Il Governo Draghi appeso al caso Durigon

Mozione di sfiducia presentata dai Cinque Stelle per mandare a casa il sottosegretario leghista dopo le parole pronunciate e registrate da Fanpage. La Lega fa quadrato. E non potrà continuare a stare in maggioranza se il parlamentare e coordinatore regionale dovesse essere sfiduciato. Resa dei conti in aula.

Per il ministro degli Esteri e unico vero capo politico del Movimento Cinque Stelle Luigi Di Maio il sottosegretario leghista Claudio Durigon non ha chiarito le parole pronunciate nel corso del servizio di Fanpage. E per questo il Movimento Cinque Stelle ha depositato la mozione di sfiducia al sottosegretario dell’Economia.

Una decisione nata, ricorda La Repubblica, dopo le polemiche scaturite per il video diffuso dal sito Fanpage in cui il leghista Claudio Durigon, facendo riferimento all’inchiesta sui fondi della Lega, si dice tranquillo perché “Il generale della guardia di finanza che indaga lo abbiamo messo noi”.

Luigi Di Maio Foto Livio Anticoli / Imagoeconomica

Parole che hanno suscitato le proteste della maggioranza e dell’opposizione e che hanno dato vita all’atto con il quale il Movimento 5 Stelle chiede al governo la revoca della nomina di Durigon a sottosegretario perché, dicono i grillini, l’esponente del partito di Salvini mantiene “comportamenti e utilizza parole inappropriate circa l’indagine della magistratura che riguarda il partito a cui appartiene”. (Leggi qui Fanpage silura Durigon: M5S “Dimissioni”. Lui: “10 querele”).

Se sfiduciano Durigon cade il Governo

Ma il ministro allo Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, giudica l’iniziativa dei grillini come “un atto inutile, una perdita di tempo rispetto alle tante cose da fare”. Fatto sta che si andrà al voto sulla mozione di sfiducia e in quel momento si capiranno bene gli schieramenti in aula. Presumibile pensare che il centrodestra voterà compatto per il no alla sfiducia. Non soltanto Lega e Forza Italia, probabilmente anche Fratelli d’Italia. Ma potrebbe non bastare, perché sulla carta Movimento Cinque Stelle, Pd, Italia Viva e altre formazioni di sinistra hanno la maggioranza. Si tratta in sostanza dello schieramento che sosteneva l’ex premier Giuseppe Conte.

Giancarlo Giorgetti (Foto: Imagoeconomica, Benvegnu’ Guaitoli)

Mai come in questo momento la maggioranza che sostiene Mario Draghi è in fibrillazione. La Lega non ha alcuna intenzione di mollare su Claudio Durigon. Lo ha detto il Capitano Matteo Salvini, lo ha ribadito il ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti.

Se Durigon dovesse essere sfiduciato in aula, il Carroccio non potrebbe rimanere un minuto di più in maggioranza. E si aprirebbe una crisi politica di difficile soluzione. Una resa dei conti che si annuncia durissima.

error: Attenzione: Contenuto protetto da copyright