Il Frosinone a ranghi serrati, senza calcoli verso il primo obiettivo

[IL PUNTO] I numeri del campionato dei giallazzurri: con le avversarie dirette ottenuto finora (manca il Pisa venerdi sera) il 59% dei punti su 13 gare, con le altre il 48% su 24 partite.

Giovanni Lanzi

Se lo chiamano 'Il Maestro' non è un caso

Al grande festival delle ripartenze & frenate partecipa di diritto anche il Frosinone. A Ferrara arriva la settima sconfitta, quarta nelle ultime 5 partite, nona nel totale della stagione. La squadra di Grosso perde in Emilia la possibilità di agganciare il settimo posto (Ascoli, 62 punti) o addirittura il sesto posto (del Brescia e Benevento, 63 punti).

E venerdi sera, all’ultima giornata, con il Pisa che però può ancora agganciare il terzo posto in caso di successo e contemporaneo ko della Cremonese a Como, potrebbe anche bastare un pari per staccare il biglietto per la partecipazione alla lotteria dei playoff. Anche se in campo è sempre un affare complicato partire con l’idea di pareggiare.

Tutto compreso nell’ultima giornata va considerato anche che in casa del Perugia scende il Monza che sente profumo di A a portata di vittoria. Un guazzabuglio di intrecci nel quale tutte hanno da recriminare qualcosa. (Leggi anche Frosinone ad un punto dalla mèta ma deve scendere dalle montagne russe).

Serrare i ranghi, dritti alla prima meta

Luca Garritano

Ma ormai è il momento di serrare i ranghi, stringere i denti e cercare di far valere per l’ultima volta nella stagione regolare la legge del ‘fortino’ di casa nostra dove i giallazzurri hanno vinto le ultime sei partite (record per la serie B).

Adesso contano le energie nervose più che la tattica, conta il carattere più che il modulo, conta la voglia di salire su quell’ultimo vagone per giocarsi da variabile indefinita la lotteria dei playoff. Non serve più guardarsi alle spalle perché si correrebbe il rischio di farsi del male da soli, non serve adesso pensare se poteva essere quarto, terzo, sesto posto o promozione diretta.

Un anno fa il Frosinone giocava per salvare la categoria, oggi gioca per allungare la stagione. E’ la prima meta. Perché poi scatterà un altro campionato. Ed è un dato di fatto. Un’analisi dei numeri va comunque fatta, anche se manca ancora una partita.

I numeri non mentano mai

Camillo Ciano

Il Frosinone ha vinto 5 volte contro le squadre che attualmente dal settimo al primo posto (successi con Ascoli, Monza, Cremonese, Pisa e Benevento) e con queste stesse avversarie, tra andata e ritorno ha conquistato 23 punti sui 39 a disposizione (il 59%) nelle 13 gare disputate (manca appunto il ritorno con il Pisa).

Con le squadre che vanno dal nono al ventesimo posto ha ottenuto 35 punti sui 72 a disposizione (il 48%), riportando però 6 sconfitte (con Crotone, Pordenone, Perugia, Cittadella, Como e Spal). Al di là della differenza del numero di partite tra i due blocchi, si evidenzia come la formazione di Grosso abbia avuto un approccio differente tra le gare con le big e con le altre.

E ancora: nel girone di andata ottenuti 31 punti, nel girone di ritorno c’è la possibilità – al netto dei problemi derivanti anche dagli infortuni – di tagliare il traguardo a 30 punti.

Campionato equilibrato

Massimo Coda, capocannoniere del campionato

A livello generale si può dire che siamo di fronte ad un campionato difficile ma non livellato molto verso l’alto. Un esempio, partendo dal basso: nelle ultime 10 stagioni solo una volta (2018-’19, campionato a 19 squadre) la salvezza è arrivata sotto i 40 punti (Livorno con 39, come la Spal in questo campionato).

Tutte le altre volte dai 44 punti dell’Ascoli (stagione 2020-’21) ai 49 della Ternana (stagione 2016-’17). Per quanto riguarda invece la promozione diretta, sempre prendendo a parametro le ultime 10 stagioni, Brescia e Lecce l’hanno ottenuta rispettivamente con 67 e 66 punti nel campionato 2018-’19 (lo stesso del record minimo per la salvezza).

