Il Pd di Fantini: cacciavite, ulivo e radeca

I segnali precisi lanciati dal Segretario provinciale Pd durante la Direzione. Il messaggio a Pompeo e Base Riformista. La nuova linea sulle elezioni: “Vincere ma non a costo di snaturarsi”. Il miracolo con il cacciavite ad Alatri e Sora. Il primo patto elettorale per le Comunali con i 5 Stelle

Carlo Alberto Guderian

già corrispondente a Mosca e Berlino Est

Anima, cacciavite ed anche un ramo d’ulivo ed una foglia di radeca: il documento messo a punto da Luca Fantini con la Segreteria politica è stato approvato all’unanimità dalla Direzione Provinciale del Partito Democratico. Poco più di dieci pagine con le quali il Segretario provinciale fa il punto sulla situazione politica nazionale e locale, traccia la rotta da seguire sul territorio: a cominciare dai Comuni nei quali si vota in autunno per proseguire con quelli nei quali i Circoli sono commissariati.

In sala da Memmina, storico quarter generale delle riunioni Dem a Frosinone, ci sono tutti i dirigenti provinciali ad ascoltare. È la prima riunione in presenza dopo più di un anno.

C’è molto dell’anima Dem invocata dal segretario nazionale Enrico Letta nella relazione Fantini. E c’è pure la cassetta degli attrezzi con la quale fare la manutenzione ad un Partito da troppo tempo in attesa di una revisionata e di un upgrade.

Il segnale a Pompeo

L’anima sta tutta nell’orgoglio di Partito e nell’identità da riscoprire. «Un’identità – dice Luca Fantinipiù chiara del Pd. E non in maniera astratta o autoconsolatoria, ma affrontando direttamente le contraddizioni del Paese. E chiedendo alla classe dirigente di compiere lo sforzo nell’assumere una visione di lungo termine, nel guardare oltre il proprio steccato, nel costruire pazientemente ciò che serve a nutrire i nostri ideali e la ripresa del Paese”.

Non è casuale né l’appello alla classe dirigente né l’invito ad una visione di lungo termine. Lo si capisce dopo una pagina: Luca Fantini sottolinea “il grande lavoro svolto dall’Amministrazione Provinciale nei mesi della pandemia. L’emergenza sanitaria ha costretto a un rapido ripensamento e a una modifica di molti degli spazi scolastici in tutta la Provincia di Frosinone comportando difficoltà a cui l’Ente è riuscito a far fronte attraverso uno sforzo economico ed organizzativo di portata eccezionale”. 

È un segnale chiaro al fronte di Base Riformista, i renziani di Antonio Pompeo rimasti nel Pd. Proprio loro nelle settimane scorse avevano criticato in modo chiaro sia il Segretario, sia la sua gestione ‘poco inclusiva‘. Erano arrivati a rinnegare il patto unitario con Pensare Democratico che ha condotto all’elezione di Fantini al vertice provinciale del Pd. (Leggi qui Preavviso di rottura: Pompeo invia la notifica al Pd).

Il confronto diverso di Fantini

Invece ora Fantini nel documento per la Direzione cita esplicitamente solo il lavoro dell’Amministrazione Provinciale guidata da Antonio Pompeo. Non accenna al traguardo storico raggiunto sull’altro fronte da Francesco De Angelis con la creazione del più grande consorzio industriale in Italia fondendo tutti quelli al momento presenti nel Lazio; non parla dei coraggiosi passi compiuti da Lucio Migliorelli verso l’evoluzione del ciclo dei rifiuti in provincia riportando in house gli avanzi di cucina che oggi finiscono in Veneto per produrre metano bio. Nessun passaggio su Sara Battisti e le sue iniziative di dimensione nazional per la Cultura come volano di sviluppo. O su Mauro Buschini e la riabilitazione pubblica fatta da Nicola Zingaretti.

Citare solo la Provincia è una sorta di ristoro, un riequilibrio. Quasi eccessivo.

Infatti c’è anche un percorso di chiarezza dal quale il Segretario non intende prescindere. «Penso al dibattito interno che è stato avviato e che ha inaugurato una stagione di confronto franco e inclusivo. Che parte dalle giuste premesse in quanto rifiuta sterili egoismi e logiche puramente di corrente. Restituisce piena centralità a quanti hanno voglia di discutere, di mettersi al servizio e di contribuire alla vita dei circoli».

Non si riferisce al Nazionale. «Questo vale tanto più per la nostra Federazione, già impegnata da mesi in una faticosa azione di costruzione e sintesi politica, frutto di un attento lavoro di ascolto delle istanze territoriali, di un confronto permanente con i nostri amministratori e di una apertura convinta verso le forze produttive, sindacali e associative più vicine ai nostri interessi».

Ulivo e radeca stanno tutte lì.

La strategia di Fantini per le elezioni

Il candidato sindaco di Alatri

La cassetta degli attrezzi l’ha usata nei Comuni chiamati al voto. Ad Alatri è riuscito a costruire un percorso che ha condotto all’appoggio totale, incondizionato, unitario ad un candidato sindaco Pd anche se espressione dell’area minoritaria. A Sora ha prima ricostruito l’unità interna di un circolo spaccato in mille sensibilità, poi ha respinto le ipotesi di alleanza che avrebbero minato l’identità del Pd, l’avrebbero diluito in un discorso civico. Invece no: il Segretario Provinciale ha voluto la presenza del simbolo e di un candidato chiaramente riconducibile al Pd.

«Vincere le elezioni – ha sostenuto Luca Fantini è certamente una priorità e un obiettivo che deve vederci tutti impegnati al massimo. Tuttavia, non può essere perseguito anche a costo di perdere la nostra identità. Questo vale tanto più oggi, in un momento in cui quell’identità la stiamo costruendo con fatica e dedizione e stiamo creando le condizioni per provare a vincere oggi, certo. Ma soprattutto per essere competitivi sempre e continuare a vincere in futuro».

Il primo patto con il M5S

Nessuna illusione: per Fantini il ritorno del Pd ai risultati di un tempo è possibile ma non immediato. E comunque occorre l’impegno di tutti. «Dobbiamo prendere atto che il cammino di una nostra ripresa è lungo. Per non soffocare nell’isolamento occorre avviare un processo che possa realizzarsi concretamente sul territorio, che possa contare, influenzare e allargarsi. Allo stato attuale, tutto questo presuppone, non la solitudine, non la conservazione di vecchi schemi, ma un rinnovamento profondo nelle idee e nelle persone e una condivisione reale delle sfide con altre forze politiche e sociali».

Parole dietro le quali si nasconde un successo che non ha voluto sbandierare: Luca Fantini ed i commissari che ha inviato a Sora, hanno costruito la prima alleanza elettorale con il M5S in provincia di Frosinone. Andrà in scena a Sora. È il segnale del Pd che cambia.

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