Il Frosinone grande contro le… grandi. La vicecapolista Lecce è avvisata

La squadra di Grosso ha conquistato 8 punti nelle partite giocate con 4 delle prime 8 della classifica. Inoltre ha fermato il Parma di Buffon ed ha battuto il Crotone e l’Ascoli

Alessandro Salines

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Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare. Il Frosinone finora si è esaltato nelle partite difficili contro le avversarie più forti e quotate del campionato. La vicecapolista Lecce, di scena sabato pomeriggio al “Benito Stirpe” nella sfida di cartello della tredicesima giornata, è avvisata.

I giallazzurri non hanno paura o timori reverenziali. Hanno dato il meglio nei cosiddetti big-match, conquistando 8 punti contro 4 delle prime 8 della classifica. Inoltre hanno fermato sul 2-2 il Parma e battuto il Crotone che sono attardate in graduatoria ma restano tra le formazioni più importanti del torneo, retrocesse dalla Serie A. Anche il successo con l’Ascoli non va trascurato per la forza dell’organico dei bianconeri.

Insomma il Frosinone non sbaglia quando l’asticella s’alza. “Noi vogliamo essere sempre protagonisti della gara”, ripete spesso l’allenatore. E non a caso l’unica sconfitta è arrivata con il Cittadella, compagine sempre temibile ma in questo momento al nono posto.

STOP A BUFFON E INZAGHI

Gigi Buffon

Che il Frosinone fosse squadra armata di tanto coraggio lo si è notato sin dal debutto quando allo “Stirpe” ha imposto il pari al Parma di Buffon, sceso allo “Stirpe” con il  biglietto da visita della super-favorita. I giallazzurri, pur raggiugendo il 2-2 nel finale, avrebbero meritato qualcosa di più. Una prestazione convincente che fece intravedere una formazione tosta e intraprendente.

Anche con il Brescia, attuale capolista, il Frosinone ha giocato una gara di alto livello e se non fosse stato per l’errore di Ravaglia allo scadere avrebbe vinto. Quella contro le “rondinelle” è stata indubbiamente tra le migliori partite disputate dai ciociari. Il 2-2 è stato bugiardo. Il Frosinone ha poi vinto a Como per 2-0. I lariani all’epoca erano in difficoltà ma alla lunga si sono rivelati un gruppo di tutto rispetto collezionando ben 7 risultati utili di fila di cui 3 vittorie nelle ultime 3 ed arrivando in zona playoff.

Pareggio in casa della Reggina (terza col Pisa e migliore difesa della Serie B) non senza rimpianti. A Benevento il capolavoro con il poker di reti ed una prova sopra le righe. Certo l’espulsione di Glik ha agevolato Gatti e compagni ma il Frosinone ha vinto e convinto. In tutto quindi 8 punti (2 vittorie ed altrettanti pareggi) contro 4 delle prime 8 della classifica. Realizzate 8 reti e subite 3. 

A VISO APERTO

Foto © Mario Salati

Il Frosinone si esprime al meglio quando affronta squadre che non si chiudono e cercano di fare la partita. Ed in genere le “big” tentano di imporre il proprio gioco. Insomma i giallazzurri accettano il confronto senza troppi tatticismi. Non speculano e sono intraprendenti. Rischiando a volte anche di cadere.

Al contrario Grosso e soci hanno sofferto contro quelle avversarie (Perugia, Cittadella, Alessandria e Cosenza) più attendiste che non lasciano spazi e pensano più a distruggere che a costruire. Squadre che come si dice ti fanno giocare male. Ed infatti in quelle gare hanno raccolto appena 3 punti: pareggi con Perugia, Alessandria e Cosenza e ko con il Cittadella. 

L’ENTUSIASMO DEI GIOVANI

Bisogna aggiungere che la determinazione e la voglia di mettersi in mostra degli “emergenti” del Frosinone stanno diventando un valore aggiunto. Nelle partite più importanti infatti i vari Gatti, Boloca, Charpentier e Lulic si esaltano e danno qualcosa di più.

Il centravanti francese ha segnato a Buffon la rete del pari contro il Parma. Si è ripetuto con il Crotone. A Benevento ha fornito un assist e firmato il gol dello 0-3. Lulic ha spaccato la partita del “Vigorito” con una bella doppietta. Senza parlare di Gatti e Boloca che hanno avuto finora un rendimento altissimo tanto da finire al centro di diverse voci di mercato. E sabato contro il Lecce saranno chiamati a dare una conferma importante. Sarà una sorta di esame di maturità. 

Quando il gioco si fa duro, i duri iniziano a giocare.