Il gigante centrodestra ha i piedi d’argilla in Ciociaria

A livello nazionale l’ondata di piena è alimentata dal carisma di Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Ma il senso di coalizione sui territori si è perso. Soprattutto in Ciociaria, dove non mancano i segnali di allarme: da Cassino a Ceccano. I big locali non hanno voglia di confrontarsi. Attenzione però a quando dovranno servire i territori.

Il centrodestra non ha neppure più l’esigenza di trovare sedi e momenti di confronto. A livello nazionale l’onda lunga di Matteo Salvini è fortissima. Di Matteo Salvini però attenzione, non della Lega. Il fatto che il Capitano partecipi in prima persona a tutte le campagne elettorali possibili e immaginabili, oscurando i candidati locali (anzi, sostituendoli) vuol dire che c’è poco dietro di lui.

Giorgia Meloni © Imagoeconomica, Livio Anticoli

In Fratelli d’Italia il traino è rappresentato da Giorgia Meloni, ora anche in versione rap remixato. Non che manchi la classe dirigente, ma semplicemente non serve in questo momento storico. Forza Italia di Silvio Berlusconi è in discesa ma conserva comunque uno zoccolo duro, mentre Cambiamo di Giovanni Toti serve comunque a completare il quadro, magari con patto federativo con il Carroccio.

Sul piano locale questo schema però non sempre si replica. E allora succede che a Cassino vince il centrosinistra, che ad Anagni le fibrillazioni non mancano, che a Ceccano possa essere mandato a casa, attraverso le dimissioni di massa, il sindaco Roberto Caligiore, espressione di Fratelli d’Italia e del senatore Massimo Ruspandini. Nonostante tutto questo però il centrodestra fatica a riunirsi e intanto si allarga il solco che separa Forza Italia da Cambiamo. In primavera in Ciociaria vanno al voto pochi Comuni, sette in totale. Due però vengono da esperienze di centrodestra. Di Ceccano abbiamo già detto. Poi c’è Pontecorvo, dove il sindaco è Anselmo Rotondo, di Forza Italia.

Ma il centrodestra provinciale esiste ancora? Esistono i parlamentari: il senatore Massimo Ruspandini (Fratelli d’Italia), il senatore Gianfranco Rufa (Lega), i deputati Francesco Zicchieri, Francesca Gerardi (Lega). Esiste il consigliere regionale Pasquale Ciacciarelli (Cambiamo). Esistono sindaci, assessori, consiglieri comunali, presidenti di enti intermedi e Comunità montane. Esistono i rappresentanti politici.

Alfredo Pallone (c) Imagoeconomica Daniele Scudieri

Ma la coalizione è un’altra cosa. La coalizione esisteva quando i leader dei partiti erano Alfredo Pallone, Antonello Iannarilli (Forza Italia), Alessandro Foglietta, Franco Fiorito (An), Anna Teresa Formisano (Ccd). Poi è andata scemando. Ai big di oggi non interessa la coalizione, non hanno voglia di confrontarsi attorno ad un tavolo. Attenzione però.

Fin quando durerà l’ondata di piena di Matteo Salvini e Giorgia Meloni, nulla quaestio. Poi però serviranno i territori. E potrebbero non essere all’altezza.

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