Il Mite di Ricca e Spagnoli: Veroli diventa museo diffuso

Dal connubio artistico e amoroso di Ornella Ricca e Pietro Spagnoli, lei napoletana e lui di Frosinone, prima il Museo a casa (Mac) e ora quello più largo: ‘intra terre erniche’. Sei tappe di vero turismo sostenibile: Vedere, Esplorare, Respirare l’atmosfera, Oziare, Lasciarsi coinvolgere, Infine un dono. Sono iniziali e proposte della splendida Veroli, la più estesa della Ciociaria

Marco Barzelli

Veni, vidi, scripsi

V come vedere un panorama incantevole. E come esplorare luoghi storici e bellezze artistiche. R come respirare l’atmosfera di tradizioni, usi e costumi. O come oziare in una delle trattorie assieme a sapori autentici. L come lasciarti coinvolgere dai racconti dei personaggi storici. I come infine, in dono, un tipico prodotto locale.

E ce n’è per tutti i sensi e soprattutto da vedere: Veroli è la cittadina più estesa, nonché tra le più belle, della provincia di Frosinone. Ultimamente e meravigliosamente, all’interno del Palazzo dei Marchesi Campanari, si è persino vestita dell’oro di Klimt. (Leggi qui Con Klimt Veroli punta all’upgrade della bellezza).

Ora si riparla di Veroli e delle sue sei tappe. O, meglio, quelle del Mite: il Museo intra terre erniche. È il museo diffuso nato per valorizzare il patrimonio storico, artistico e naturalistico del comune ernico. E intende promuovere un turismo sostenibile, nel rispetto dell’ambiente ma anche della popolazione. Il senso profondo del progetto gli è doppiamente attribuito dal nome stesso.

Mite come il popolo e il clima

Ornella Ricca

Letteralmente Mite esprime un valore importante di quella terra: la tranquillità, la mitezza della popolazione e del clima. Una particolarità che è forse un destino: nel mentre la transizione ecologica ha preso il posto dell’ambiente e il Ministero ora ha la stessa sigla del Museo. Per l’appunto Mite. Non è detto affatto che su Google sia sfavorevole.

Il Mite verolano, però, è il bel frutto dell’associazione culturale Disegni Dispari. È presieduta da oltre dieci anni dal pittore e scultore frusinate Pietro Spagnoli, ormai dal 2010 in connubio artistico e amoroso con la napoletana Ornella Ricca.

Assieme hanno fondato il laboratorio Mac: il Museo a casa, un luogo fuori dal comune all’interno di un’antica palazzina del meraviglioso centro storico di Veroli. Per i loro tanti estimatori e follower sono ormai Ricca e Spagnoli. Vivono per e con l’arte.

«Non attraversare ma vivere Veroli»

Pietro Spagnoli

«È un sistema culturale permanente al servizio della comunità, che con un metodo di fruizione fresco e coinvolgente racconta la storia, i valori culturali, gli aspetti artistici e l’identità di questa terra – così Ornella Ricca e Pietro Spagnoli -. Un organismo da vivere e visitare, dove, al fascino della scoperta di siti di interesse culturale e artistico, si unisce la bellezza delle esplorazioni immateriali di fatti, personaggi e miti».                              

Si offre tranquillità: «Un valore raro – ritengono i due artisti promotori del Mite – che permetterà ai visitatori di attraversare un ambiente favorevole in ogni periodo dell’anno, in una dimensione che privilegia la lentezza, la qualità, la sensazione di vivere il posto piuttosto che attraversarlo». Viverlo invece di attraversarlo: qualcosa che fa riflettere molto ai tempi dei selfie, uno scatto e via.

«E poi un museo diffuso sul territorio offre la possibilità di poter contemplare le opere nei loro contesti, nei luoghi dove sono state concepite e realizzate, e dove riescono ad esprimere il massimo del loro messaggio – concludono -. Veroli contiene un tesoro, un risultato armonico del fare umano e della natura, fatto di storia, architettura, scienza, arte. Un tesoro fatto di segni prodotti nel corso di secoli dalla creatività, dalla tenacia, dalla forza, dalla dignità di un popolo dalle radici molto profonde».

Mite: percorsi, itinerari, personaggi

L’Abbazia di Casamari

È un percorso tra gusto, narrazioni, storie e leggende. Dopo “Sei a Veroli”, le tappe per scoprire la perla dei Monti Ernici, si può scegliere un culto secolare: le Madonne Vestite, a cui è legata una devozione che si spinge fino al dono di abiti preziosi e capelli veri. Come non parlare poi della Veroli del Duecento? L’Abbazia di Casamari, dopo oltre ottocento anni di storia, non ha di certo bisogno di presentazioni.

Fatti e personaggi nel giro di 4.500 anni, gli splendidi Fasti Verulani che testimoniano con una grandiosa manifestazione la nascita di Verŭlae nel XII secolo. Ci sono due itinerari storici. Si parte con la Veroli centro della rete di diplomazia politica tra la fine del Duecento e gli inizi del Trecento.

E poi la vetrina con tutti i vip del passato: la nobildonna Gratilla Pomponia Verulana, moglie di un pretore allievo di Seneca, dopo la morte di Nerone; la discepola di Gesù Santa Maria Salome, madre di Giacomo il Maggiore e Giovanni Evangelista; il grande umanista Giovanni Antonio Sulpicio, dal cui trattato De architectura di Vitruvio prese spunto nientedimeno che Leonardo Da Vinci; il giurista settecentesco Vittorio Ermadoro Giovardi.  

E poi l’outdoor, l’arte: un’esperienza per tutti

Una veduta di Veroli

Nel pacchetto non può mancare l’outdoor: Un’esperienza a Prato di Campoli, area naturalistica, escursionistica e turistica. «Un’immensa faggeta ci accoglierà con tutti i suoi colori e profumi», raccontano i fortunati che ci sono già stato. È la faggeta che, assieme a una corona di monti che varia tra i 1.800 e gli oltre duemila metri, circonda il pianoro: un mini altopiano posto a oltre mille metri di altezza. A Pasquetta diventa una cittadella verde.

Ci sono anche tre itinerari per Arte e Architetture: più di venti secoli, dal Megalitico fino al Settecento passando per l’epoca romana e il Medioevo. Veroli risulta così tripartita: di sopra, al centro e di sotto. Ovvero la parte più alta e antica, palazzi e chiese storiche, e la zona medievale.

È, non da ultimo, un’esperienza per tutti grazie al percorso A Veroli con Noi: «Si vuole offrire alle persone con disabilità intellettiva e relazionale, siano essi bambini o adulti, la possibilità di vivere un piacevole percorso di visita, con una modalità di fruizione inclusiva». Fatevi un favore, andate al Mite.