Il paziente lavoro di sartoria firmato Francesca Gerardi

Dopo la stagione degli avvicendamenti a raffica alla guida del Carroccio provinciale (Papaevangeliu, Forte,Palombo), adesso la deputata e coordinatrice ha pacificato la situazione. Francesco Zicchieri si vede di meno, il dialogo con il sindaco Nicola Ottaviani è proficuo, sul territorio si sta costruendo la coalizione. E’ lei a dare le carte, con discrezione e determinazione.

Un lavoro di ricucitura, tenendo conto dell’ordito e del ricamo. Chissà se da bambina Francesca Gerardi ha vissuto la fase in cui si imparavano le ‘faccende domestiche’: tra cui c’era l’arte del rammendo. Se non l’ha vissuta, ha compensato poi in età adulta: cimentandosi nella ricucitura politica. E nell’arte del tenere insieme, dando un tono, a tanti colori diversi.

Francesca Gerardi con Gianluca Quadrini

L’ultima ricucitura nella quale si sta cimentando è quella con il vice coordinatore regionale di Forza Italia, Gianluca Quadrini. Nella mattinata di martedì la loro ultima telefonata – giurano i presenti – è finita a strilli da entrambe le parti. Con l’onorevole coordinatrice provinciale della Lega che sfodera la subdola arma finale: “Gianluca, non ti starai mica permettendo di alzare la voce con una donna?!

Quadrini, che è tutto istinto, passione e zero calcolo, ha immediatamente abbassato il tono. Ma senza spostarsi di un millimetro: “Si, vabbé: però non è come dici tu”.

Lo scontro si è acceso sulla candidatura a sindaco di Pontecorvo. Francesca Gerardi nei giorni scorsi ha detto che il sindaco uscente di Forza Italia Anselmo Rotondo non sarà il candidato della coalizione. E ne aveva informato il coordinatore di Forza Italia durante un incontro al Bar Prata. (leggi qui  Gerardi: “Rotondo non sarà il nostro candidato. A Sora si farà la coalizione”). A distanza di poche ore è arrivata la nota di Quadrini che intendeva ribadire il sostegno al sindaco uscente. Ma allo stesso tempo ha minato i rapporti con la coalizione. (leggi qui Rottura su Pontecorvo: Forza Italia blinda il sindaco Rotondo).

Anselmo Rotondo e Gianluca Quadrini

Lo scontro telefonico tra la coordinatrice ed il vice coordinatore è stato proprio sugli ‘effetti collaterali‘ della dichiarazione di Quadrini. La liturgia del linguaggio politico lascia pochi margini all’interpretazione: è una mossa di rottura. Lui giura che non voleva esserlo. Il problema è che gli avversari del vice coordinatore l’hanno usata come pretesto per creare una serie di lacerazioni.

Sui quali ora Francesca Gerardi sta lavorando. Con Fratelli d’Italia, con la Lega e con alcuni ambienti di Forza Italia. Un lavoro di ricucitura con cui tenere unita la coalizione. E tentare di arrivare ad un tavolo unitario. Sempre più difficile e complesso.

Il ruolo di Francesca

Prima che arrivasse lei i coordinatori provinciali della Lega duravano pochissimo. All’inizio la stagione di Kristalia Rachele Papaevangeliu, precedente però all’entrata in scena di Francesco Zicchieri, il coordinatore regionale. Con il suo avvento arrivò Fabio Forte, che prese il posto proprio della Papaevangeliu. L’ex sindaco di Arpino si mise a lavorare ventre a terra, radicando il partito e facendo le liste per le elezioni politiche e regionali. (leggi qui Fabio Forte nominato coordinatore provinciale di Noi con Salvini).

Alzò la voce quando lo stesso Zicchieri venne candidato nel collegio maggioritario della Camera di Frosinone. Per Fabio Forte quel posto doveva andare ad un esponente locale. (leggi qui E Fabio Forte risale sul Carroccio. Ma con il ristoro). La frattura si consumò in quel momento. Pochi mesi dopo infatti Zicchieri revocò l’incarico a Fabio Forte, scegliendo Carmelo Palombo. (leggi qui La Lega fa scendere dal carroccio Fabio Forte: non è più coordinatore).

L’onorevole Francesca Gerardi

Pure quest’ultimo non ebbe vita facile e infatti fu avvicendato anche lui. Nel frattempo nella Lega c’erano stati diversi casi. A cominciare da quello di Alessia Savo, una valanga di voti alle regionali, non eletta per l’assurdità delle norme elettorali. Anche lei fu accompagnata alla porta. (Leggi qui Bombe leghiste sul Carroccio: iniziata la guerra di Savo e Forte).

Nel periodo di massima tensione lo stesso Francesco Zicchieri nominò il senatore Umberto Fusco (il primo responsabile della Lega Noi con Salvini in Ciociaria) referente delle province del Lazio.

In realtà Fusco qui non ha mai messo piede. Perché nel ruolo di coordinatrice è stata nominata la deputata Francesca Gerardi. Sorriso smagliante e pugno di ferro. Con lei non protesta più nessuno. Non urbi et orbi almeno.

Lo stesso Francesco Zicchieri si vede molto meno in Ciociaria. La Gerardi dialoga con il sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani, spegne i vari “incendi” che immancabilmente si accendono. Intanto sta lavorando all’unità della coalizione di centrodestra in vista delle comunali di primavera. Si confronta con il senatore di Fratelli d’Italia Massimo Ruspandini.

Alla fine però nella Lega provinciale le decisioni le prende solo lei.