Il Lazio bussa alle casse Ue, 6,4 miliardi per lo sviluppo

Il vice presidente della Regione Lazio Daniele Leodori presenta un piano da 6,4 miliardi. Punta ai fondi Europei. Servirà per lo sviluppo del territorio. Ecco in quali settori

Sei miliardi e mezzo di fondi Ue per costruire un Lazio più intelligente, più verde, più connesso, più sociale e sopratutto più vicino ai cittadini. I soldi vengono dai fondi europei 2021 – 2027. Lì andrà a bussare la Regione per realizzare il suo progetto sviluppo sostenibile: si chiama “Nuovo Orizzonte per il progresso socio – economico” e lo ha illustrato il vicepresidente, Daniele Leodori alla commissione Bilancio della Pisana.

Il Lazio che verrà

Daniele Leodori con Mauro Buschini

Nella spiegazione data dal vice di Nicola Zingaretti si stima che poco più di un miliardo (il 15,8 % del totale) andrà per costruire una Regione più intelligente; alle politiche per l’Ambiente andranno circa 1,3 miliardi (il 20,1 %) per realizzare una Regione più verde. Al miglioramento della rete internet ed ai collegamenti ultra veloci andranno 1,6 miliardi (il 24,2 %) per avere una Regione più connessa; le tematiche sociali verranno sostenute con la quota più consistente: 1,7 miliardi (circa il 26,5 %) per sostenere una Regione più sociale. E infine, alle politiche dell’inclusione andranno 900 milioni di euro (il 13,4 %) per realizzare una Regione più vicina ai cittadini.

Il Covid sta mettendo in ginocchio le imprese e le famiglie. Per questo motivo 2,6 miliardi andranno a finanziare 25 Progetti per la Ripresa e la Resilienza. Nove di questi progetti sosterranno le politiche per proteggere il territorio: il miglioramento sismico degli edifici pubblici, il contenimento delle dispersioni nelle reti idriche, la tutela dei sistemi forestali e la bonifica di discariche sia pubbliche e abusive.

Sono previsti incentivi per la qualificazione energetica edilizia delle imprese, per finanziare la produzione di energia da fonti rinnovabili, assicurare il sostegno alle imprese agricole, sostenere la qualità dei prodotti agroalimentari. C’è un capitolo per la Circular economy: viene garantito il sostegno alla transizione delle imprese verso processi produttivi sostenibili.

Creare valore

La sede della Giunta Regionale del Lazio Foto © Stefano Petroni

Altri 7 progetti costituiranno il capitolo delle politiche per “Creare valore“. Qualche sempio? Gli interventi per contrastare gli effetti dell’emergenza COVID-19 nelle attività economiche, gli interventi per l’attrazione di investimenti sul territorio regionale, le politiche attive per l’occupazione di disoccupati e lavoratori in uscita dal mercato del lavoro.

Verranno finanziati gli interventi per l’obbligo formativo, le startup agricole ed i giovani agricoltori, la pesca sostenibile. Tre progetti impatteranno sulla promozione della conoscenza: il Covid ha messo a nudo i limiti della rete, ne hanno fatto le spese molti bambini e ragazzi che abitano in zone non raggiunte dalla fibra. Per questo la Regione finanzierà gli interventi con cui contrastare gli effetti dell’emergenza in materia di istruzione e formazione.

C’è un piano di investimenti per l’edilizia scolastica: prevede la ristrutturazione, messa in sicurezza ed efficientamento energetico. Un capitolo riguarda l’accesso all’istruzione terziaria, l’Università ed i dottorati di ricerca/innovazione. Un altro progetto sosterrà le strategie di sviluppo territoriale locale in ambito urbano, rurale e costiero. C’è un capitolo che prevede di finanziare le opere di urbanizzazione primaria ma non solo: un altro ancora sarà incentrato sugli interventi per la digital innovation. (Leggi qui Segnali di ripresa dall’export Lazio. Leodori: “Ora un bazooka di fondi”).

Da dove arrivano

Le componenti di finanziamento sono i fondi europei Fesr, Fse, Feasr e Feamp per il 54,4%,. Il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione per il 39,7%. Poi ci sono i trasferimenti statali previsti dalla legge di Bilancio dello Stato per il 2019. A cosa serviranno? Al finanziamento dei programmi d’investimento regionale (periodo 2021-2034) per il rimanente 6%.