un esempio si tutti: se Antonello Iannarilli non riceve alcun tipo di risposta da Fratelli d’Italia su una possibile candidatura regionale, per quale motivo ad Alatri dovrebbe lavorare ad una soluzione unitaria del centrodestra? E via di questo passo. A Sora, a Frosinone, a Cassino. Ovunque. Il centrodestra è sì maggioritario. Ma fragilissimo. In questa situazione rischia di prevalere il fattore sabotaggio.