Il sottosegretario e coordinatore regionale del Lazio del Carroccio ribadisce di considerare “punitiva” la legge Fornero e dice che il partito non potrà mai starci. Una specie di avviso ai naviganti con prove tecniche di strappo preventivo. Con la benedizione del Capitano Matteo Salvini.
La Lega continua a considerare la legge Fornero “punitiva” e quindi su questo terreno non potrà mai starci. Lo ha detto Claudio Durigon, sottosegretario di Stato al Mef e coordinatore regionale del Carroccio. Uno dei fedelissimi di Matteo Salvini. Lo ha detto al quotidiano Il Giornale, parlando del Piano nazionale di ripresa e resilienza.
La Lega non ci sta
Sul sistema pensionistico italiano Claudio Durigon ha detto: “Al sistema pensionistico serve un anno bianco, un anno di tregua per disegnare il welfare del futuro una volta capito cosa succederà all’economia dopo il Covid. La verità è che le pensioni non sono un tema che ha a che vedere con il Pnrr. Però sono una questione fondamentale in vista della legge di bilancio”.
Aggiunge Claudio Durigon: “I tavoli con gli altri ministeri devono ancora partire, ma è importante partire da alcune certezze. Il prossimo va considerato un anno di tregua, un anno “bianco”di transizione che servirà ad ammortizzare la fine del divieto di licenziamento e a capire quale sarà l’impatto del Recovery plan, solo dopo si potrà progettare l’assetto futuro delle pensioni. Le stime vanno da 500mila e un milione di posti in meno, anche se io sono ottimista sull’effetto del Pnrr”.
Quindi l’affondo di Durigon: “Ma è chiaro che se, in un momento come questo, si pensa di tornare a una norma punitiva come la legge Fornero, la Lega non ci sta”.
Il Pd all’opposto
Si tratta di una vera e propria linea politica, dettata in un momento decisivo. Nel quale Enrico Letta, segretario nazionale del Pd, sta incalzando Matteo Salvini a tenere una posizione di piena condivisione dell’azione politica dell’esecutivo guidato da Mario Draghi.
Sulle pensioni, Democrat e Carroccio sono agli antipodi ed è facile immaginare che si arriverà al redde rationem su questo punto. Anche se Matteo Salvini ha detto che se qualcuno spera di far uscire la Lega dal Governo e dalla maggioranza si sbaglia. Ma le sfide dei prossimi mesi saranno tali da far tremare i polsi a tutti.
E c’è un precedente da considerare, quello del primo Governo guidato da Giuseppe Conte. Quando la Lega di Matteo Salvini non esitò un secondo a lasciare ministeri e sottosegretariati. Uno scenario che potrebbe ripetersi. E allora non è un caso che sia proprio Claudio Durigon ad avvertire maggioranza e Governo su questo. Lui che è stato il padre politico di quella Quota 100 che non sarà confermata.
Prove tecniche di strappo.