Il Pd in picchiata nei sondaggi, era Zingaretti il valore aggiunto

Il sorpasso dei Fratelli d’Italia si consolida nella rilevazione dell’istituto Noto. Il centrodestra è al 52%, mentre i Democrat non vanno oltre un 18% che è perfino più basso del dato del 2018. Enrico Letta si è arenato. Il Movimento Cinque Stelle al 16%, la leadership di Giuseppe Conte non è attrattiva. Berlusconi regge all’urto di Coraggio Italia. La Lega resta prima.

La Lega flette ma tiene, Fratelli d’Italia avanza, il Pd arretra. I sondaggi sono ormai univoci e concordanti e dovrebbero indurre i leader politici a considerazioni importanti. Perfino impopolari. Una su tutte: era Nicola Zingaretti segretario il vero valore aggiunto di un Pd relegato ormai al terzo posto, schiacciato su posizioni di sinistra (e basta). Un Pd nel quale oggi non si vedono né l’anima né tantomeno il cacciavite evocati da Enrico Letta.

I numeri del sondaggio

Enrico Letta nello studio di Porta a Porta con Bruno Vespa

Il neo segretario, dopo la fiammata iniziale, non dà la sensazione di poter risalire la china. E i Democrat restano invischiati nella palude. Fratelli d’Italia aveva già raggiunto Pd. Ma l’ultima rilevazione di Porta a Porta, realizzata da Noto Sondaggi, sulle intenzioni di voto degli italiani allarga la forbice. Insomma, c’è stato il sorpasso. Spiega una nota: “La novità rispetto la rilevazione di Antonio Noto del 20 maggio è il sorpasso di FdI nei confronti del Pd. Il partito della Meloni aumenta dello 0.5% e arriva al 18.5% mentre il Pd rimane fermo al 18”.

La Lega perde ancora mezzo punto e si posiziona al 21.5% inseguita da FdI (18.5) e Pd mentre il M5S si ferma al 16%, perdendo 1 punto rispetto l’ultima rilevazione. Forza Italia perde mezzo punto e arriva al 7%. La new entry Coraggio Italia di Brugnaro e Toti esordisce con il 3,5%. Seguono le piccole forze del panorama politico italiano: Azione di Calenda perde lo 0.5% arrivando così al 2.5%, Italia Viva di Renzi stabile al 2%, Noi con l’Italia stabile all’ 1.5%, Verdi e Sinistra Italiana stabili rispettivamente all’1.5%, mentre LeuArticolo 1 perde lo 0,5%, fermandosi così all’1%.

In termini di aggregazioni politiche l’alleanza Pd-M5S-Leu è al 35% mentre il centrodestra unito (Lega-Fratelli d’Italia-Forza Italia. Coraggio Italia-Noi con l’Italia) è al 52%. Un distacco incolmabile, quale che sarà la legge elettorale.

La difficoltà di essere coalizione

Enrico Letta

Ma vanno fatte delle considerazioni politiche. Lega e Fratelli d’Italia, insieme, sono al 40%. Ma le due forze sono molto litigiose. Matteo Salvini riesce a mantenere la leadership con la formula del Carroccio di lotta e di governo. Giorgia Meloni continua ad avanzare raccogliendo tutto il malumore del Paese (è l’unica all’opposizione), ma faticherà quando dovrà cimentarsi pure lei con la prova del Governo. Forza Italia, tutto sommato, regge l’urto di Giovanni Toti.

Perdono Pd e Cinque Stelle. Per i pentastellati la dimostrazione che una leadership come quella di Giuseppe Conte non è attrattiva. Per il Pd l’ennesimo segnale che la ripartenza era stata merito della segreteria di Nicola Zingaretti. Capace di tenere il partito stabilmente oltre il 20%. Le percentuali dei sondaggi di oggi sono addirittura inferiori al dato del 2018.

Enrico Letta non è riuscito a tenere sotto controllo le correnti e ha ceduto troppo ai Cinque Stelle, soprattutto sulla candidatura a sindaco di Roma. E non c’è traccia di alleanze di centrosinistra.

Aridateci Zingaretti”. Più di qualcuno lo ha detto. Ad alta voce.