Il ‘pasticcio’ Maroni scopre il gioco

Il Patto di Arcore è solo un cartello elettorale, il 'pasticcio' Maroni ha scoperto il gioco

Il patto di Arcore è (forse) soltanto un cartello elettorale. Il “pasticciaccio” della ritirata strategica di Roberto Maroni ha evidenziato i limiti dell’intesa tra Forza Italia e la Lega. Oltre alla precarietà dei rapporti personali tra Silvio Berlusconi e Matteo Salvini. Quest’ultimo non è Umberto Bossi e se  Berlusconi pensa che alla fine gli cederà il passo, sbaglia di grosso.

Indicative le dichiarazioni di Salvini sulla decisione di Bobo Maroni. Ha detto il leader lumbard. “Se lasci il tuo incarico in Regione Lombardia che vale molto di più di tanti ministeri, evidentemente in politica non puoi più fare altro. Mi pare addirittura ovvio: la Lombardia è il terzo motore d’Europa, conta più di 10 milioni di abitanti, è la capitale italiana dell’impresa, dell’innovazione, della ricerca. Quindi è chiaro che se sei soddisfatto e ti senti arrivato per quello che hai fatto, evidentemente non puoi fare altro“.

 

E sulla scelta di Attilio Fontana ha aggiunto:

Se ho scelto io Attilio Fontana per sostituire Roberto Maroni come candidato presidente in Lombardia? Sì, questi sono gli onori e gli oneri del segretario. Quando ti trovi dalla sera alla mattina a dover risolvere un problema, come in un’azienda, non puoi aspettare nemmeno tre ore: ho valutato chi potesse avere quelle caratteristiche e ho chiamato Fontana. Era in vacanza in Russia con i figli, è tornato subito e mi ha detto: me la sento, sono onorato è una bellissima sfida. Berlusconi ha gradito la scelta di Fontana? Mi sembra che l’abbia incontrato o lo stia incontrando oggi“.

Salvini non ha gradito la scelta di Roberto Maroni. Il perché è evidente: Maroni è stato inserito nella “riserva politica” del centrodestra per un eventuale incarico di presidente del consiglio o di presidente del Senato nella prossima legislatura. L’operazione è stata evidentemente fatta da Silvio Berlusconi, che ha scavalcato la Lega. Raggiungendo un accordo con l’eterno numero due del Carroccio, prima di Bossi e poi di Salvini. Vuol dire che Berlusconi ha optato per Maroni, scartando sul nascere l’ipotesi di Salvini candidato premier. Il leader della Lega l’ha presa malissimo.

 

Benzina sul fuoco le dichiarazioni di Berlusconi sulla candidatura alla presidenza della Regione Lombardia: “Per la Lombardia stiamo valutando la proposta della Lega dell’avvocato Attilio Fontana al posto di Maroni”. Ma come stiamo valutando? Salvini l’ha annunciata. In realtà l’ex Cavaliere sta aspettando i sondaggi per scegliere i candidati di Lombardia e Lazio.

La visione politica di Matteo Salvini. Sarebbe paradossale se la Lega dovesse rinunciare al suo uomo in Lombardia, dove è nata. E’ come se la Roma cambiasse maglia e indossasse quella a strisce bianconere.

 

La realtà è che le regionali hanno evidenziato la tensione che c’è tra Lega e Forza Italia. Salvini, con l’impegno di cancellare la legge Fornero, ha voluto delimitare il confine del centrodestra. Ma Berlusconi è allergico ai confini.

 

Un cartello elettorale, nulla di più. Ma adesso il gioco è scoperto. Se dovesse vincere Nicola Zingaretti nel Lazio, a Berlusconi importerebbe poco. Ma se in Lombardia dovesse farcela Giorgio Gori (ex cervello Mediaset), per Silvio sarebbe come perdere trenta derby di seguito quando era presidente del Milan.

Matteo Salvini, però, non cederà.

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