Il Pd corre verso la spaccatura. Il centrodestra l’ha già fatto

Il Pd a Formia corre verso la rottura. Il Segretario apre al confronto con l'area che sostenne Paola Villa. E ribadisce il No al progetto trasversale di Sandro Bartolomeo. Ma se la sindaca si ricandidasse? Il post di Conte

Verso la rottura. Il Partito Democratico si prepara ad un’altra dolorosa divisione. Una parte è pronta a seguire l’ex 4 volte sindaco Sandro Bartolomeo nella coalizione civica con la lista di Maurizio Costa, Udc e Lega, schierando come candidato sindaco l’infettivologo Amato La Mura. L’altra parte del Partito seguirà il Segretario cittadino Luca Magliozzi nella coalizione civica che potrebbe metterli insieme ai Cinque Stelle e l’ex sindaco Paola Villa che a dicembre proprio il Pd ha contribuito a mandare a casa determinando il ritorno alle urne.

La prudenza di Bartolomeo

Amato La Mura, Sandro Bartolomeo e Maurizio Costa

Proprio contro il modello di governo visto in questi ultimi tre anni di amministrazione Villa è nata la coalizione trasversale nella quale crede Sandro Bartolomeo. Il principio è semplice: via i simboli di Partito, al centro un programma politico di ricostruzione amministrativa della città, patti chiari per evitare discussioni dopo.

Ai giovani Dem non piace. Non accettano l’idea di stare allo stesso tavolo con persone così lontane dal loro modo di pensare. Sandro Bartolomeo ha spiegato che dall’opposizione è difficile governare e se si vuole cambiare davvero la città l’unica via è l’alleanza perché il Pd non è autosufficiente. Per evitare spaccature ha evitato di firmare il documento con il quale la coalizione sta prendendo forma: vuole tentare di portare il Partito unito su quell’accordo. Ha coinvolto il Segretario Regionale Bruno Astorre ed il Provinciale Claudio Moscardelli. Per salvaguardare l’unità. (leggi qui Sandro Bartolomeo non firma il Patto. Per unire il Pd).

Una prudenza politica inutile. In queste ore il vaso si è rotto. Ed i cocci si contano numerosi in casa del Pd.

La chiusura di Magliozzi

Il Partito Democratico che si riconosce nel Segretario Luca Magliozzi punta ad andare in tutt’altra direzione. Ha confermato di “lavorare per trovarsi altri compagni di viaggio”. Che sono l’ex sindaco Paola Villa, Demos, Liberi ed Uguali, alcune civiche, gli Ambientalisti e forse il Movimento cinque stelle.

Sono interessato a dar vita ad un campo largo che segua lo schema delle coalizioni che ci sono alla Regione e al governo nazionale” ha osservato Luca Magliozzi. “Sandro è la pietra angolare, è il monumento della sinistra a Formia ma la coalizione elettorale in cui crede ora per noi è improponibile”. Il problema è ideologico e anche di metodo. “Mi ha spaventato tanto il modo con cui quel raggruppamento si è creato. L’unico collante sono stati sinora i numeri. È vero – ha ammesso Magliozzi – in politica sono determinanti ma non si possono vincere le elezioni amministrative soltanto grazie alla somma algebrica. C’è bisogno di altro, di un programma condiviso e di una coalizione decisamente più omogenea e larga. E il mio Partito, il Pd, sta contribuendo a farla nascere”.

Il Pd a dicembre votato contro la salvaguardia degli equilibri di Bilancio. Ha contribuito all’uscita del sindaco Paola Villa dalla scena. Nessuna apertura ha concesso nei tre mesi di agonia dell’amministrazione né di destra, né di sinistra, né grillina. Ora perché vorrebbe sostenere una rielezione di Paola Villa? In realtà non è proprio quello l’obiettivo Dem. La strategia è invece quella di appropriarsi dell’area politica che ha eletto tre anni fa il sindaco Villa, scommettendo sulla sua mancata ricandidatura.

C’è una variabile non di poco conto: dal primo momento dopo la caduta Paola Villa ha sempre detto di volersi ricandidare. E di voler puntare proprio sull’area messa nel mirino da Magliozzi. In questo caso le possibilità sarebbero due: o i Dem appoggiano Paola Villa o il campo largo se lo dovranno dividere.

Suicidio politico

Il dibattito è aperto. A tentare una sintesi saranno i due Segretari Bruno Astorre e Claudio Moscardelli. Temprati da mille battaglie politiche, sono esponenti dell’area pragmatica del Pd. Quando Bruno Astorre mise piede a Cassino due anni fa impiegò il tempo di una sola riunione per abbattere tutte le resistenze: una parte del Partito prese altre strade ma la linea del Segretario portò Enzo Salera a vincere le elezioni.

Luca Magliozzi non è preoccupato da uno scenario simile su Formia. “Io mi aspetto invece che il Partito, ai suoi vari livelli, sostenga quello che abbiamo in mente a Formia. Sia protagonista di un processo politico naturale – così lo definisce Magliozzi – che lo stesso Pd ha appoggiato per la ricandidatura a sindaco del dottor Damiano Coletta al comune di Latina. Non vedo le ragioni per differenziarci a poche decine di chilometri di distanza. Non ne varrebbe la pena”.

Caustica e al vetriolo la replica dell’ex sindaco e psichiatra Bartolomeo: “Ognuno in politica si suicida come meglio crede”. Passo e chiudo.  

Sono vivo e vegeto

Amato la Mura, Gianfranco Conte e Gianluca Taddeo

Sul fronte del centrodestra si segnala il post dell’ex 5 volte deputato Gianfranco Conte.. Scrive: “Pensavate di esservi liberati di me. Io sono qui, vivo e vegeto”. Lo ha fatto per smettere le voci secondo le quali si ritirerebbe dalla competizione.

Sognava di essere il candidato unitario del centrodestra. Il tavolo al quale esprimere questa ipotesi nemmeno è arrivato a riunirsi. Sperava allora di essere il candidato di ciò che restava del centrodestra, prendendo atto della scelta fatta dalla Lega di fondare un patto trasversale con Bartolomeo. La risposta di Forza Italia è stata la candidatura di Gianluca Taddeo. (Leggi qui Due colpi all’unità: si candidano Taddeo (FI) e La Mura (Lega)).

L’ultima illusione di Conte: candidarsi sindaco almeno insieme ai Fratelli d’Italia con i quali in Consiglio Comunale aveva fatto squadra. Pare che vogliano sostenere Taddeo.

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