Il grande gelo del Pd intorno a Salera

Il grande gelo intorno ad Enzo Salera. Restano difficili i rapporti con il Pd di Pensare Democratico. Proprio ore che inizia la marcia verso le elezioni 2024. L'opposizione si aggrappa alla revoca della sub delega per Corso della Repubblica. Il sindaco: "Il blocco del cantiere? Tutti i giorni, dopo le 17..."

Alberto Simone

Il quarto potere logora chi lo ha dato per morto

Il segnale dietro le quinte di Gaeta è pessimo per gli equilibri politici di Cassino. Il Blue Forum è stato il summit per tutti quelli che in Italia hanno competenze sul futuro del mare e l’economia legata al mondo Blue. Lì sono andati anche tutti quelli che avevano da baciare l’anello o abbracciare il potente di turno. Perché tanto tutti erano lì.

All’ombra di Villa Irlanda c’è stata una processione di sindaci, una teoria di assessori, una sfilata discreta di piccoli – grandi elettori. Soprattutto del centrodestra che oggi sta al governo, tra colonnelli e furieri in cerca di riconoscimento. Ma anche del centrosinistra: che a Gaeta ha visto sancire la nuova Pax regionale nel Pd del Lazio. (Leggi qui: A Gaeta viene varata la nuova Pax nel Pd del Lazio).

Il grande gelo

Lì dove un anno fa c’era stata la rottura, ora c’è stata la nuova alleanza tra Daniele Leodori (l’erede del senatore Bruno Astorre, lanciato verso la Segreteria Pd del Lazio) e Francesco De Angelis (il fondatore di Pensare Democratico). Ma in quello stesso scenario c’è stato pure il grande gelo tra De Angelis ed Enzo Salera, sindaco di Cassino in perenne rotta di collisione con la componente maggioritaria, i suoi uomini, la sua linea.

Si sono ignorati. Non si sono rivolti la parola. Hanno evitato che pure lo sguardo si incrociasse. Il che, ad un anno dalle elezioni Comunali 2024 che riporteranno Cassino alle urne non è una prospettiva allettante per il sindaco. Il rischio concreto è che anche in città prenda corpo uno scenario come Ferentino 2023: dove mezzo centrosinistra ha dato vita ad uno schieramenti civico nel quale è confluito tutto il centrodestra: ed insieme hanno vinto le elezioni al primo turno con il 60% del consenso.

Con Pensare Democratico ci sono nomi che in questi cinque anni hanno avuto serie difficoltà di relazione con il sindaco. Le evidenze dicono che nessuno di loro stia facendo salti di gioia di fronte alla prospettiva di un bis. Ed il gelo di Gaeta ne è la conferma.

I cantieri del centrodestra

Il cantiere di Corso della Repubblica

In attesa che sia a destra che a sinistra si aprano i rispettivi cantieri politici per iniziare a costruire le coalizioni politiche in vista delle elezioni comunali, a Cassino maggioranza e opposizione continuano a scontrarsi in merito al cantiere di Corso della Repubblica. Si tratta dell’opera che Enzo Salera intende presentare come il fiore all’occhiello della sua consiliatura, quando si ripresenterà ai cittadini da sindaco uscente: la riqualificazione del centro con l’isola pedonale permanente. Il progetto è diviso in tre step: piazza Diamare (inaugurata la scorsa estate); piazza Labriola (il cui cantiere dovrebbe partire proprio a ridosso delle elezioni del 2024); e Corso della Repubblica (i cui lavori sono partiti lo scorso mese di marzo). Il primo tratto dovrebbe essere inaugurato già quest’estate, per arrivare a compimento definitivo entro la fine del 2023. 

Il condizionale però è d’obbligo: non solo perché a 79 anni dalla distruzione Cassino è ancora disseminata di bombe e il cantiere è stato già fermato a causa del rinvenimento di ordigni bellici. Ma anche a causa dell’ostruzionismo messo in campo dall’opposizione. I consiglieri di minoranza hanno dapprima “sposato” la protesta dei commercianti contrari alla chiusura del Corso con eclatanti proteste in Consiglio comunale, poi hanno presentato un esposto indirizzato alla regione Lazio e alla procura della Repubblica.

Tuttavia fino ad oggi queste azioni messe in campo non hanno interrotto i lavori che procedono regolari. A chi domanda al sindaco se il cantiere rischia il blocco, il primo cittadino risponde con ironia: “Il cantiere si blocca tutti i giorni, dopo le 17, quando gli operai terminano il turno di lavoro“.

