Il Pd ci ripensa in una notte: i big ai comizi ci possono andare

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

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Contrordine compagni, ai comizi dei candidati sindaco di Cassino si potrà andare.

Il patto è durato poche ore, meno del tempo di una notte. Anzi, prima che Cenerentola andasse via dal ballo, l’intesa raggiunta sabato pomeriggio tra il segretario provinciale del Partito Democratico Simone Costanzo ed il presidente del provinciale Domenico Alfieri era già carta straccia.

Resta da capire chi tra i due ha fatto Cenerentola e chi ha fatto il Principe Azzurro. Sta di fatto che si erano accordati: niente guerre fratricide, niente simbolo del Pd né al sindaco uscente Giuseppe Golini Petrarcone né al figlio del segretario cittadino dimissionario Francesco Mosillo. E soprattutto, niente comizi con i big nazionali, regionali o provinciali.

Il tempo di un giro di valzer, di guardarsi intensamente negli occhi, scioprirsi fondamentalmente d’accordo su tutto… E poi il risveglio.

Non si sa chi sia stata la Matrigna. Ma sta di fatto che nel cuore della notte i due appassionati si sono ritrovati come nella favola: senza carrozza, senza cavalli, ma con una zucca e quattro topolini. «Questo patto non s’ha da fare» (è vero, fa parte di un’altra favola, ma qui ci calza bene) ha detto lo specchio magico.

Sta di fatto che, intorno alla mezzanotte, partono le staffette ed annunciano: «Il capoverso dell’accordo in cui viene negata ai big la possibilità di tenere comizi a Cassino è da considerarsi superata».

Qualcuno pare abbia detto: «Ma come, abbiamo la possibilità di portare a Cassino il numero 2 del Pd nazionale Luca Lotti, se ci impegniamo portiamo pure Matteo Renzi e ci vogliamo tagliare le p…ossibilità di tutto questo?»

Contrordine compagni. E buon voto a tutti.