Il miraggio del centro commerciale ex Permaflex

Che fine ha fatto il progetto per la trasformazione dell'area ex Permaflex. Le tappe di un iter infinito. A novembre l'ultimo contatto in Comune. Per quella che è una delle ultime occasioni di rilancio per il capoluogo

Roberta Di Domenico

Spifferi frusinati

Dormiva beato sogni d’oro, con il suo pigiama a righe. L’omino Permaflex è stato uno dei simboli del boom economico italiano. Con le sue 167 molle che mettevano fine alla stagione della lana e delle foglie di granturco, emblema del passaggio da un’Italia agricola ad una industriale: permanentemente flessibile, nasce da lì il nome.

L’omino Permaflex ha finito da tempo la sua stagione d’oro. Nella quale aveva casa a Frosinone: nell’immenso stabilimento attaccato all’uscita dell’autostrada. Oggi a dormire beato sogni d’oro è il progetto di riconversione di quell’area.

Se ne parla da anni. Ad oggi né una ruspa, né un cartello con la data di inizio dei lavori. Eppure era un progetto strategico per il futuro della città. Del quale ora all’interno dell’amministrazione Comunale nessuno parla. Né la maggioranza, né l’opposizione. Non c’è dibattito, non c’è confronto. Non c’è un Consiglio comunale per confrontarsi su un punto che potenzialmente potrebbe avere un impatto straordinario sulla città. Niente di niente.

Che fina ha fatto l’area ex Permaflex?

Giulio Andreotti con Licio Gelli all’inaugurazione della Permaflex di Frosinone

Da questo apparente immobilismo, una serie di domande sorge spontanea, anche per capire cosa sta ostacolando la partenza del progetto. Perché nessuno ne parla? Partiranno i lavori? E quando. Cosa verrà realizzato nell’area ex Permaflex. Le carte dicono che lì dovrà nascere un polo commerciale. Ma come sarà?

Si è parlato anche di un parco tematico: è ancora previsto? Sono stati presi contatti con i gestori dei parchi commerciali in Italia ed in Europa? Quali marchi importanti saranno presenti? Quante assunzioni verranno effettuate?

Quel progetto doveva rivoluzionare la viabilità nella parte bassa di Frosinone. Lo doveva fare attraverso una serie di rotatorie che avrebbero migliorato il flusso dei veicoli ed alleggerito la Monti Lepini. Quando verranno realizzate le rotatorie? E perché non ci sono cartelli o ruspe nemmeno per loro?

Il programma elettorale

Riccardo Mastrangeli

Il progetto è noto. È scritto nero su bianco al punto 30 del programma elettorale del sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli. C’è un punto specifico dal titolo “Riqualificazione Area ex Permaflex“.

Nel dettaglio è riportato che: Il progetto riguardante l’ex insediamento industriale è stato inserito all’interno del vasto concept ideato per l’area Scalo. Ha l’obiettivo di riqualificare il tessuto urbano e (…) procederà inoltre alla ricucitura delle zone di confine tra la città di Frosinone e i comuni del circondario.

Viene ricordato che la precedente amministrazione Ottaviani ha posto le basi della trasformazione dell’area. Stima un’utenza potenziale tra i 9 ed i 10 milioni di persone e parla di ‘un’opera destinata a servizi commerciali e parco tematico per il tempo libero, che darà lavoro a centinaia di addetti‘.

Tutto molto bello, avrebbe detto Bruno Pizzul, durante una delle sue epiche telecronache sportive, quando commentava un tiro in porta di Baggio. A che punto siamo però, concretamente, con il progetto?

È indiscutibile che il capoluogo, da questo processo di riqualificazione avrebbe enormi vantaggi. Li avrebbe sia sulla rete infrastrutturale che sul sistema occupazionale, vista l’entità dell’investimento programmato. Ma ogni medaglia ha anche un’altra faccia. In questo caso è quella dei commercianti storici di Frosinone e di alcune associazioni. Temono che un villaggio dell’outlet realizzato nell’ex Permaflex determini il definitivo colpo di grazia per il commercio tradizionale di Frosinone.

La storia dell’iter

Lo stabilimento di Frosinone

L’area è stata acquistata dalla Elco Srl tramite asta pubblica. Viene comprata il 13 maggio 2013 pagandola 3,3 milioni di euro. Nessun altro acquirente si era presentato all’asta che partiva da 7,9 milioni di euro. Dal decreto del Tribunale Fallimentare di Latina n. 108/2002 si rileva che la superficie è vasta quanto 16 campi di calcio: 132.110 metri quadrati. È completamente urbanizzata, dotata di tutti i servizi. Ha una forma pressoché rettangolare, delineata dall’uscita del casello A1 di Frosinone, dalla Superstrada dei Monti Lepini, da terreni privati e da Via Selvotta. Su quell’area ci sono diversi edifici per una copertura totale di circa 35mila metri quadrati coperti e 202mila metri cubi.  

I nuovi proprietari il primo febbraio 2018 presentano un’istanza al Consorzio Industriale Asi di Frosinone (oggi assorbito nel Consorzio Industriale del Lazio) per cambiare quell’area da Industriale a Commerciale.

