Il Pd riparte dalla sezione: apre dopo tre anni

Dopo l'analisi del voto. I nuovi rapporti tra Cassino e la Federazione provinciale. Si riparte dalla Sezione: verrà riaperta dopo tre anni e non sarà in centro. Sarà punto di aggregazione. Fantini e Salera sotterrano l'ascia di guerra. I segnali che si sono mandati

Alberto Simone

Il quarto potere logora chi lo ha dato per morto

Non è nella sua natura, non può essere un partito virtuale. Il Pd a Cassino riparte dalle basi: torna ad aprire una Sezione. Nella seconda città più importante della provincia di Frosinone mancava un punto di incontro e discussione fisico ormai da tre anni. Da quando il Segretario Marino Fardelli ha rassegnato le dimissioni non condividendo il percorso con cui individuare il candidato sindaco: le Primarie vinte poi da Enzo Salera.

I numeri delle elezioni Politiche di settembre hanno ricordato al Partito Democratico che la sua è una tradizione fatta di incontro, scontro dialettico, sintesi. E per farlo occorre un luogo fisico. Che quasi nessuno degli altri Partiti ormai ha più: ma la loro è una tradizione differente, spesso fatta di leaderismo. È altra faccenda.

Una sezione per i Dem

Barbara Di Rollo con Nicola Zingaretti

La nuova sezione del Pd di Cassino non sarà in pieno centro. Il Partito vuole togliersi di dosso l’etichetta di essere “quelli della Ztl“, cioè una realtà lontana dalle periferie, dai veri problemi dei più deboli e degli emarginati.

La sede individuata è in via Vico. poco distante dallo stabile dove si trova il Consorzio di Bonifica Valle del Liri. Non sarà solo la sede del Pd ma la casa di tutto il Centrosinistra. E potrebbe fungere anche da comitato elettorale per tutti i candidati Dem del territorio in occasione delle varie elezioni. A partire dalle Regionali.

Il primo candidato ad occuparla non sarà la Presidente del Consiglio Comunale Barbara Di Rollo: fa sapere che lei assolutamente non sarà della partita. Ma Cassino mette le mani avanti e fa sapere che rivendica una candidatura, esattamente come ha fatto nelle recenti Politiche designando il sindaco di Sant’Ambrogio Sergio Messore.

In attesa di sciogliere il nodi, la sede avrà da subito un compito: ospiterà una di scuola della formazione politica. Vede tra i promotori il professor Fausto Pellecchia, militante storico del Centrosinistra ed il segretario del circolo Pd Romeo Fionda. Si torna all’antico non solo con la struttura ma anche con la formazione: per essere competitivi occorre essere preparati e studiare.

Tregua con il Provinciale

Salera: “Non è il momenti di scontri

C’è una schiarita nei rapporti con il livello Provinciale. È avvenuta l’altra sera in occasione dell’analisi del voto, compiuta nei locali della comunità Exodus proprio per la mancanza di una sede.

Da mesi il sindaco Enzo Salera marca le distanze dalla Segreteria. Ed in particolare dalla componente maggioritaria Pensare Democratico di Francesco De Angelis. Tre anni fa non ha esitato a puntare il dito. E dire con chiarezza che alle Comunali non erano stati dalla sua parte: tutto scritto nero su bianco ed inoltrato a Nicola Zingaretti. A chiudere la polemica era dovuto intervenire il Segretario Regionale Bruno Astorre, lo stesso che aveva garantito a Salera il diritto a tentare la corsa per le Comunali disputando le Primarie.

Ma il fuoco ha ripreso vigore da sotto la cenere circa un anno fa dopo una serie di episodi giudicati ostili da Enzo Salera: le nomine politiche andate a suoi avversari come Marino Fardelli diventato Difensore Civico e Sarah Grieco nominata coordinatrice provinciale de Le Democratiche. Allo stesso tempo, nessun incarico in Provincia per il capogruppo comunale Pd Gino Ranaldi diventato Consigliere provinciale. Chiari segnali di ostilità.

Ad Exodus ognuno si è detto ciò che doveva. Dopodiché la sciabola è stata rimessa nel fodero: “Non è questo il momento delle polemiche” ha detto Enzo Salera.

Allargare il perimetro… ma con realismo

Il Segretario Provinciale Luca Fantini

Il Pd di Cassino vuole allargare il perimetro. Tentare di costruire anche in città una coalizione basata sul Modello Lazio. È quello realizzato in regione da Nicola Zingaretti durante questi anni: un’alleanza basata sui progetti prima ancora che sui numeri. Enzo Salera ha spiegato che il Pd ha margini di sopravvivenza se allarga il perimetro. Anche alle prossime Comunali del 2024.

Un concetto condiviso dal Segretario Provinciale Luca Fantini. Che però ha imposto a tutti un bagno di realismo. Ricordando che alle scorse Politiche il Partito Democratico ed Enrico Letta avevano tutte le intenzioni di generare in campo largo. “Appare evidente che noi dobbiamo fare un discorso sulle alleanze. Ma per fare degli accordi bisogna essere quantomeno in due e noi non possiamo prenderci le responsabilità delle scelte del M5S o di Calenda, questo è davvero abbastanza surreale. Sia Calenda e sia il Movimento 5 Stelle hanno preferito andare da soli per prendere qualche punticino in più. Ed hanno consegnato il Paese alla destra“. 

Luca Fantini sa di essere in territorio ostile ma non per questo rinuncia a dire come stanno le cose dal suo punto di vista. Mette nel mirino Area Dem, il suo leader Dario Franceschini e lo fa sapendo che Enzo Salera li ha una linea di dialogo aperta. Il Segretario provinciale spiega che l’analisi del risultato deve partire dall’esperienza del Conte 2 e punta il dito sugli “esponenti nazionali del Pd che sono stati per decenni al Governo. Ci hanno spiegato che dovevamo essere responsabili, dovevamo sostenere Conte dopo lo strappo con Salvini e adesso fanno dichiarazioni spiegando che il male del Pd è il governismo. Delle due, l’una: entrambe le cose, insieme, non si tengono“. Chiaro il riferimento a Franceschini che volle il Pd nel Conte2 mentre Zingaretti avrebbe preferito le elezioni.

La coalizione c’è

Fantini accende poi i riflettori sul futuro, sulle Regionali. Non sfugge all’interrogativo su quale squadra il Pd debba mettere in campo. “Non ce la dobbiamo inventare la coalizione, è la stessa con la quale già governiamo: va salvaguardata la storia di questi ultimi dieci anni. E mentre il Pd si avvia ad una fase ricostituente a livello nazionale, noi dobbiamo essere bravi e concentrati anche nelle prossime Regionali. Poi alle Amministrative tornando a far vincere il Centrosinistra a Cassino nel 2024“.

Le parole del segretario provinciale servono l’assist al sindaco. Che spiega come nella riunione di maggioranza di martedì scorso sia emersa con chiarezza la necessità di allargare l’attuale compagine. Per aggregare anche altre forze del Centrosinistra e del civismo che nel 2019 non hanno sostenuto l’attuale amministrazione.

Ma su un punto è netto. “Speriamo che tra un anno non saremo nuovamente al Governo se il Centrodestra dovesse cadere, questa sarebbe una delle peggiori opzioni che il Pd possa mettere in campo. Il problema del nostro Partito è l’autoreferenzialità della classe dirigente che comanda: io in campagna elettorale sono riuscito a convincere alcune persone solo perché avevamo un candidato del territorio“. Il resto è futuro.

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