Il Pd incoerente: Fioramonti lo sorpassa a sinistra

Terremoto nel centrosinistra. Guglielmo Cecilia saluta il Pd. E spara sulle incoerenze degli ultimi tre anni. "Siamo arrivati ad un Pd che presenta un ricorso contro il Pd". Lo accoglie Fioramonti: "Noi contro il biodigestore andiamo avanti”. Ne vogliono tanti e micro: si chiama compostaggio di comunità

Paolo Carnevale

La stampa serve chi è governato, non chi governa

Un’intervista a due facce. Anche perché c’erano due persone a rispondere alle domande. Una delle quali, fino a qualche anno fa, era tra gli esponenti di punta (ancorché giovane) del Pd anagnino. E già questo potrebbe essere un segnale importante. Un’intervista importante. Che dice due cose: A) che la coerenza deve restare un valore; B) Che le acque nel Pd della città dei papi sono (ancora) molto turbolente.

L’intervista a due è quella rilasciata ad Anagni, a margine di una conferenza stampa tenutasi due giorni fa, da Fernando Fioramonti consigliere di Cittatrepuntozero e Guglielmo Cecilia giovane avvocato anagnino con un recente passato nel Pd (appunto). Che ha scelto l’intervista come sede per annunciare il proprio passaggio (lui l’ha chiamata “collaborazione”) dal Pd al movimento Cittatrepuntozero. E che ha sparato a zero, sia pure in modo elegante, contro gli ultimi 3 anni del Pd in città. Alimentando le voci di chi ne parla (di Cecilia) come di un possibile candidato alle prossime comunali. Magari in una coalizione progressista che, a sentire Fioramonti, resta comunque in piedi, nonostante tutti gli spifferi.

Il punto di partenza è stato ovviamente, la necessità di spiegare il mantenimento della firma sul ricorso al Tar contro il biodigestore. Firma che invece altri tre consiglieri (Cardinali, Di Giulio e Tagliaboschi) avevano tolto pochi giorni fa, generando parecchie polemiche. ma, come detto, non si è parlato solo di questo. (Leggi qui Dietrofront, in tre ritirano il ricorso contro il biodigestore).

Fernando Fioramonti
Nel mantenere la firma sul ricorso Lei ha usato il termine coerenza. Come giudica l’atteggiamento dei consiglieri che quel ricorso l’hanno firmato per poi ritirare la firma?

Di solito– ha risposto Fioramonti- cerco di rispettare le scelte di ognuno, anche quando le ritengo non condivisibili. Di conseguenza non mi sento di giudicare la decisione degli altri consiglieri. Io, insieme al gruppo Cittatrepuntozero, ho scelto di combattere per l’ambiente e di oppormi a questo impianto sproporzionato e dannoso per il nostro territorio, una Valle già martoriata dall’inquinamento. Il nostro è solo un atto dovuto. Vogliamo essere coerenti come lo siamo stati sempre, rispettosi degli impegni e delle promesse fatte ai cittadini di Anagni. Anche a costo di generare presunti problemi di incompatibilità in Consiglio Comunale; problemi rispetto ai quali siamo pronti ad opporci in ogni sede. Non siamo per il no a prescindere, siamo favorevoli al compostaggio aerobico di comunità”.

Pensa che possano esserci delle conseguenze in tal senso sul tentativo in corso di creare una coalizione di centro sinistra ad Anagni per le prossime elezioni?

L’argomento del biodigestore non credo metta a repentaglio una eventuale coalizione di centro sinistra; siamo all’inizio del dialogo quindi nulla è detto. Come Cittatrepuntozero abbiamo già iniziato la stesura di un programma, di una visione della città e su questo argomento ci confronteremo con le altre realtà politiche che abbiano la seria intenzione di collaborare con noi”.

Fernando Fioramonti
Qual è al momento lo sviluppo di questo cartello?

Siamo ancora nella fase embrionale del cartello programmatico. Possiamo dal canto nostro dire che, come Cittatrepuntozero, ci stiamo riunendo periodicamente, affrontando diverse macroaree imprescindibili per una buona amministrazione e per un’idea di Città che sentiamo nostra. A ciò stiamo affiancando momenti di ascolto delle diverse realtà che animano Anagni, ricettivi e aperti verso i quartieri  e verso la gente, per capire di cosa c’è bisogno e prendere idee da inserire nel programma. I cittadini sono i protagonisti e a loro dobbiamo dedicare il nostro impegno e le nostre forze. La politica ha bisogno di ripartire dal basso, dal popolo e con il popolo”.

