Il Pd ciociaro si presenta: «La lista più forte di sempre»

Il segretario provinciale Fantini presenta i sei candidati ciociari del Pd alle Elezioni Regionali 2023. Nel nuovo sondaggio Izi, intanto, D'Amato recupera un punto e mezzo a Rocca. Orfini: "Loro manco il coraggio di candidarsi in prima persona"

Marco Barzelli

Veni, vidi, scripsi

Il profumo nell’aria è lo stesso che respirava pochi giorni prima delle elezioni Provinciali di dicembre. Quelle vinte dalla componente maggiortaria del Partito Democratico, ribaltando ogni pronostico. C’è lo stesso aroma oggi nella federazione Provinciale del Pd che si appresta a presentare i suoi candidati alle Regionali del Lazio.

A diffondere quella fragranza sono le pagine dell‘edizione romana del quotidiano Repubblica. Pubblica un sondaggio dell’Istituto Izi. Dice che nelle ultime due settimane l’assessore regionale uscente e candidato Governatore Alessio D’Amato (Centrosinistra) ha rosicchiato un punto e mezzo a Francesco Rocca (Centrodestra) in vista delle Elezioni Regionali 2023.

I sondaggisti lo collegano al rialzo dei prezzi della benzina, affatto scongiurato dal Governo Meloni. Che non ha tagliato le accise sui carburanti come promesso agli elettori, al netto dello spropositato rincaro dei costi. Fratelli d’Italia, principale Partito di Governo e sostenitore di Francesco Rocca alla Regione, paga l’effetto accise: scendendo dal 32.4% al 29.7%.

Il candidato di Centrodestra risulta più debole delle Liste che lo sostengono (sintomo di un potenziale voto disgiunto). Viene dato per vincente ma ora viaggia al 41.5%. Il competitor di Centrosinistra D’Amato, invece, è al 36.5%: ancora distanziato di ben cinque punti, ma in rimonta rispetto al -6.5% di fine dicembre. Terza è Donatella Bianchi del Movimento 5 Stelle con il 18.9%.

Il Pd punta alla solita rimonta

Francesco Rocca ed Alessio D’Amato (Foto: Sara Minelli © Imagoeconomica)

Si parla di rimonta. E nel Pd lo sanno bene cosa significhi: i sondaggi hanno quasi sempre dato in vantaggio il Centrodestra. Ma negli ultimi trent’anni sono stati eletti quattro Presidenti di Centrosinistra – Piero Badaloni, Piero Marrazzo e due volte Nicola Zingaretti – e due dall’altra parte: Francesco Storace, dopo Badaloni, e Renata Polverini, dopo Marrazzo. Un’alternanza tra le controparti che si è spezzata proprio con la continuità del decennio di Zingaretti ormai concluso.

I numeri del Basso Lazio, non i sondaggi bensì i voti, dicono però che alle Politiche 2022 FdI ha preso il 31%. E che nelle province di Frosinone e Latina non è il Pd il secondo Partito bensì il M5S: oltre il 16% per i Cinque Stelle e quasi il 14% per il Partito Democratico.

Chiaro, però, che quello delle Elezioni nazionali sia un voto d’opinione e di bandiera: si vota il Partito e vengono eletti i suoi candidati di punta, non ci sono le preferenze come alle Regionali. Davanti all’ipotesi, se succede che il M5S ribatte il Pd, il Segretario provinciale di Frosinone Luca Fantini è stato lapidario: «Non succede».

«La lista Pd più forte di sempre»

Luca Fantini, segretario provinciale del Pd, durante il lancio della lista del Pd

Il Pd ciociaro, visto che serve tutto il suo potenziale, ha voluto costruire «la lista più forte – l’ha definita Luca Fantinimai messa in campo nella provincia di Frosinone». Tutti e sei i candidati sono stati presentati e caldeggiati da Fantini nella tarda mattinata di oggi.

Pensare Democratico, la corrente maggioritaria, schiera il, anzi la capolista: la consigliera regionale Sara Battisti, vicesegretaria del Pd Lazio. Nella stessa area politica, guidata da Francesco De Angelis, si piazzano il consigliere comunale di Ceccano Andrea Querqui e il sindaco di Aquino Libero Mazzaroppi.  

