Il giorno più lungo di Zingaretti nel momento in cui il Governo si gioca tutto

Foto: © Imagoeconomica, Livio Anticoli

Sulle mozioni della Tav Cinque Stelle e Lega rischiano una crisi senza via di uscita. Il segretario del Pd può mettere a segno un colpo decisivo, mediando bene però con Matteo Renzi e Carlo Calenda. Con una doppia opzione politicamente spregiudicata.

Se oggi sulle mozioni Tav si gioca il destino del Governo, contemporaneamente anche il futuro politico del Pd sarà nelle mani di Nicola Zingaretti. Intanto potrà concentrarsi completamente sul ruolo di segretario nazionale del Partito Democratico. Alla Regione Lazio è blindato: l’intelligenza cardinalizia del vicepresidente Daniele Leodori e il pragmatismo simil-sovietico di Mauro Buschini (presidente del consiglio regionale) tengono la situazione completamente sotto controllo.

In aula oggi per il Pd non sarà semplice, ma si possono ottenere grandi risultati. Intanto sulla Tav la gran parte del partito è favorevole e quindi dovrà votare come la Lega dell’odiato Matteo Salvini, ma anche come Fratelli d’Italia e Forza Italia.

Però un via libera alla Tav metterebbe in difficoltà i Cinque Stelle. Zingaretti sta cucendo la strategia per l’autunno caldo, preparando una grande manifestazione di piazza per “mandare a casa Di Maio e Salvini”.

Resta il fatto che oggi in Parlamento dovrà mediare con i gruppi di fede renziana (maggioritari) e anche con quei deputati e senatori che fanno riferimento a Dario Franceschini o Carlo Calenda. Quest’ultimo, per esempio, suggerisce una strategia niente male: il Pd vota sì alla Tav, ma esce dall’aula quando si deve trattare quella (contraria all’Alta Velocità) dei Cinque Stelle.

Si potrebbe arrivare al punto che ad andare sotto potrebbe essere il centrodestra a traino Lega. Una “santabarbara” per il Governo.

Nicola Zingaretti in queste ore sta meditando sul da farsi. Certo è che serve un messaggio anche a Matteo Renzi. Quale occasione più ghiotta che un esplicito sostegno alla misura degli 80 euro per le fasce con redditi meno bassi? Visto che Salvini ha annunciato che verranno aboliti?

Poi c’è la battaglia in aula, con una parte dei Cinque Stelle che non vuole più stare ai diktat di Salvini. Eh sì, Zinga oggi si gioca molto.