Il Lascia o Raddoppia del Ncd: chi va con chi in caso di scissione

Il problema è un po’ politico ed un po’ di coscienza. Ad aprirlo è stata l’uscita fatta in queste ore da Beatrice Lorenzin, ministro della Salute ed esponente di Ncd: è uscita allo scoperto sulle future alleanze del suo Partito.

Per le prossime elezioni amministrative prevede un’alleanza con il Pd. “Noi stiamo governando con Renzi – ha detto la ministra – abbiamo deciso di intraprendere un percorso di riforme per guidare l’Italia. Io quindi sarei per una alleanza alle amministrative che sia conforme a quella dell’attuale governo”.

In pratica, Beatrice Lorenzin ha detto l’esatto contrario di quello che stamattina aveva affermato il già ministro Maurizio Lupi, suo compagno di partito e non più al governo per una questione di regalie ancora da definire. L’ex ministro dei Trasporti, in pratica, aveva auspicato la riunificazione di tutto il centrodestra per le amministrative di Milano.

In Ciociaria si rischia la diaspora. Il rompete le righe. Il tutti a casa.

Alfredo Pallone andrà dove indicherà Fabrizio Cicchitto: è una questione di linea politica ma anche di affetto, sono legati dagli anni del Partito Socialista di Craxi, del Riformismo e del Midas. Qualcuno dice che lasciando il suo trono dorato in Forza Italia, per seguirlo nel Nuovo Centrodestra, Pallone ha saldato ogni debito di riconoscenza politica con Cicchito. Altri assicurano che non lo mollerà mai nonostante abbia già ricevuto chiari segnali dagli intimi di Silvio Berlusconi, al quale Pallone era autorizzato a rivolgersi dandogli del ‘tu’.

Non andrà nell’orbita del Pd invece Adriano Roma. Il già consigliere regionale per un giorno e vice sindaco di Arnara, è un altro che proviene dalle file del Partito Socialista. Ma solo a parlargli di Pd gli vengono le bolle. “Ad alcuni amici, l’altra sera avrebbe detto né con il Pd né con la Lega”. In Forza Italia, il ruolo di ‘organizzazione’ e tenuta dei rapporti con tutti i circoli non è mai più stato coperto allo stesso modo da quando l’Adriano da Arnara è andato via. Con Mario Abbruzzese i rapporti si sono raffreddati ma non sono interrotti. Mai dire mai.

Chi seguirà ad occhi chiusi Beatrice Lorenzin potrebbe essere Massimiliano Mignanelli. Il già presidente del Consiglio Comunale di Cassino conosce la ministra dai tempi in cui era segretaria del movimento giovanile Azzurro e lui faceva parte del suo direttivo. Si conoscono e si sentono spesso al telefono. A lei si è rivolto per lamentarsi della mancata nomina a vice presidente della Provincia di Frosinone nonostante i voti rastrellati. E lei aveva risposto di aspettare perché non era quello il momento degli strappi. Potrebbe essere arrivato.

Andrea Amata, vice presidente della Provincia, viene considerato molto in sintonia con il presidente Antonio Pompeo. L’attuale asse Ncd – Pd ha molto attenuato la sua giovanile propensione verso la destra sociale. Ed ha messo in luce il suo lato più dialogante.

Il timore è che possa accadere quanto avvenuto con l’ex ministro Nunzia De Girolamo: sulle divergenze per il futuro del Partito ha polemizzato: “Lupi pro-centrodestra, Lorenzin pro-centrosinistra: sembra “Lascia o raddoppia”. Ma non è un gioco, infatti io lascio!” ha twittato l’ex deputata di Ncd, ritornata a Forza Italia.

Ora in provincia di Frosinone si attendono i segnali. Quelli da Roma. Ma soprattutto quelli da Alfredo