La componente Base Riformista punta tutto sul suo leader: Antonio Pompeo, due volte presidente della Provincia di Frosinone ed altrettante sindaco di Ferentino. Dalla sua parte l’ex assessora di Anagni Alessandra Cecilia di Anagni e la già candidata a sindaco di Pontecorvo Annalisa Paliotta. Il segretario Fantini si è detto «orgoglioso della ricandidatura di Battisti come capolista» e «contento della discesa in campo di Pompeo con una grande esperienza amministrativa alle spalle».

Ha sottolineato poi «lo straordinario bagaglio amministrativo» del sindaco aquinate Mazzaroppi: è l’uomo del Pd nel sud della provincia. Ha fatto altrettanto con l’indipendente Querqui, «che ha fatto una scelta importante in un Comune importante come Ceccano»: è il candidato che deve andare soprattutto a scalfire il predominio del Centrodestra nella quinta città più popolosa della Ciociaria.

«Manco il coraggio di candidarsi»

Matteo Orfini, deputato romano del Pd eletto nel Basso Lazio

Fantini, in vista delle Regionali, ha detto che il Lazio «è una Regione che questa parte politica ha prima risanato e poi rimesso in carreggiata, ma ora vuole passare agli investimenti». Un ringraziamento speciale di Fantini è andato a Matteo Orfini: il deputato romano del Pd, eletto nel collegio plurinominale del Basso Lazio, messosi a disposizione della Federazione provinciale, ormai uomo ovunque nelle campagne elettorali a tutti i livelli.  

Orfini l’ha visto eccome il sondaggio Izi su Repubblica: «Noi corriamo per vincere, non ci limitiamo a partecipare, e parlano per noi le sale dei comitati elettorali. Che risultano troppo piccole per accogliere tutto l’entusiasmo della nostra gente». Dopo una carezza al Centrosinistra di D’Amato, una punzecchiata al Centrodestra: «Dopo la stagione degli scandali del passato, nessuno di loro ha avuto il coraggio di candidarsi, hanno dovuto mettere un esterno». Ovvero Francesco Rocca, già presidente della Croce Rossa Italia e di Confapi Sanità.

Orfini, già Presidente nazionale del Pd ai tempi di Matteo Renzi, ha parlato anche dall’annosa questione delle correnti politiche e territoriali: «Sono orgoglioso di questa lista, copre tutti i territori e tutte le sensibilità interne al Partito, che andrà tra la gente, per strada, senza nascondersi, pronta al confronto». Ha concluso con la candidatura di D’Amato: «Nasce tutto dalla militanza di D’Amato in un quartiere popolare di Roma e il sondaggio dice che ha sinora recuperato un terzo dello svantaggio iniziale rispetto al candidato di Centrodestra».

«Rocca, figlio della Sanità privata»

Sara Battisti, capolista del Pd alle prossime Elezioni Regionali

A nominare esplicitamente Francesco Rocca, invece, è stata Sara Battisti: «Oggi Rocca ha accusato Zingaretti di esser stato sempre romanocentrico. Ma ricordo sempre che è stato il Centrodestra a chiudere ospedali e altre strutture sanitarie nella provincia di Frosinone. E noi di fatto abbiamo garantito quattro ospedali con alta specialistica, a partire da neurochirurgia e oculista». Di fatto, stando ai sondaggi, sarebbe principalmente sfida tra l’ex Assessore alla Sanità pubblica e l’ex Presidente della Sanità privata.

E Battisti batte proprio su questo: «Rocca è figlio di un modello sanitario, quello lombardo, che favorisce la Sanità privata e svantaggia quella pubblica. E sappiamo che la Lombardia non è stata in grado di affrontare il Covid, al contrario del Lazio. Parlano da soli i riconoscimenti avuti dal presidente della Repubblica e dalle riviste specialistiche internazionali alla Sanità del Lazio. Ci accusano di sprechi in Regione, ma noi abbiamo dovuto mettere mano anche alla miriade di società partecipate ereditate dalla Destra».

In conclusione due plausi. Uno al secondo in lista, di corrente diversa dalla sua: «Ringrazio Antonio Pompeo, a favore di un Pd con una donna capolista, a fare da traino – ha detto Battisti, anche da vicesegretaria regionale del Pd -. Questa è una lezione che vogliamo dare al Partito regionale, mettendo in campo le migliori risorse possibili, un risultato affatto scontato». La volta scorsa erano stati candidati ed eletti in tandem Mauro Buschini e Battisti. Ora si cambia strategia: si passa dalle due punte ai due tridenti, con i rispettivi bomber in avanti.

