Il Patto del Tartufo è servito: Mosticone – De Gasperis – Caschera uniti al voto

Il patto è stato al centro della cena a base di tartufo tenuta l'altra sera a Sora. E che ha visto insieme Alessandro Mosticone, Francesco De Gasperis e Lino Caschera. Contromossa alle iniziative di Lega e Fratelli d'Italia. Il sindaco intanto

Maurizio Patrizi

Rem tene, verba sequentur

Il “patto del tartufo” è servito. C’è l’accordo elettorale a Sora tra Alessandro Mosticone, Francesco De Gasperis e Lino Caschera. La quadra è stata trovata mercoledì sera a cena: a casa del consigliere comunale De Gasperis. Lì è stato deciso di stringere il patto che alle prossime elezioni comunali potrà contare su un bacino potenziale fra i 2.500 ed i 3.500 voti. 

Lino Caschera © AG IchnusaPapers

A tavola, oltre al padrone di casa e al suo assessore e vicesindaco Fausto Baratta, del gruppo consiliare “Impronta cittadina”, c’erano Alessandro Mosticone e il suo assessore al Commercio Daniele Tersigni del gruppo consiliare Reset, Lino Caschera e l’assessore ai Servizi sociali Veronica Di Ruscio. Esclusa dall’invito la compagine di Fratelli d’Italia: non è stata chiamata la capogruppo consiliare Simona Castagna, nessuna telefonata al leader politico Massimiliano Bruni e nemmeno al presidente del Consiglio Antonio Lecce. Ma restano fuori dalla trattativa anche Natalino Coletta e Floriana De Donatis (ossia l’ala sinistra dell’attuale maggioranza di governo cittadino). 

Assente eccellente il sindaco Roberto De Donatis che, della cena, almeno fino a ieri non sapeva ancora nulla.

I Fratelli coltelli

È chiaro allora lo scopo della cena. Compattare il centrodestra dopo la ‘scissione‘ compiuta da Fratelli d’Italia che nei giorni scorsi si è costituita in Gruppo politico, rompendo così il patto civico che vigeva sin dalle scorse elezioni. (leggi qui De profundis per De Donatis: la piattaforma civica non c’è più).

Una fuga in avanti che non è stata gradita dal resto degli alleati. Perché rompe l’alleanza, getta le basi per una partita del tutto diversa alle Comunali 2021.

Il passo di Fratelli d’Italia è stato visto come un tentativo per forzare la mano. E per mettere tutti di fronte al fatto compiuto: la candidatura a sindaco del dottor Marco Mollicone. Che non conferma affatto, anche se non smentisce le cene e gli incontri nei quali è stato avanzato il suo nome.

L’avvocato Marco Mollicone

A lanciare la contromisura organizzando la cena a base di tartufo è stato il consigliere Alessandro Mosticone

Non è stata la prima contromossa. La cena dell’altra sera, in un’amena località periferica di Sora, è stata preceduta nei giorni scorsi da una manovra politica: la nascita di un patto federativo fra il gruppo Reset e quello di Francesco De Gasperis, Impronta cittadina. Pur rimanendo in Consiglio comunale ciascuno con il proprio gruppo e nome, realizzeranno un’azione politica comune, fatta di consultazioni reciproche e decisione prese di comune accordo. (leggi qui Patto tra Mosticone e Baratta per fare da scudo contro FdI).

Ora la cena. Per scrivere il futuro elettorale della gran parte degli azionisti dell’Amministrazione De Donatis. 

La cena

La cena di mercoledì sera è iniziata verso le 21.15. All’ordine del giorno c’era “il discutere del più e del meno”. Prima portata, fettuccine ai funghi porcini con spolverata di pregiatissimo tartufo della Valle di Comino; un secondo a base di salsicce e patate al forno; una buonissima fetta di panettone artigianale locale come dessert, innaffiato da ottimo rum cubano.

Alessandro Mosticone

Sono stati fissati alcuni punti fermi. Poi ci si rivedrà per i dettagli. L’ipotesi di lavoro: un unico listone che permetta di presentarsi tutti insieme, aumentando così per tutti le possibilità di essere gli attori principali della prossima tornata elettorale. In alternativa: tre liste, una per ogni gruppo oggi esistente, tutte a sostegno dello stesso candidato sindaco. Le prossime settimane serviranno per fare proiezioni e calcoli: se n’è incaricato Alessandro Mosticone. La prima ha il vantaggio di concentrare il voto, la seconda lo diluisce. La prima è più incisiva, la seconda abbassa il quorum delle preferenze necessarie per essere eletti.  