La doppia qualifica

Il rendering del nuovo Corso della Repubblica

Neanche l’ultima missiva giunta nei giorni scorsi in Comune spaventa gli amministratori in merito ad un possibile stop del cantiere. Nella sostanza dei fatti gli uffici regionali contestano al responsabile dei lavori (nonché capo Ufficio Tecnico del Comune di Cassino) ingegner Mario Lastoria di “aver assunto la qualifica di coprogettista oltre che di Rup della gara di affidamento dei lavori con cui è stato validato il medesimo progetto“.

Gli uffici regionali fanno notare come “il fatto di aver contribuito a redigere il progetto e poi di aver contribuito alla sua validazione sia sotto il profilo urbanistico-edilizio che paesaggistico si pone in violazione del principio di differenziazione  delle funzioni paesaggistiche e urbanistico-edilizie, che ha la finalità di garantire la necessità autonoma di giudizio per gli aspetti paesaggistici rispetto a quelli urbanistico-edilizi“. A questo si aggiunge “la violazione dell’articolo 146 comma 1 del decreto legislativo 42/2004 per aver adottato un’autorizzazione paesaggistica successivamente all’approvazione del progetto esecutivo“.

Cosa significa in concreto? Che al Comune di Cassino viene revocata la sub delega rilasciata dalla Regione Lazio. Finora tutti i tecnici del comprensorio potevano rivolgersi all’ufficio tecnico del Comune di Cassino proprio in virtù del fatto che, in quanto comune capofila, aveva la sub delega rilasciata dalla Regione Lazio per il rilascio d’una serie di autorizzazioni urbanistiche. Fino a quando la sub delega non verrà data nuovamente a Cassino, bisognerà rivolgersi a Roma. Si tratta di un danno fatto a tutti tecnici del comprensorio, e questo a seguito dell’esposto presentato dall’opposizione” spiegano dal Comune di Cassino. Dove traspare comunque tranquillità: “La settimana prossima ci sarà un incontro in Regione dove l’Ufficio Tecnico presenterà tutte le controdeduzioni, in ogni caso il cantiere procede spedito, non c’è nulla che va ad intaccare i lavori” assicurano dal Municipio. 

La zampata di Leone

Benedetto Leone ed il ministro Sangiuliano

C’è ben poco da essere ottimisti, invece, per il consigliere di opposizione Benedetto Leone. Che sosrtiene: “La comunicazione della Regione Lazio conferma tutte le perplessità che abbiamo mosso nel consiglio Comunale di marzo”.

Vuole che il Comune si metta al tavolo. Per poter dire alla città che senza di lui i lavori si stavano incanalando in una deriva. “Ora Enzo Salera la finisca di “sbeffeggiare” le opposizioni, la finisca di scaricare le responsabilità sugli uffici tecnici, ammaini la bandiera del continuo scontro e apra un tavolo condiviso con tutti per risolvere insieme la situazione che si è venuta a creare”.

Nei mesi scorsi aveva scritto al ministro Gennaro Sangiuliano. “Le ripercussioni sui lavori e gli effetti di eventuali provvedimenti del Ministero della Cultura e dell’autorità regionale possono avere una risposta e un’azione comune. La politica dell’arroganza di questi mesi deve far spazio a quella dell’ascolto e della condivisione“.

Nessuna resa

Francesco Carlino illustra il progetto

Il sindaco Enzo Salera, così come il suo vice con delega ai Lavori Pubblici Francesco Carlino e l’intera maggioranza, non sembrano però preoccupati dalle invettive dell’opposizione. Sono consapevoli che le opere messe in campo – presto partirà anche il cantiere alla villa comunale – saranno i punti di forza su cui basare la prossima campagna elettorale.

Del resto erano decenni che la città di Cassino non vedeva tanti cantieri attivi tutti insieme. L’opposizione intanto, oltre che sul cantiere di Corso della Repubblica, inizia a concentrarsi anche sul cantiere della coalizione di Centrodestra. Dove al momento regna il tutti contro tutti, come dimostra il recente caso che ha visto contrapposte la consigliera Francesca Calvani ed il sub commissario di Forza Italia Rossella Chiusaroli che ha chiesto al presidente del Consiglio comunale Barbara Di Rollo di non considerare più la Calvani come una rappresentante degli azzurri in assise. Per Rossella Chiusaroli si tratta di una formalità dal momento che “Francesca Calvani ha dichiarato sui quotidiani di essere passata con Fratelli d’Italia”. (Leggi qui: Chiusaroli scomunica Calvani: ma è carta straccia o forse no).

Sarà così. Ma allo stesso tempo è il segnale del clima che si respira tra i possibili futuri alleati.