Nel 2013-’14 il massimo del punteggio: Palermo 86 punti, secondo l’Empoli con 72. Ma nel 2011-’12 Pescara e Torino vinsero appaiate in classifica a 83 punti e nel 2017-’18 Empoli con 85 e Parma 72 (con il Frosinone a 72, costretto agli spareggi). Da non sottovalutare il record di 86 punti toccato dal Benevento (2019-’20), alle spalle il Crotone con 68.

Per quanto riguarda l’ultima posizione playoff, quella che interessa il Frosinone e il Perugia, nel 2015-’16 il Novara la ottenne con 65 punti. Il minimo sindacale l’ha ottenuto invece il Perugia, 50 punti nella stagione 2018-’19. Ma ci sono anche i 62 punti di Sampdoria, Brescia e Spezia nei campionati 2011-’12, 2012-’13 e 2013-’14 quando l’ultima posizione utile però era la sesta. Da tenere in considerazione che dal 2011-’12 al 2017-’18 c’erano però 22 squadre, passate nel 2018-’19 a 19 e quindi nelle ultime 3 stagioni a 20.

Caos a Vicenza-Lecce

A destra il portiere del Vicenza Nikita Contini colpi da un petardo

Succede di tutto a Vicenza, dove il Lecce fa harakiri quando i 1.300 tifosi salentini in trasferta e quelli rimasti incollati davanti a maxischermi e tv stavano già organizzando la festa.

Strefezza porta avanti il Lecce, un petardo sulla testa del portiere vicentino Contini lo costringe ad uscire, partita sospesa per oltre 10’ e in pieno recupero nemmeno il più grande scrittore di gialli sarebbe riuscito a disegnare il finale: rigore per il Vicenza che Meggiorini si fa parare da Gabriel ma il tiro dagli 11 metri va ripetuto, va Diaw e fa 1-1, quindi Rodriguez fallisce l’1-2 e Ranocchia da 30 e passa metri trova impreparato Gabriel. Morale della favola: il Lecce venerdi deve battere il Pordenone già retrocesso, il Vicenza venerdi sera va a giocarsi i playout in casa dell’Alessandria.

A proposito della squadra di Longo, a Parma doveva vincere per tenersi aperte due porte: la salvezza diretta in caso di arrivo a pari punti con la Spal oppure allungare a +5 sulla quart’ultima. Alla fine della battaglia fa 2-2 contro la squadra di Iachini che chiude la stagione in maniera anonima. Tornando in alto, il Monza ne rifila tre al Benevento, la vera grande delusione della stagione regolare. I sanniti con le sconfitte di Cosenza e in casa con la Ternana hanno gettato alle ortiche la promozione diretta.

Ma si mangia le mani ancora di più dei campani la Cremonese, sciolta come neve al sole, 3 ko nelle ultime 4 gare: a vincere a Cremona è lAscoli (0-1) grazie alla rete dell’ex Baschirotto. Pecchia aveva la A in mano, adesso corre il rischio di fare i playoff.

Il Brescia la grande delusa

Massimiliano Alvini, tecnico del Perugia

Il Pisa i playoff invece li farà sicuramente dopo l’1-1 in casa col Cosenza che da parte sua all’ultimo turno deve battere il Cittadella per avere la certezza di giocare i playout. Nel lotto delle deluse c’è il Brescia che nelle ultime 2 giornate ha lasciato 4 punti pesanti come macigni: dopo il pari interno con la Spal la sconfitta a Cittadella (1-0).

Il Perugia perde il derby a Terni, decide una zampata di Donnarumma e per il Grifo adesso le chances playoff sono legate alla vittoria sul Monza e al risultato del Frosinone: in caso di arrivo a pari punti con i canarini, prevarrebbero i biancorossi per gli scontri diretti.

Due le partite della 37.a giornata senza nulla da chiedere: Reggina-Como con i lariani mettono alle spalle i 4 ko di fila vincendo 4-1 al ‘Granillo’ e Pordenone-Crotone dove i friulani agganciano il 3-3 dopo essere stati sotto 1-3. Tra retrocesse un arrivederci alla serie B, per i ‘ramarri’ Bindi e Stefani l’addio al calcio giocato davanti al proprio pubblico.

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