Il filo diretto Giorgetti – Ottaviani per quel Partito dei Sindaci che porta alla Lega

Il filo diretto di Nicola Ottaviani con Giancarlo Giorgetti, il Richelieu della Lega. Il progetto di un 'Partito dei Sindaci' interno alla Lega. Ed il 'Modello Frosinone' che tanto piace alla base leghista. Ma che all'atto pratico Forza Italia ha snobbato

Lo chiamano il Gianni Letta del Carroccio oppure il volto presentabile della Lega. Fatto sta che Giancarlo Giorgetti, da venti in Parlamento, ha gestito tutti i passaggi più delicati dei lumbard in questo lungo periodo.

Ex delfino di Umberto Bossi, adesso è il numero due del Capitano, di quel Matteo Salvini che ha portato il Partito dal 4% a oltre il 17%. Di lui si parla come possibile premier o come ministro dell’economia. Fatto sta che è stato lui a sfidare Silvio Berlusconi, chiedendogli, per primo, un appoggio esterno o comunque un passo indietro per consentire il dialogo tra Lega e Cinque Stelle. Quell’operazione è andata in porto.

Ma Giancarlo Giorgetti è anche di più: perito aziendale, poi si laurea alla Bocconi. E’ un commercialista pragmatico che in politica sta sempre un passo avanti. E’ nato a Cazzago Brabbia (centro di 810 anime in provincia di Varese) nel 1966 e del suo paese è stato sindaco.

L’esperienza da primo cittadino non l’ha mai dimenticata, lui che è un politico di lotta e di governo. E’ abituato a guardare avanti e nell’espansione del consenso della Lega non c’è soltanto l’intuizione di levare la dicitura “Nord” e neppure il fatto di cavalcare l’onda populista. C’è anche e soprattutto un’attenzione ai ceti deboli della popolazione, coniugata con una sottolineatura di quelli che sono gli amministratori locali.

Il contatto con il sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani è avvenuto su questo.

 

Ottaviani, che di professione fa l’avvocato e che ha studiato alla Luiss, è da sempre interessato ad un progetto politico che parta dal basso, dall’amministrazione del quotidiano.

I contatti tra Ottaviani e Giorgetti ci sono, anche se tutti i fedelissimi fanno l’unica cosa che si può fare in questi casi: smentire, sminuire, fare finta di non capire. In realtà il confronto è in stato avanzato. Perché, anche tramite la ”presentazione” di Francesco Zicchieri (vicecapogruppo dei deputati della Lega), il programma di Ottaviani è stato notato (eccome) da Giorgetti: Solidiamo, il nuovo stadio, il parco al Matusa e soprattutto il risanamento dei conti dopo l’ammissione ad un piano di rientro di 50 milioni di euro in dieci anni. Senza aumentare le tasse.

Giorgetti ha un debole per i “numeri” e questo fatto lo ha colpito.

 

Ora il punto è che il cardinale Richelieu del Carroccio sta lavorando ad un progetto che veda protagonisti i sindaci. Una sorta di Partito da collocare sicuramente nel centrodestra, ma nell’orbita della Lega. Anzi, forse all’interno della Lega. È per questo che in caso di elezioni anticipate a Nicola Ottaviani verrà chiesto di concorrere sotto le insegne di Alberto da Giussano.

Il sindaco di Frosinone ci sta pensando da tempo. Lui fa parte di Forza Italia e sa che gli “azzurri”, su input di Antonio Tajani, potrebero chiedergli la stessa cosa. Ottaviani valuterà e deciderà, perché vuole capire se ancora una volta in Forza Italia la logica delle candidature sarà quella di blindare il cerchio magico di Silvio Berlusconi e tutti i colonnelli. In questo caso il salto sul Carroccio avverrebbe a velocità supersonica. Se invece Nicola Ottaviani dovesse decidere di rimanere a fare il sindaco, allora per una candidatura alle politiche, nelle file di Forza Italia, spingerebbe per il coordinatore provinciale Adriano Piacentini. I due ormai hanno un asse di acciaio. O l’uno o l’altro alle prossime elezioni politiche ci saranno.

Ma l’opzione Lega resta prioritaria per Nicola Ottaviani. Soprattutto da quando ha un filo diretto con Giancarlo Giorgetti, il Gianni Letta di Matteo Salvini.

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