Anni prima ci fu una battaglia politica per impedirlo. Si sosteneva che sarebbe stata una speculazione a favore del privato. E che così sarebbero state ammazzate sul nascere tutte le possibilità di reindustrializzare il sito. In un quarto di secolo nessun progetto per una nuova fabbrica è stato presentato per l’ex Permaflex.

Le norme varate dal ’97 in poi ne tengono conto. Lo fanno il Piano Territoriale Paesaggistico Regionale, il Piano Territoriale Regolatore Variante Generale ASI, così come il Piano Territoriale Provinciale Generale ed infine il Piano Regolatore Generale del Comune di Frosinone.

Il Consorzio Asi il 6 dicembre 2017 chiede alla Regione i pareri necessari per avviare la procedura con cui variare la destinazione dell’area: se diventa commerciale può ospitare un ipermercato, una cittadella dell’outlet: sicuramente ha più possibilità di essere rivitalizzata. La Regione Lazio risponde il 22 novembre 2018: la Direzione Lavori Pubblici esprime parere favorevole. Dopo altri sei mesi il 4 giugno 2019 sempre la Regione Lazio ma la Direzione Politiche Abitative propone di escludere quel piano dalla Valutazione Ambientale Strategica, facendo risparmiare tempo e scartoffie. L’ultimo semaforo verde si accende nel 2020 quando il Consiglio Regionale approva la variante. Da quel momento l’area ex Permaflex è commerciale.

Lo stato dell’arte

A quel punto il fascicolo torna a Frosinone. Il 17 febbraio 2022 la Giunta comunale di Frosinone (sindaco è Nicola Ottaviani) approva lo schema di accordo tra il Consorzio ASI, il Comune di Frosinone, il Privato per la realizzazione dell’intervento di riqualificazione, valorizzazione dell’area e del relativo complesso immobiliare ex Permaflex.

Cosa prevede l’accordo? Ha come oggetto la realizzazione di una grande struttura di vendita, organizzata come centro commerciale. Nelle conferenze stampa che hanno scandito le varie tappe si parla di un nuovo parco tematico: un attrattore capace di richiamare oltre 6.500 visitatori al giorno, per un numero annuale di visitatori pari a 2,5 milioni di persone. Per assisterle, farle mangiare, divertire, tenere tutto in ordine serviranno circa 500 dipendenti. In pratica: una cittadella del commercio come quella di Valmontone, o la Reggia di Macianise o ancora quella di Valdichiana. (Leggi qui: Rivoluzione Permaflex: una cittadella del commercio e 4 rotatorie sulla Monti Lepini).

Le Rotatorie

La trasformazione dell’area da Industriale a Servizi ne moltiplica in modo esponenziale il valore. Il Consorzio presieduto da Francesco De Angelis chiede alla Elco Srl di avere qualcosa in cambio da dare alla collettività. Chiede di contribuire alla realizzazione delle 4 rotatorie sulla Monti Lepini con le quali azzerare il traffico sulla strada.

Il rendering dello Scalo a Frosinone

Tutto scritto. È al V capoverso di pagina 2 “il Consorzio e il Comune di Frosinone, in qualità di Autorità procedenti, e la società proponente e proprietaria del sito, si impegnano all’implementazione del sistema viario di accesso all’area oggetto di variante”.

Specificano che verranno realizzate una serie di rotatorie. La prima rotatoria dovrà essere realizzata all’uscita del casello autostradale di Frosinone; esiste già il progetto esecutivo, inserito nel programma dei lavori pubblici del Comune di Frosinone. La seconda rotatoria dovrà sorgere tra via Valle Fioretta e la Monti Lepini, si trova nella stessa situazione della prima. La terza rotatoria dovrà garantire un accesso fluido all’area ex Permaflex dalla Monti Lepini, a cui si aggiunge una rotatoria minore di accesso su via Selvotta/via Fermi, già in stato avanzato della progettazione e da realizzarsi a spese della proponente/proprietaria. La quarta è la rotatoria tra la Monti Lepini e la Provinciale 277 Via Armando Vona, anche questa a carico della proponente/proprietaria.

L’accordo prevede anche la realizzazione di un ampio parcheggio da 300 posti nei pressi della stazione ferroviaria di Frosinone, nell’ex area Frasca. Anche questa è a carico del proponente, come opera compensativa. 

A novembre 2022, i proponenti dell’intervento di riqualificazione, sono stati all’ufficio tecnico del Comune di Frosinone per illustrare alcune specifiche degli interventi che saranno realizzati. Da allora però non si è saputo più nulla.

L’analisi

Dalla delibera del Comune di Frosinone che approvava l’accordo di Programma con l’ASI è trascorso di fatto un anno. Ma di interventi concreti sull’area nemmeno l’ombra.

Riccardo Mastrangeli è sindaco di Frosinone ormai da quasi 8 mesi, senza aver mai affrontato, almeno pubblicamente, l’argomento. L’Amministrazione Comunale nei prossimi mesi, sul tema della riqualificazione dell’area ex Permaflex sarà chiamata ad un impegno preciso. Non solo perché il progetto è previsto nel programma del sindaco: ma perché l’intera operazione rappresenta una delle ultime opportunità per Frosinone sullo sviluppo commerciale ed infrastrutturale. Altro non c’è all’orizzonte.