Il lavoro nel 2022 verrà salvato dal Circular

Il 2021 è stato l'anno della ripresa dopo un lungo periodo di lockdown. Il 2022? Per Sandro Chiarlitti (Cgil) sarà l'anno della stabilizzazione. E la salvezza arriverà dai posti creati con l'economia circolare

Emiliano Papillo

Ipsa sua melior fama

Il 2021? È stato l’anno della crescita. Il 2022 dovrà essere quello della stabilizzazione”: legge i numeri e fa le sue previsioni Sandro Chiarlitti, segretario provinciale Filctem Cgil. Alla sua organizzazione fanno riferimento i lavoratori di decine d’aziende dei settori Farmaceutico, Chimico e Plastico; alcune sono legate al comparto Automotive.

Effetto pandemia

Sul comparto industriale della provincia di Frosinone ha inciso in maniera fondamentale la pandemia. Per alcuni settori è stata disastrosa, per altri è stata un’occasione unica nella storia. Il Chimico – Farmaceutico si è fatto trovare pronto già nel 2020; con la sua capacità di produrre ad alti volumi e con livelli di qualità eccellenti.

Foto: John Still via Imagoeconomica

L’onda lunga è continuata anche nel 2021.Il settore chimico-farmaceutico-plastico ha avuto una crescita del 10% rispetto al 2020. Il Lazio è diventato la prima regione in Europa per esportazione nel Farmaceutico e la seconda in Italia dietro la Lombardia come capacità produttiva. Il Farmaceutico è trainante per la Ciociaria e vede occupate oggi almeno 5000 persone”.

Il paziente che preoccupa in questa fase è l’Automotive. Sta cambiando. Vive una trasformazione epocale: la fine del motore tradizionale, il passaggio all’elettrico o al Gnl. Cassino Plant è uno dei siti di eccellenza in Europa: ha sempre centrato il podio nella classifica del World Class Manifacturing cioè la graduatoria sulla qualità delle produzioni.

È fondamentale riprendere la piena capacità produttiva del sito di Cassino che coinvolge altre 10.000 persone solo nell’ indotto. Mi aspetto che nel 2022 Stellantis avvii la prima produzione di auto con motorizzazioni ibride a Cassino”.

Filiere e catene

Foto via Imagoeconomica

La pandemia ha cambiato il modo di produrre. Ha fatto capire che è rischioso avere la produzione dei bulloni in Asia mentre in Nordafrica c’è quella dei dadi da avvitarci. E per inserire l’uno nell’altro si devono portare in Italia. Il rischi sta tutto nel fatto che se un’ondata di Covid colpisce uno solo dei tre Continenti si blocca l’intera catena.

Dobbiamo – conferma Chiarlitti – parlare di filiere produttive. Le sfide sono due: accorciare le distanze dagli acquirenti ed investire sulla ricerca anche perché in Europa si avvieranno le produzioni di chip e semiconduttori“. Stellantis nelle settimane scorse ha parlato delle auto del futuro: trasmetteranno migliaia di dati ai centri di elaborazione, riveleranno come guidiamo, dove andiamo, dove ci fermiamo, cosa ascoltiamo durante il viaggio. E questo determinerà offerte sempre più calibrate sulle esigenze di ogni singolo guidatore. Ma servono chip e Stellantis se li sta facendo studiare per poi produrli. (Leggi qui Stellantis annuncia la svolta: a marzo il piano).

Occupazione e non

La sede della Thermo Fisher

Il 2021 è stato l’anno delle assunzioni. “Non mi aspetto – spiega Chiarlitti- una grande crescita dal punto di vista occupazionale nel Farmaceutico durante il 2022. Thermofisher di Ferentino concluderà i suoi cicli di assunzione del personale già avviati nell’anno in corso puntando sulla diversificazione della produzione. Arriverà a circa 1200 addetti nel 2023. Sanofi concluderà il rinnovamento degli impianti per produrre in loco i vaccini, Biomedica Foscama punta ad avere l’autorizzazione e completare le validazioni degli impianti per i vaccini russi”.

Le eccellenze non mancano settore manifatturiero, anche in controtendenza del settore Stampaggio Plastico. “In piena pandemia la Valid plastic ha mantenuto un alto livello di qualità e soprattutto di leadership come miglior fornitore di ABB, assumendo personale e investendo continuamente in ricerca e sviluppo”.

Mondo Green

L’annuncio del nuovo polimero Plasta Rei

Si va verso la ricerca di nuovi materiali, che oggi non esistono. È un po’ quanto accaduto negli anni scorsi con la creazione della pietra – ceramica che ha dato vita all’intera filiera produttiva dei sampietrini e dei porcellanati green. Creando realtà come Saxa Gres e come Grestone, salvando i lavoratori ex Marazzi Sud ed ex Ideal Standard. “Mi viene in mente la Nalco, fabbrica acquisita solo sei mesi fa di Cisterna di Latina dal gruppo Borgomeo e trasformata nella Plasta Rei. Nei giorni scorsi ha annunciato l’individuazione di un nuovo polimero ibrido derivante dal latte scaduto, dal kiwi e dalla canapa industriale”. (Leggi qui Il nuovo miracolo di Borgomeo: plastica da kiwi e latte).

Sandro Chiarlitti è certo che anche nel Lazio arriverà la rivoluzione industriale già affermatasi in Nord Europa. È quella legata all’Economia Circolare: già qualche anno fa si prevedeva che almeno un nuovo posto di lavoro su cinque sarebbe arrivato da quel nuovo settore. “Dobbiamo arrivare all’obiettivo di riciclare e riutilizzare il 25% della plastica. Si deve pensare ad un nuovo ciclo dei rifiuti che parta dalla raccolta al prodotto finale. Il Lazio ha assoluto bisogno di un nuovo piano integrato dei rifiuti. Deve pensare ad utilizzare il PNNR per importanti progetti di sviluppo in questo settore”.

L’allarme è quello legato ai costi del gas, indispensabile per far camminare gli impianti. “Nel 2022 il costo dell’energia diventerà un problema e per questo sarà fondamentale ragionare su come produrla. Bisogna produrla in loco con impianti fotovoltaici e produzione di energia elettrica tramite nuove tecnologie. Certo che il tema di dell’economia circolare diventa un modello da sostenere solo se pensiamo che il ciclo dei rifiuti si può trasformare in energia attraverso i termovalorizzatori. Le ceneri generate dalla combustione possono diventare nuove materie prime per la ceramica green e così eviteremmo di aprire nuove discariche di cui nessuno vuol sentire parlare”.

Il circular che non vedi

Uno degli impianti Itelyum

Il nostro territorio ha già tutto questo purtroppo non siamo in grado di di gestirlo perche il nostro sistema è oltremisura intasato dai rifiuti romani”.

Per Chiarlitti la soluzione è il Circular. Che in provincia di Frosinone è già una realtà di eccellenza. “Basta pensare ad alcuni esempi come Itelyum che rigenera olio usato e lo trasforma in basi per nuove produzioni ed è un’eccellenza europea. C’è la Marangoni che ricostruisce pneumatici per trasporto pesante… Sono alcune eccellenze che dobbiamo valutare come la possibilità di un distretto dell’economia circolare nel Basso Lazio a cui destinare risorse per la ricerca e lo sviluppo di nuovi materiali e la loro applicazione nel sistema industriale”.

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