Il Gioco del Trono tra i candidati della Lega per le Europee

Le terne per le prossime elezioni Europee raccontano molto dei movimenti in atto dietro le quinte della Lega. Chi porta chi. E chi potrebbe essere la sorpresa

Ascanio Anicio

Esperto di tutti i mondi che stanno a Destra

Le elezioni europee, almeno per la Lega, significano incasso di un consenso che sino a questo momento solo i sondaggi hanno dato per certo, ma la turnata del 26 maggio servirà pure a stabilire chi comanda.

Diciamolo meglio: il Carroccio è un partito post ideologico, destrutturato rispetto alle classiche logiche correntizie e sostanzialmente consegnato, dal punto di vista formale, nelle mani dell’attuale classe dirigente. Per informazioni chiedere a Nicola Ottaviani che è stato subito guardato come un eretico appena ha provato a dire che intendeva portare avanti un suo movimento politico personale: all’assemblea regionale non lo hanno fatto parlare, nonostante sia l’unico sindaco leghista tra i capoluoghi del Lazio.

Matteo Salvini ha smentito qualsiasi voce parlasse di riorganizzazione della dirigenza laziale. La politica però è fatta dagli uomini e questi presentano, tra le loro caratteristiche peculiari, quella di guerreggiare volentieri tra loro, specie tra fratelli, che condividono il medesimo campo di battaglia. “Al gioco del trono o si vince o si muore” recita un celebre adagio caro agli spettatori di Games of Thrones: ma in questo caso non ci sono sette regni da governare, ma un numero abbastanza definito di candidati al Parlamento di Strasburgo e Bruxelles da sostenere o no. Però, politicamente parlando, la sorte può essere la medesima.

Lo ha capito l’unica candidata in provincia di Frosinone Maria
Veronica Rossi
. La mano grossa potrebbe arrivare da lidi distanti. Non a caso parteciperà ad un convegno con il sindaco di Cascina Susanna Ceccardi, che è la grande favorita per arrivare prima nel collegio centrale. Ma pure Andrea Crippa che è il capofila dei giovani leghisti, molto vicino tanto al ministro dell’Interno quanto alle logiche che governano il consenso del Carroccio. E Lorenzo Gasperini, che è un altro giovane, molto lanciato in Toscana, non eletto per poco alle scorse elezioni politiche. Correva
nell’impossibile collegio di Livorno e ci è andato vicino.

Vuoi vedere che il rinnovamento leghista passa proprio per il suo movimento giovanile, evitando di ritrovarsi ex di qualche altra forza, eletti grazie ad un passaggio sul Carroccio? Maria Veronica Rossi, dicono gli osservatori romani, scavalcherà le dinamiche ciociare e pescherà consensi in Toscana.

Non è l’unica indiscrezione. Le logiche romane sono complesse anche se si parla di una forza politica come la Lega. (leggi qui Il grande intrigo per impedire la candidatura di Sara Petrucci).

Il sottosegretario Claudio Durigon sosterrà la candidatura di Matteo Adinolfi, esponente di Latina che l’ex vertice dell’Ugl sta “attaccando” ai candidati Luisa Regimenti e la senatrice Anna Cinzia Bonfrisco. Questa è la terna che circola negli ambienti Ugl e che viene attribuita ad un’indicazione del sottosegretario.

Il coordinatore regionale Francesco Zicchieri avrebbe però una spiccata
preferenza per il medico legale Luisa Regimenti. La differenza tra le due terne potrebbe essere rappresentata dalla presenza o no di Matteo Adinolfi: il deputato di Terracina eletto nel collegio di Frosinone avrebbe preferito che venisse candidato a Bruxelles l’avvocato Marco Sciscione, responsabile regionale del settore Tlc.

I vertici romani, come l’ex consigliere regionale Fabrizio Santori, hanno deciso di sostenere a loro volta la causa della Regimenti. Il consigliere regionale Daniele Giannini “porta” Simona Baldassarre che sarebbe entrata in lista nel corso dell’ultimo momento utile. Con Giannini ci sono pure larga parte dei leghisti provenienti dalla provincia di Roma.

La consigliera regionale Laura Corrotti, invece, “porta” pure Angelo Pavoncello, ma in una maniera che ci è stata descritta come poco “forte”, che potrebbe significare “poco convinta”. Secondo questo quadro,
l’economista Antonio Maria Rinaldi, almeno nel Lazio, potrebbe contare
poco sul supporto dei quadri di Partito.

Un’altra variabile è rappresentata dalle terne sul territorio. Si conteranno i leghisti cassinati: quelli della prima ora, messi fuori dal Partito dopo il grande caos delle candidature alle Comunali di Cassino. E candidati in una civica contro il sindaco designato dal centrodestra in maniera unitaria. Faranno arrivare il loro voto a Matteo Salvini ma non porteranno la terna ufficiale di Zicchieri e tantomeno quella di Durigon.

Una conta avverrà anche a Frosinone. Dove si misureranno il sindaco Nicola Ottaviani e l’ala dura e pura di Mimmo Fagiolo.

La candidatura della Bonfrisco merita un piccolo paragrafo a parte,
perché quanto dichiarato da Kristalia Papaevangeliu: “Se lei conquista
un seggio a Strasburgo
– si legge su Ciociaria Oggi – la sottoscritta
entra a Palazzo Madama
“. E in effetti la Papavangeliu risulta essere
la prima dei non eletti al Senato, pronta a subentrare alla senatrice di Riva del Garda qualora venisse eletta in Europa.

Ma la situazione di quel collegio non è così chiara. Infatti Matteo Salvini ha perso il ricorso per il seggio in Calabria, cioè quello nel quale risulta eletto. A questo punto la Legge prevede che debba optare per uno degli altri nei quali era candidato ed è risultato vincente: non potrà sceglierlo lui, il calcolo lo prevede la norma. E quel calcolo dice che se verrà confermata la sentenza sulla Calabria allora Salvini verrà eletto passando dal collegio del Lazio. Scavalcando Kristalia Papaevangeliu.

Ma prima di comprendere se la Papaevangeliu entrerà in senato o no bisognerà comprendere se la Bonfrisco verrà eletta, qual è lo stato degli atti e se, soprattutto, le elezioni europee coincideranno con la fine dell’esperienza del governo gialloverde.

Al gioco del trono o si vince o si muore“. Qualcuno va oltre e sembra sperare di fare in tempo a sedersi su qualche scranno.

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