Il Pd riscopre le piazze e anche in Ciociaria alza il livello dello scontro politico

Giovedì prossimo la direzione provinciale convocata da Domenico Alfieri. Ci sarà il segretario regionale Bruno Astorre. Francesco De Angelis tira a lucido la “macchina da guerra”. Protesta contro la manovra economica gialloverde e iniziative per lo stabilimento Fca di Cassino: questi i punti sui quali parte la mobilitazione

Tutto il Pd provinciale è schierato con Nicola Zingaretti. Giovedì prossimo, alle ore 18, la direzione politica si riunirà alla presenza del segretario regionale Bruno Astorre. La convocazione è stata effettuata dal responsabile provinciale Domenico Alfieri.

Due gli argomenti all’ordine del giorno: la mobilitazione del 12 gennaio contro la manovra economica del governo gialloverde e le iniziative da assumere a tutela della produzione dello stabilimento Fca di Piedimonte San Germano dopo il varo dell’ecotassa.

Il Partito Democratico torna barricadero e sceglie le piazze. Da un lato per alzare i toni politici nei confronti di Lega e Cinque Stelle, dall’altro per lanciare la volata a Nicola Zingaretti in vista delle primarie del 3 marzo prossimo. Ormai praticamente dietro l’angolo.

La “macchina da guerra” di Francesco De Angelis è stata tirata a lucido. Con lui ci saranno Mauro Buschini e Sara Battisti, ma l’intero partito è chiamato alle armi. Il segretario Domenico Alfieri parlerà ad ogni singolo iscritto.

Il momento è delicato. Perché a livello nazionale le tensioni non mancano. La protesta di molti sindaci sull’applicazione di alcune parti del Decreto Sicurezza scritto dal ministro dell’Interno e leader della Lega Matteo Salvini è destinata ad espandersi. Dubbi pure tra i Cinque Stelle, come dimostrano le parole del sindaco di Livorno Filippo Nogarin.

E i ben informati riferiscono di una certa irritazione del Quirinale per i continui scontri politici. A tutto questo bisogna aggiungere che le espulsioni nei Cinque Stelle hanno assottigliato la maggioranza al Senato, dove da sempre si decidono i destini dei Governi.

A ben guardare perfino l’estrema cautela del vicepresidente di Forza Italia Antonio Tajani è il segnale che qualcosa sta cambiando, che la direzione del vento può cambiare a ormai più di dieci mesi dal 4 marzo 2018. Naturalmente Nicola Zingaretti è lanciatissimo e il Pd provinciale cavalca l’onda. Basta con il partito di lotta e di governo. Ora serve soltanto quello di lotta. Nelle piazze.