Intanto Alessandro Mosticone ha fatto qualche addizione. Come risultato ipotizza un numero di voti compreso in una forbice che va da circa 2.500 a circa 3.500. Una stima basata sulla media dei precedenti risultati elettorali. Non è ancora chiaro sotto quali vessilli si realizzerà questo progetto, visto che proprio Mosticone nei giorni scorsi aveva detto ad Alessioporcu.it che i partiti devono rimanere fuori e che il futuro di Sora lo decideranno i sorani.

Per il momento non si è parlato di candidato sindaco. Il gruppo si è dato appuntamento per gennaio, subito dopo le festività natalizie.

L’avviso alla Lega

A proposito di nomi. A suscitare le ire non solo di Mosticone ma anche di Lino Caschera e degli altri è stata la linea adottata dal coordinatore provinciale della Lega Francesca Gerardi. È stata lei nelle settimane scorse a dire che il Carroccio presenterà un suo candidato alle Comunali di Sora “e chi vuole ci viene appresso“. Scatenando così la reazione di Fratelli d’Italia che per non farsi trovare impreparata ha iniziato le consultazioni interne, individuando un’ampia convergenza sul nome dell’avvocato Mollicone. (leggi qui Sora, la Lega chiude le porte: «Chi vuole si deve accodare» e qui la contromossa di FdI fatta con una cena a Ceccano Divisi alle urne: la Lega ha il candidato. Fratelli d’Italia pure).

L’onorevole Francesca Gerardi il giorno in cui ha lanciato l’Opa sulla candidatura a Sora

Nel corso della cena a base di tartufo, entrambi gli atteggiamenti sono stati criticati. Si è lasciato intendere che se si cerca veramente l’unità del centrodestra a Sora, per le prossime elezioni, non si possono fare fughe in avanti. Meno ancora si possono svolgere riunioni con gruppi di cittadini ed individuando il possibile candidato a sindaco.

La cena potrebbe impantanare il piano di Francesca Gerardi. Che a Sora ha annunciato una lista della Lega con un candidato a sindaco, un programma, e accordi con le liste civiche. Ma senza i voti di Mosticone, Caschera, De Gasperis il Carroccio rischia di trovarsi isolato. E la Lega sa benissimo che una cosa è il voto nazionale mentre ben diverso è quello alle Comunali: per informazioni, ripassare i risultati della scorsa tornata a Cassino e Veroli.

 Il destino di Roberto

Dopo la cena, al momento del rum, sono arrivati a casa De Gasperis anche alcuni amministratori locali di Comuni limitrofi, molto influenti a Sora e disposti a sostenere questo nuovo progetto.

Un progetto che non registra alcuna traccia del sindaco uscente Roberto De Donatis. Su chi può contare a questo punto l’architetto? Tolta Fratelli d’Italia, tolto il gruppo della cena al tartufo, a lui resterebbe il sostegno politico di Floriana De Donatis e Natalino Coletta? Nei giorni scorsi ha detto chiaramente “no” al vice coordinatore regionale di Forza Italia Gianluca Quadrini.

Natalino Coletta

La tattica del sindaco passa per una nuova compagine civica. Fatta con un nucleo di sinistra cui sarebbero vicini anche l’ex assessore allo Sport Stefano Lucarelli e la consigliera di minoranza Pd Maria Paola D’Orazio. Soprattutto, aperta proprio a quelli che oggi sembrano voler prendere tutt’altra direzione. Roberto De Donatis scommette sul fatto che alla fine non raggiungeranno la sintesi sul nome del candidato sindaco da sostenere. E alla fine saranno costretti a bussare di nuovo alla sua porta. Per questo sta facendo buon viso ala cattivo gioco ed alle cene alle quali non lo invitano.

Maggioranza stabile

Anche per questo non sembra correre rischi, finora, la compagine amministrativa. Come dimostrato dalla compattezza della maggioranza, alla conferenza stampa dell’altra mattina, tenuta dal primo cittadino. Tutti, tranne qualche assente “giustificato” tipo Mosticone il quale, ultimamente, mentre si parla della futura gestione della farmacia comunale, sembra sempre più spesso avere bisogno di ricorrervi per curare qualche improvviso “malanno”. (leggi qui Farmacia, si vota il 18 dicembre)

Il sindaco Roberto De Donatis con la sua maggioranza © AG IchnusaPapers

A proposito, il sindaco aspetta ancora di vedere le firme sotto il “crono programma” di fine mandato, chiesto poche ore dopo la nascita del gruppo di Fratelli D’Italia. (leggi qui Il sindaco: “No firme, no rimpasto”. I gruppi: “No rimpasto, niente firme”).

Una procedura che ricorda tanto quella di queste ore nel governo nazionale dove da più parti arriva la richiesta si una verifica a gennaio. Con un finale che rischia di essere lo stesso: tutti divisi amorevolmente.