Il gioco delle parti di Salvini e Di Maio. E il coraggio che serve a Zingaretti e Tajani

I leader di Lega e Cinque Stelle sanno che un’occasione del genere non capiterà più e quindi il governo di Giuseppe Conte andrà avanti. Silvio Berlusconi e Matteo Renzi difficilmente lasceranno spazi in Forza Italia e Pd. Ecco che allora…

Ma sulla vicenda della concessione ad Autostrade Lega e Cinque Stelle stanno litigando davvero? Cioè sul serio i ministri e leader dei rispettivi partiti, Matteo Salvini e Luigi Di Maio, sono sulle parti opposte della barricata?

Non sarà invece che i due stanno occupando da mesi la scena completamente, interpretando all’interno del governo la scena del favorevole e contrario per inglobare sia la maggioranza che l’opposizione?

Il dubbio è forte, soprattutto perché sul piano poi delle proposte realmente approvate non è che il governo di Giuseppe Conte abbia fatto segnare risultati di grande rilievo.

 

In realtà la campagna elettorale sta continuando sotto altre forme, anche perché i veri leader di Pd e Forza Italia, cioè Matteo Renzi e Silvio Berlusconi, si fanno trascinare nella polemica. Renzi da Di Maio, Berlusconi dal Carroccio. Ecco perché i tentativi di Nicola Zingaretti e Antonio Tajani vanno guardati e pesati con estrema attenzione.

 

Nicola Zingaretti sa perfettamente che a cercare di sbarrargli la strada per la conquista della segreteria del Pd sarà proprio Matteo Renzi: o direttamente (se il congresso si farà dopo le europee) oppure per interposta persona (se ci sarà prima). (leggi qui La previsione di Zingaretti: «La sfida sarà con Matteo»)

Il presidente della Regione Lazio non ha ancora annunciato ufficialmente la sua intenzione di concorrere per la guida del Pd. Dovrà farlo in tempi rapidi però, altrimenti la ragnatela del senatore ex rottamatore lo imbriglierà.

 

Quanto a Silvio Berlusconi, concederà ad Antonio Tajani quello che non ha mai concesso a nessuno in tutti questi anni? Cioè di attuare una linea propria, indipendente, autonoma da quello che il ruolo di padre nobile finora non l’ha mai svolto?

In passato questa libertà di manovra non è stata concessa a Gianfranco Fini, Pierferdinando Casini, Angelino Alfano, Stefano Parisi e tanti altri ancora. Eppure Tajani è l’ultima carta che Forza Italia può giocarsi in tempi brevi per provare a risalire nei sondaggi prima e nel consenso dopo.

Cercando strade diverse però, perché gli appelli alla Lega di lasciare i Cinque Stelle sono destinati a rimanere tali.

 

Luigi Di Maio e Matteo Salvini sanno che un’occasione del genere non ricapiterà più. Il governo Conte andrà avanti. Forza Italia e Pd avranno la forza di superare le stagioni di Silvio Berlusconi e Matteo Renzi?