A Cassino parte il processo di pacificazione interna al Partito Democratico. Cosa è accaduto al parco Baden Powell. Il ruolo di Gino Ranaldi. E quello di Enzo Salera. I Fardelli al completo. I segnali al Partito.
Il ruolo di Gino Ranaldi e le parole di Barbara Di Rollo: al parco Baden Powell di Cassino sono stati costruiti dei ponti inimmaginabili fino a poco tempo fa nel Pd. Vanno ad unire le sponde di fossati profondi, scavati nel giugno del 2019 dopo che Enzo Salera divenne sindaco di Cassino contro tutti i pronostici. Soprattutto raggiunse la fascia tricolore schivando il “fuoco amico” del centrosinistra, ancor prima che quello del centrodestra.
Per questo motivo dopo la sua vittoria il Pd è rimasto paralizzato e non è uscito dal commissariamento. In questi due anni è calato il gelo tra l’amministrazione comunale e la componente di Marino Fardelli (ex segretario cittadino ed ex consigliere regionale) e Luca Fardelli (consigliere comunale). Il freddo è arrivato al punto che l’amministrazione più di una volta ha negato il patrocinio alle iniziative targate “Cassino città per la Pace”, l’associazione guidata da Marino Fardelli. Non proprio il gelo, ma una rigida freddezza si è creata poi nei rapporti tra l’amministrazione e Sarah Grieco: nel 2019 legittimò la candidatura di Salera partecipando alle primarie, poi però non si candidò nella lista del Pd.
La ricucitura
Ora è il momento di ricucire. Sara Battisti, consigliere regionale del Pd, aveva tracciato il percorso già l’anno scorso, sempre dal parco Baden Powell. Lo aveva fatto in occasione dell’assemblea del circolo locale per il Congresso di Federazione che incoronò segretario Luca Fantini. Invitò tutte le componenti del Pd della città martire a fare un passo in avanti e a superare le divisioni. (Leggi qui Fantini porta bene a Salera. Rianimazione non chiuderà).
A un anno di distanza, sempre al parco Baden Powell, Sara Battisti ha organizzato un’iniziativa targata “Democratiche”. Lo ha fatto per mettere allo stesso tavolo Sarah Grieco (l’ex consigliera lasciata nel gelo) e Barbara Di Rollo (l’ex consigliera confermata due anni fa e diventata Presidente del Consiglio Comunale). Un segnale che all’inizio è stato interpretato dall’amministrazione comunale come una sorta di imposizione: alla vigilia dell’evento di venerdì al parco Baden Powell è stato necessario lavorare per limare gli spigoli, questione di forma, non di sostanza. (Leggi qui L’elettroshock di Sara funziona: congresso e dialogo).
La sostanza si è materializzata venerdì pomeriggio nel corso del convegno che ha visto al tavolo l’assessore regionale Alessandra Troncarelli e la Dg della Asl Pierpaola D’Alessandro, che ha incassato la standing ovation della platea per il lavoro svolto in questi mesi, quando è stata in trincea, in prima linea, nella lotta alla pandemia.
Segnali di pace nel Pd
Poi c’è il dato politico, che scrive una pagina importante per il futuro del Pd. Il foglio lo prepara il capogruppo del Pd Gino Ranaldi passando l’intera mattinata al telefono con Luca Fardelli. È stato lui a convincerlo a partecipare all’incontro. Luca Fardelli in un primo momento aveva declinato. Sapeva che la sua presenza aveva un significato importante, alla fine ha capito che i tempi erano maturi per compiere insieme il primo passo. Per questo ha risposto al segnale politico di Gino Ranaldi con un segnale politico altrettanto forte: non si è presentato da solo all’evento ma con tutta la sua componente. C’erano il fratello Marino, Jole Falese, Nino Rossi.
Gino Ranaldi ha celebrato accendendosi un Toscano stagionato. Perché quella mossa non è solo un segnale di pacificazione mandato a tutto il Pd di Cassino. È anche un segnale di risposta all’esterno. Un segnale destinato a Sara Battisti ed i livelli regionali del Partito, dicendo: sollecitazione ricevuta, Cassino avvia il dialogo che abbatterà gli steccati.
Non significa che domani mattina Luca Fardelli entra in maggioranza. Ai cronisti però spiega: “Io credo sia importante la presenza del consigliere di centrosinistra Luca Fardelli perchè se è vero che l’amministrazione Salera deve dialogare con tutte le anime che oggi non sono in Consiglio deve farlo a 360°, con tutti coloro che al momento non sono in amministrazione”.
Fin troppo chiaro. Significa che se si apre un canale di dialogo con Sarah Grieco, bisogna farlo anche con Luca Fardelli. Ma il significato è doppio. Ovvero. Gino Ranaldi non si è mosso a titolo personale: ha un mandato pieno e totale dal sindaco Enzo Salera che era al corrente di tutto ed ha dato al capogruppo del Pd il ruolo di pontiere.
La strada con Sarah
La strada con Sarah Grieco l’ha spianata invece Barbara Di Rollo. Quando è intervenuta per il suo intervento, al netto dei complimenti e dei formalismi, ha detto una frase che non è sfuggita. “Dobbiamo iniziare un percorso importante anche con Sarah Grieco”. I fatti dicono che Barbara Di Rollo è il vero ufficiale di collegamento tra Enzo Salera con la sua amministrazione e Sara Battisti con la Regione Lazio e Nicola Zingaretti.
Da parte sua Sarah Grieco ricambia ringraziando l’amministrazione comunale. Poi però, facendo un accenno alle polemiche dei giorni scorsi, puntualizza: “Le Democratiche non è una duplicazione di organismi di Partito, non è un contenitore per rivendicare posizioni di potere all’interno di altri organismi. Ma vuole solo stimolare il dibattito politico”.
Sara Battisti chiosa: “Dopo un anno e mezzo complicatissimo ci è sembrato giusto confrontarci con un evento in presenza. Le donne hanno subito il prezzo di un Paese che si è fatto trovare impreparato, per questo ci è sembrato giusto fare un’iniziativa per parlare di salute e welfare”.
Nessun accenno esplicito ai fatti interni al Pd, la consigliera, del resto, aveva già lavorato a fari spenti nei giorni precedenti. Il percorso per il congresso è tracciato. Quello per l’unità, anche.