Il Pd di Sora punta su Maria Paola. E la coalizione si allarga a Vinciguerra

Elezioni a Sora. Il Pd mette sul piatto il nome di Maria Paola D’Orazio e la coalizione si allarga a Vinciguerra e Mascolo. Stasera la riunione decisiva: qualcuno pretende di andare avanti a oltranza perché ormai il tempo stringe. Si riunisce stasera anche il centrodestra. L’uscente De Donatis sta sempre più stretto.

Maurizio Patrizi

Rem tene, verba sequentur

Sarà la notte a portare il candidato sindaco. Oppure l’alba a portare la rottura dell’alleanza di centrosinistra. Il Partito Democratico ha finalmente messo sul tavolo il proprio nome: si tratta della capogruppo consiliare Maria Paola D’Orazio. Gli altri due alleati restano fermi ciascuno sulla propria posizione: Si Può Fare è sul nome di Matteo Tuzi e il Movimento 5 Stelle su quello di Valeria Di Folco.

Stasera è iniziata la riunione per tentare una sintesi. A oltranza. Non sarà però una scelta definitiva. Perché la coalizione si prepara ad allargarsi: è pronto ad entrare il gruppo di Augusto Vinciguerra e Lorenzo Mascolo. Occorrerà fare almeno un altro giro di confronti prima di arrivare alla decisione finale.

Prima fumata nera

Matteo Tuzi

Si erano visti il primo sabato del mese di giugno, si erano studiati a vicenda, avevano cercato di stabilire le regole. I civici di Si Può Fare avevano messo sul tavolo il nome di Matteo Tuzi. I grillini ci avevano messo quella della già portavoce sorana del Movimento, Valeria Di Folco. Il Pd aveva tracciato l’identikit del candidato sindaco ideale: una figura nuova (e forse qui intendevano dire mai candidata sindaco prima di ora) donna, con esperienza amministrativa, condivisa anche dagli altri alleati. Ma non aveva fatto il nome. Per compiere prima un’ulteriore verifica interna.

Il dibattito nel Pd è proseguito in queste due settimane. Poi gli alleati si sono incontrati di nuovo, ieri sera. Civici e 5 Stelle hanno confermato la loro indicazione, i Dem hanno scoperto le carte ufficializzando il nome di Maria Paola D’Orazio.

Il Pd ha Maria Paola e l’unità

C’è un primo dato politico interno, legato alla designazione di Maria Paola D’Orazio. Per la prima volta dalla nascita del Partito Democratico si è arrivati senza spaccature alla designazione del candidato sindaco. Ha funzionato la cura voluta dal Segretario provinciale Luca Fantini ed applicata dai commissari Stefania Martini e Adamo Pantano: sono riusciti a ricompattare la Direzione.

Poi c’è un secondo dato. Maria Paola D’Orazio ha dimostrato di possedere le doti diplomatiche necessarie per cucire una tela politica. Perché è stata lei in queste due settimane ad appianare ogni residua perplessita e spianarsi la strada verso la candidatura.

Ora resta da superare un altro scoglio, l’ultimo. Descritto anche nell’identikit. È il confronto con gli alleati avviato questa sera. I bene informati dicono che la riunione sarà a oltranza. Che cosa significhi è facile intuirlo. Non c’è più tempo per rinviare. La coalizione deve trovare la quadra: o il candidato è condiviso o si arriva alla rottura. Tertium non datur.

Tertium, forse

E invece forse c’è una terza via. L’adesione del gruppo di Augusto Vinciguerra potrebbe rimettere tutto in discussione o per lo meno richiedere più tempo per dialogare.

Il dottor Vinciguerra è un pezzo per nulla secondario del Partito Democratico: ne è stato il Segretario cittadino, ne è uscito per coerenza. Ha concorso cinque anni fa per diventare sindaco, guidando la lista Insieme Si Può: al ballottaggio è stato determinante per l’elezione del sindaco Roberto De Donatis. In giunta ha espresso l’assessore alla Cultura Sandro Gemmiti. Poi la rottura durante le ultime Provinciali, quando Vinciguerra si è candidato nella lista del vicepresidente Luigi Vacana: la maggioranza eterogenea al governo di Sora non lo ha votato in maniera compatta ma si è divisa portando i voti ciascuno al suo Partito di riferimento. Vinciguerra per protesta è passato fra i banchi dell’opposizione.

Ha seguito da lontano il percorso che ha portato alla nascita della coalizione Pd-Cinque Stelle-Si Può Fare. Ed ha deciso di entrare a far parte della coalizione. Che così da tre liste passa a quattro. Quindi, secondo alcuni, quello dei nomi potrebbe non rappresentare un problema urgente. Almeno non per ora. L’ulteriore allargamento richiederà per forza di cose un altro passaggio: “Stavano finendo di mettere a punto alcuni aspetti” rivela una fonte interna al Pd.

Il centrodestra tiene duro

Giuseppe Ruggeri

Stasera è in corso anche la riunione del Centrodestra. I cinque Partiti che fanno parte della coalizione hanno ribadito la propria volontà di andare avanti compatti. Sul nome del candidato sindaco Giuseppe Ruggeri, praticamente incoronato dal sottosegretario di Stato della Lega Claudio Durigon, c’è già la convergenza dei Partiti della coalizione, manca solo l’ufficializzazione che arriverà quando tutti i tasselli saranno al proprio posto. (Leggi qui Svolta di Durigon: a Sora candidato unico).

Intanto il sindaco uscente Roberto De Donatis sta sempre più stretto. Fino al punto di tentare di nuovo ad aprire un varco a destra con l’intento di riportare dalla sua parte qualcuno della sua maggioranza. Ma senza successo.

Gli spazi sono sempre più stretti. L’allargamento della coalizione di centrosinistra rischia seriamente di mettere in difficoltà anche altri raggruppamenti.

L’unico che dall’inizio è andato avanti per la sua strada è Luca Di Stefano. Il capogruppo uscente dell’opposizione ha messo in campo una coalizione estranea ai Partiti. Le nuove manovre e le aggregazioni che stanno nascendo puntano a schiacciarlo.