Il Patto tra Zingaretti e Cinque Stelle va avanti: «Ma solo sugli impegni già presi»

La capogruppo del M5S alla Regione Lazio conferma che il Patto con Nicola Zingaretti va avanti. "Ma solo sui temi che riguardano gli impegni presi in campagna elettorale, sul resto faremo opposizione". Sanità e liste d'attesa? "C'è una risoluzione". La corsa a Segretario Pd "Distrae dalla regione"

Il patto di avvio Legislatura tra Nicola Zingaretti ed il Movimento 5 Stelle per ora andrà avanti. Ma solo «sui temi che riguardano gli impegni presi in campagna elettorale, sul resto faremo opposizione». Roberta Lombardi, capogruppo M5S in Regione Lazio, è intervenuta ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’e’ desta“, condotta da Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti, su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.

 

Sanità e liste d’attesa

Sulla sanità e le liste d’attesa ha ricordato le iniziative avanzate dal Gruppo. «Abbiamo presentato la proposta di legge sull’abbattimento delle liste d’attesa– ha evidenziato Lombardi- La maggioranza, vista la situazione di commissariamento in cui siamo tuttora, ha deciso di non affrontare il tema. Quindi abbiamo preferito trasformare questa proposta di legge in una risoluzione che vada ad impegnare il commissario, cioè il presidente Zingaretti, per arrivare a questo abbattimento delle liste d’attesa».

 

Zingaretti distratto

L’avvio della Legislatura Regionale è stato garantito anche dal patto di non belligeranza raggiunto da Roberta Lombardi. Che aveva concesso al governatore sei mesi di tempo per dimostrare la volontà di raggiungere una serie di obiettivi condivisi con il Movimento.

Lo scenario politico ora è cambiato. E vede Nicola Zingaretti proiettati verso una dimensione nazionale. Un cambio di orizzonte che la capogruppo ha commentando dicendo di Zingaretti «Lo vedo molto distratto dalla corsa alle primarie del Pd. Lo vedo proiettato anche su una dimensione comunicativa che poco ha a che fare con la Regione.

Quando si leggono sue interviste sono tutte di taglio nazionale, in cui si va a intuzzare su faccende che neanche lo riguardano, come ad esempio il tema dei riders. Per cercare di cavalcare questo tema, ha pensato bene di fare una proposta di legge regionale quando la competenza è nazionale. Dovrebbe pensare piu’ alla sanità, piuttosto che andare a rincorrere temi nazionali»

 

Il patto in Regione

Questa nuova dimensione di Zingaretti rischia di cambiare il patto d’inizio legislatura con il M5S?

Oppure rischia di cambiarlo il Patto d’Aula lanciato da Mauro Buschini nei mesi scorsi e che è stato il pretesto per traghettare in maggioranza i due Consiglieri del Misto, generando di fatto una nuova Maggioranza? (leggi qui L’anatra zoppa non c’è più: in aula vota la nuova maggioranza in Regione) Anzi una maggioranza: erché le urne avevano restituito come risultato la vittoria di Zingaretti e tre non – maggioranza a sua disposizione: da un lato il centrosinistra (sotto di due voti per avere la maggioranza in aula), dall’altro il Centrodestra e poi il M5S che uniti avevano la maggioranza. (leggi qui Il Patto d’Aula per evitare nuovi sgambetti all’anatra zoppa di Zingaretti)

Per Roberta Lombardi «Ogni situazione fa storia a sé. Abbiamo avuto un risultato elettorale in cui tre forze sono arrivate a pochi punti di distacco. Io mi sono ritrovata in una situazione in cui c’era una diversamente maggioranza di Zingaretti, una forte componente del centrodestra e poi c’eravamo noi. C’era la possibilità di provare a fare qualcosa, visto che sulla carta alcuni punti del programma nostro era compatibile con quelli del centrosinistra.

A fine agosto c’è stato uno scambio di poltrone chiamato Patto d’Aula tra centrosinistra e centrodestra. Si è rinnovato il Patto del Nazareno, anche se in una versione più contenuta. Noi continueremo a collaborare sui temi che riguardano gli impegni presi in campagna elettorale, sul resto faremo opposizione».

 

Il ponte alla Scafa

Sulla riapertura di ponte della Scafa, a Roma. «Come spesso accade in Italia, quando accade la tragedia tutti corrono a chiudere le stalle quando i buoi sono scappati, tutti o parzialmente. Che si sia arrivati dopo la tragedia del Ponte Morandi che non era in buone condizioni ed è insufficiente per il flusso di traffico, dimostra che manca la programmazione. Siamo contenti che l’assessore si sia resto conto della situazione».