Il secondo ringraziamento di Battisti, infine, va ai Giovani Democratici, il movimento giovanile che ha cresciuto e formato l’attuale Segretario provinciale Luca Fantini: «Ci stanno accompagnando anche in questa campagna elettorale, come sempre pronti. Sono la speranza».

«La diversità come punto di forza»

Antonio Pompeo, due volte presidente della Provincia, candidato del Pd alla Regione

Antonio Pompeo è stato molto più diretto: «I sondaggi migliorano di giorno in giorno e la nostra è una lista forte, autorevole e diversa – ha detto l’ex presidente della Provincia -. Ecco, deve essere la diversità il suo punto di forza. Siamo ovviamente in competizione tra di noi, ma il primo obiettivo è una grande affermazione di D’Amato e del Partito Democratico, perché gli avversari non sono nella nostra lista».

Libero Mazzaroppi, dopo di lui, ha espresso la massima soddisfazione per la candidatura: «Era il mio sogno essere candidato nella lista del Pd, sono stato sempre di Sinistra. E ora si è realizzato». Si è detto «certo di poter contare su un’azione amministrativa già collaudata a fianco a esempi di buon governo da replicare a tutti i livelli».

Libero Mazzaroppi, sindaco di Aquino, aspirante consigliere regionale del Pd

Per lui è il trentatreesimo anno di attività politica, ormai dieci da Sindaco. Ha voluto evidenziare anche l’apporto dato anche da presidente dell’Unione delle Cinque Città: «L’Unione dei Comuni l’abbiamo ereditata dal Centrodestra con milioni di euro di debiti, ora è risanata e passata da cinque a sette città».

In vista delle Regionali, ha concluso: «C’è bisogno di far sentire la nostra voce, bisogna tirare fuori petto e pettorali, per un futuro più dinamico della Regione, per fare sempre meglio».

«Pd sempre al fianco della Scienza»

Annalisa Paliotta, tra i sei candidati ciociari del Pd

Le altre due “quote rosa” sono Annalisa Paliotta e Alessandra Cecilia: entrambe indicate da Base Riformista nel tridente con Pompeo di punta. Paliotta è consigliera d’opposizione a Pontecorvo, di professione fa il chirurgo all’ospedale di Cassino.

«Credo fortemente in questo progetto ha dichiarato nell’occasione la già candidata a sindaco di Pontecorvo -. Vengo dal civismo ma sono ormai tesserata con il Partito Democratico. Un Partito che è sempre al fianco della Scienza, al contrario di altre formazioni. Come abbiamo avuto modo di vedere durante il periodo del Covid».

Riguardo alla Sanità la dottoressa Paliotta ha detto: «Abbiamo ereditato un sistema sanitario non semplice e dobbiamo migliorarlo sempre di più. Ma la Politica deve essere fatta di competenza e questa è una squadra che è un esempio di buona Amministrazione. La Comunità merita una Regione degna delle proprie aspettative».

Gli Indipendenti di Anagni e Ceccano

Alessandra Cecilia

Alessandra Cecilia ha ricordato che ad Anagni ha fatto l’assessora, ma che è anche mamma di tre figli: «Servizi sociali, sport, giovani, pari opportunità. In questi anni, anche nel sociale e nella vita di tutti i giorni, ho imparato a conoscere le reali necessità dei cittadini. Bisogna dar voce al nostro territorio e promuoverlo il più possibile, riportare la politica vicino alle persone. Alla Regione i risultati si vedono e c’è possibilità di miglioramento».   

Andrea Querqui, consigliere di Ceccano, candidato indipendente del Pd

Tra le due Riformiste, però, è intervenuto il farmacista Andrea Querqui. Come già detto a Ceccano, in occasione della venuta di D’Amato, il locale candidato indipendente ritiene che «l’unico governatore possibile di questa Regione sia Alessio D’Amato, che ha dato grande dimostrazione di preparazione con il risanamento della Sanità e lo sblocco del turnover per le nuove assunzioni».

E tutto quello che è già emerso a margine dell’aspro scontro tra Pd e FdI: Battisti che dà dei “fascisti” ai Patrioti locali, che organizzano una conferenza stampa per pretendere scuse pubbliche alla Città, affatto arrivate. (Leggi qui FdI: «Fascisti a chi?». Battisti: «Caligiore mica si offende»).