È sul rapporto con il Pd che l’intervista ha rivelato le cose più pesanti. Grazie alle parole di quello che potrebbe diventare una risorsa importante per lo schieramento progersista; Guglielmo Cecilia.

Come giudica l’atteggiamento del Pd che fa un ricorso come partito mentre il suo consigliere fa un passo indietro?

L’atteggiamento del Pd– ha risposto Cecilia- è tipico del Partito Democratico di sempre. Osservando attentamente i fatti, relativamente alla vicenda del biodigestore, possiamo ravvisare un’incoerenza di fondo: il consigliere di riferimento del Pd che sottoscrive un ricorso e un circolo cittadino che ne sostiene un altro. Il rappresentante istituzionale intraprende una strada ed il circolo un’altra. Per scelte personali il consigliere comunale rinuncia agli atti e il Pd resta in campo con il ricorso sostenuto dal circolo”.

Tuttavia il Pd in Regione, in cui è Partito di governo, ha autorizzato il biodigestore; il Pd cittadino oggi sostiene un ricorso ma nel 2017, quando il progetto è stato presentato, non ha detto nulla su un progetto che, come oggi, prevedeva lo stesso quantitativo di tonnellate di rifiuti, la stessa tecnologia, lo stesso quantitativo di camion in transito sul territorio. Nel 2017 il PD era maggioranza in questa città e al governo: siamo di fronte ad un PD che sostiene un  ricorso contro il PD!”.

Da osservatore esterno si può notare un atteggiamento sul biodigestore poco lineare. Questa metodologia mi ha spesso allontanato dalla vita del PD. Manca un coordinamento e una concertazione; ciò porta spesso a linee isolate e a battitori liberi che non aiutano la costruzione di un’alternativa”.

Come giudica l’atteggiamento del Segretario cittadino Egidio Proietti?
Egidio Proietti

Proietti– ha detto ancora Cecilia- ha tutta la mia ammirazione perché si è caricato sulle spalle una situazione compromessa, derivante da una sconfitta elettorale di grandi dimensioni, frutto di scelte sbagliate e di un’idea di città che non si è concretizzata”.

Egidio Proietti è una persona che stimo profondamente come uomo e professionista. L’operato lo giudico bene da un punto di vista personale. Da un punto di vista politico il segretario Proietti si trova a fronteggiare e a mediare tra un’innumerevole quantità di idee e di persone, non facile da gestire. La coalizione di centrosinistra non è semplice da condurre e l’esperienza Bassetta ne è la dimostrazione. Il Pd ha pertanto, anche al suo interno, una difficoltà di manovra e in più ha il peso di essere il principale Partito della coalizione di centrosinistra. Per un segretario tutto ciò è una missione complicata. Il segretario Proietti ha tutta la nostra stima e il nostro contributo, qualora lo volesse, per costruire un’alternativa seria al centrodestra e strutturare un’idea e una visione di città ambiziosa, condivisa ed univoca”.

Occorre tuttavia sottolineare che c’è bisogno di capire quale sia la linea del principale Partito: se quella del segretario, quella dei consiglieri comunali o del circolo. 
Siamo disponibili, come Cittatrepuntozero, a lavorare insieme per costruire un centrosinistra forte, con un Pd forte e le altre liste parimenti forti, che abbia un progetto ambizioso e univoco e che sia, soprattutto, vincente. Noi siamo pronti e stiamo lavorando per questo. Siamo a disposizione del segretario Proietti ma occorre superare queste difficoltà
”.

Non poteva mancare un giudizio finale del consigliere Fioramonti sull’attività del sindaco Natalia.
 
La sua è un’amministrazione la cui visione di città ancora non è chiara. Una gestione approssimativa, che si cura poco dei veri problemi e che poco segue le regole della buona ed efficiente amministrazione. Una giunta, quella di Natalia, che vive alla giornata, seguendo più i like sui social che le vere esigenze degli anagnini. Una giunta che cambia idea ogni cinque minuti e che sta portando Anagni allo sbaraglio, priva di progettualità e di prospettiva. Un’amministrazione che sta contribuendo al lento e ventennale declino della città. Che giudizio dare? Certo, Anagni non merita questo e gli anagnini meriterebbero governanti diversi”.

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