Il mare di città, la piscina dei sogni e la strada che resta al palo (di L. D’Arpino)

I lavori alla piscina ex Enal dovevano partire a maggio. Poi è arrivato giugno. E luglio. Agosto è quasi finito. Ma nulla si vede. Anche se, in maniera informale, assicurano che...

Luciano D'Arpino

Giornalista, Regista e Autore teatrale, dirige la redazione di Frosinone de 'Il Messaggero'

Luciano D’Arpino per Il Messaggero

Frosinone è tra le città più calde d’Italia ma anche quest’estate i frusinati non hanno potuto utilizzare la piscina comunale ex Enal di via Adige, chiusa ormai da decenni. Più volte il Comune ne ha annunciato la ristrutturazione con la conseguente riapertura ma, tutte le volte, la promessa non è stata mantenuta.

Ad aprile scorso, in Consiglio comunale, i rappresentanti del Movimento 5 Stelle avevano chiesto notizie sullo stato dell’arte all’assessore ai Lavori Pubblici Fabio Tagliaferri. Questi senza minimamente scomporsi, non lasciò spazio alle lamentele delle minoranze e replicò che tutto era stato sbloccato, che gli operai erano stati allertati e che la settimana successiva i lavori sarebbero iniziati.

Visto però che sul presunto cantiere non si vedeva nessuno, il 18 maggio scorso Il Messaggero aveva chiesto lumi all’assessore. Ecco quale fu la sua risposta: «Nel momento in cui la società che si è aggiudicata il project è andata a stipulare il mutuo è emerso che, a livello catastale, l’area non era mai stata trascritta come proprietà al comune di Frosinone ma risultava ancora accatastata come ex Enal. Questo passaggio ci ha fatto perdere qualche settimana. Ora però, la trascrizione è stata eseguita e la prossima settimana prevediamo di stipulare la convenzione definitiva ed approvare il progetto esecutivo».

Maggio è finito, giugno e luglio sono passati e non si è visto nulla. Il 7 agosto scorso abbiamo riprovato a contattare l’assessore, ma stavolta non ci ha risposto.

La speranza, però, è l’ultima a morire e così il Comune, memore delle promesse sempre mancate, ha fatto sapere in maniera informale che, alla vigilia di Ferragosto, sono stati firmati la convenzione e il contratto con il privato che ora potrà effettuare i lavori di ristrutturazione ed aprire l’impianto nel giro di 165 giorni. Bene, bravi, bis!

Ma quando inizieranno questi benedetti lavori? Nessuno sa dirlo e, stavolta, il Comune si è fatto furbo e nessuno si sbilancia. La speranza è che si faccia in tempo per l’estate 2020 ma in pochi ci scommettono.

Nel frattempo un’altra estate sarà passata e il mare di città, così era chiamato una volta l’impianto ex Enal di via Adige, assomiglia sempre più a una chimera. Così come la nuova strada d’accesso allo stadio Stirpe. Ormai non se ne parla più eppure il Comune la riteneva fondamentale per la sicurezza tanto da promettere interventi d’autorità.

Chi li ha visti?

*

Leggi tutto su Il Messaggero