Il Lazio verso l’uscita dal commissariamento della Sanità

Foto © Imagoeconomica, Stefano Carofei

Il presidente Nicola Zingaretti: “Firmato l’ultimo atto”. La Regione è la sua roccaforte. E intanto sul piano nazionale si prepara a reggere da solo l’onda salvinian-meloniana.

La Giunta della Regione Lazio ha votato “l’ultimo atto amministrativo per l’uscita dal commissariamento della Sanità”. Il virgolettato è del presidente della Regione, Nicola Zingaretti, che ha fatto  l’annuncio nel corso dell’inaugurazione dei nuovi reparti del Cto, alla Garbatella a Roma.

Stefano Lorusso e Alessio D’Amato con Barbara Di Rollo

“Oggi in giunta – ha poi spiegato l’assessore alla Sanità Alessio D’Amato – abbiamo approvato la presa d’atto dei programmi operativi, di fatto l’uscita dal commissariamento. Ora aspettiamo il passaggio in Conferenza Stato-Regioni, speriamo entro il 30 di questo mese”. Cioè il 30 gennaio. Per Nicola Zingaretti una “giornata storica”.

Ha detto il Governatore: “Uscire dal commissariamento vuol dire ripresa delle assunzioni con lo sblocco del turn over e vuol dire risorse per gli investimenti. Oggi la sanità del Lazio è in attivo, in 6 anni abbiamo qualificato la spesa sanitaria tagliando sprechi e innovando il sistema. Mai tagliando i servizi. Non ci fermeremo  lo scetticismo lo lasciamo alle spalle, investiamo sulla speranza e continuiamo così”.

Parole e fatti che testimoniano come Nicola Zingaretti resti concentrato sulla Regione Lazio, nonostante, da segretario del Pd, sia alle prese con uno scenario nazionale da far tremare i polsi a chiunque. In Emilia Romagna davvero la Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia cercheranno la spallata al Governo. E con i Cinque Stelle nella bufera più assoluta, tocca al Pd cercare di arginare l’onda lunga salvinian-meloniana. La Regione Lazio rappresenta il capolavoro politico di Nicola Zingaretti, perché lui ha vinto, il 4 marzo 2018, quando il Pd renziano crollava, i Cinque Stelle dilagavano e la Lega si affermava in tutta Italia come partito emergente. 

Nicola Zingaretti con Stefano Bonaccini

In quel momento fu chiaro che Zingaretti rappresentava, in controtendenza, l’argine a quella che era un’avanzata populista e sovranista. In Emilia Romagna lo schema è più o meno lo stesso. Con una differenza importante però. I Cinque Stelle, che nel frattempo governano con il Pd, si presentano da soli.

Infatti Zingaretti lo ha detto ieri a Porta a Porta: “Non può passare il messaggio che Salvini e Zingaretti sono la stessa cosa”. Il Governatore del Lazio in ogni caso resta in trincea.