Il Papa chiama il cardinale, Di Ruzza spera

Il Papa si prepara a riabilitare il cardinale Becciu. Lo ha convocato in Vaticano per il concistoro. È la prima volta dopo l'avvio delle indagini sugli investimenti a Londra. A lui è legata la posizione del banchiere Tommaso Di Ruzza di Aquino

Parole pronunciate al termine di una messa privata, celebrata all’aperto davanti ad una quarantina di fedeli. Affidate ad una quarantina di fedeli a Golfo Aranci. E raccolte con speranza ad Aquino. «La prossima domenica non potrò essere qui a celebrare. Sabato mi ha telefonato il Papa per chiedermi di partecipare a una riunione con tutti i cardinali che si terrà nei prossimi giorni a Roma».

A dire quelle parole è stato Angelo Becciu, cardinale solo di nome e non più di fatto. È così da settembre del 2020: da quando Papa Francesco lo ha privato della carica di Sostituto per gli Affari Generali presso la Segreteria di Stato, lasciandogli solo il titolo; finito al centro delle indagini per l’uso azzardato dei fondi dell’Obolo di San Pietro, utilizzati per un controverso investimento immobiliare a Londra.

Con lui è finito sotto indagine e ora sotto processo anche il dottor Tommaso Di Ruzza, il banchiere di Aquino che il Vaticano aveva messo a dirigere la sua Authority Anti Riciclaggio. Accusato di non avere vigilato, avere chiuso gli occhi o non essersi accorto di una tangente infilata in una transazione fatta tra Vaticano e Londra, d’avere approfittato della carta di credito aziendale.

I sospetti

Con l’apertura formale dell’indagine il dottor Di Ruzza venne sospeso dalla carica e non più ammesso in Vaticano.

Il processo però sta dimostrando una verità diversa. Nel caso del dottor Tommaso Di Ruzza sono cadute subito le accuse di peculato legate alla carta di credito: l’aveva utilizzata per pagare biglietti del treno o dell’aereo in occasione di spostamenti per lavoro; tutti certificati e verificati: ma nessuno s’era ricordato di chiederglielo fino al giorno del processo. Sulla tangente che non avrebbe visto, durante il processo ha rivelato che aveva visto benissimo e si era attivato.

Lo ha spiegato durante la tredicesima udienza del processo. Senza mai un ‘non ricordo‘ o un ‘non so‘. L’ex direttore dell’Antiriciclaggio quel giorno ha ricostruito davanti al tribunale della Santa Sede tutti i passaggi dell’operazione che ha portato all’acquisto dell’immobile di Sloane Avenue a Londra.

Tommaso Di Ruzza ha ricordato di avere avuto un primo incontro con il Pontefice il 26 marzo 2019 cioè quattro giorni dopo una comunicazione ufficiale dalla Segreteria di Stato che mette in moto la macchina degli accertamenti dell’Authority. In appena 4 giorni il banchiere ricostruisce l’accaduto e ne riferisce al Papa. Che fornisce disposizioni precise: voltare pagina sulla questione del palazzo comprato a Londra e rivelatosi un pessimo affare.

Altrettanto dettagliato è stato il cardinale, nell’udienza successiva: la quattordicesima.

La riabilitazione

Foto: © CNS photo/Paul Haring / Catholic News Service

Papa Francesco non ha avuto bisogno della sentenza. Si è fatto un’idea ben precisa. Aveva cominciato a maturarla da tempo. Al punto che nei primi giorni dell’aprile 2021 si è presentato a sorpresa nella cappella dell’appartamento privato del cardinale Angelo Becciu, nel palazzo del Sant’Uffizio. E lì ha celebrato con lui la Messa in Coena Domini.

Ora il segnale più concreto. Quello rivelato dal cardinale Becciu ai fedeli, al termine della Messa a Golfo Aranci. Il Papa lo ha invitato al Concistoro per la nomina di nuovi cardinali che si terrà dal 27 al 30 di agosto. È la prima volta, dal 24 settembre 2020 che il cardinale viene convocato ad una riunione con tutti i suoi colleghi. 

Negli ambienti della Curia viene considerato un ulteriore segnale di riabilitazione. Il notiziario Chartabianca riferisce addirittura che sua eminenza avrebbe detto «Mi ha chiamato Papa Francesco per dirmi che sarò reintegrato nelle mie funzioni cardinalizie. Perciò sarò impegnato a Roma e domenica 28 non potrò celebrare la messa qui a Golfo Aranci». Poi ha aggiunto: «Sono molto emozionato per questo gesto del Papa. Lo ringrazio di cuore e riconfermo la mia piena comunione con Lui»

Il processo è alle ultime battute. La sentenza è attesa a breve. A Golfo Aranci si preparano al Concistoro. Ad Aquino sperano.