Il Pd va alle Primarie all’unanimità e lancia due messaggi

L'assemblea degli iscritti al Pd di Frosinone è finita dopo l'1 della notte. Si va alle Primarie: all'unanimità. Le perplessità di Marini, Venturi e Mazzocchi. Il ruolo di Astorre. Il lavoro di Fantini e Martini

All’unanimità: il Partito Democratico sceglierà con le primarie il candidato sindaco del centrosinistra a Frosinone. Senza indicare un suo nome di bandiera, lasciando aperte le porte a chiunque intenda misurarsi.

C’erano tutti ieri sera all’Assemblea degli iscritti al Circolo Pd di Frosinone. Non accadeva da almeno una dozzina di anni che intorno allo stesso tavolo Dem si ritrovassero gli ex sindaci Domenico Marzi e Michele Marini con il candidato della scorsa tornata Fabrizio Cristofari. E che allo stesso tempo ci fossero le espressioni di tutte le sensibilità del Partito: da Francesco De Angelis con tutti gli ex Ds ad Antonio Pompeo con tutti gli ex renziani; il vice segretario regionale del Partito Sara Battisti con il coordinatore della maggioranza di Governo in Regione Lazio Mauro Buschini; la memoria storica del Partito Ermisio Mazzocchi.

Se c’è un segnale di unità che il Partito Democratico voleva mandare ai suoi elettori, le presenze registrate ieri sera lo hanno inviato in modo ben chiaro. Perché Michele Marini è tornato a mettere piede nel Circolo dopo anni che non lo calpestava; e non è andato da solo per fare testimonianza ma ha portato i suoi. Marini c’è andato a pieno titolo. Un successo già per questo, per il Segretario Provinciale Luca Fantini ed il Presidente provinciale del Partito Stefania Martini.

La regia di Bruno

Che non fosse una riunione come le altre da una quindicina d’anni a questa parte è stato chiaro a tutti. Perché all’Assemblea di ieri sera ci si è arrivati al termine di un percorso lungo, completo, rispettoso di ogni sensibilità: Segretario e Presidente provinciali per circa tre mesi hanno fatto la spola tra tutti gli interlocutori, li hanno sondati, ascoltati, fatto una sintesi. Le presenze all’Assemblea di ieri sono il risultato di quel lavoro.

Un’assemblea che ha visto salire in cattedra il senatore Bruno Astorre, Segretario Regionale del Partito Democratico. È l’uomo delle Assemblee impossibili, il democristiano temprato da ogni tipo di confronto interno, il Segretario che a Cassino ha resistito ad ogni tentativo di sabotaggio ed ha tracciato la rotta con cui il Partito Demoicratico ha candidato due anni fa Enzo Salera riconquistando al Centrosinistra il Comune.

La riunione di ieri sera si preannunciava non meno intensa. Tra chi era pronto a mettere veti e chi ad imporre percorsi.

Si va alle Primarie

Luca Fantini

Partiamo dal risultato: il Pd ha deciso all’unanimità. E lo ha fatto dopo essersi confrontato ed avere discusso. Fantini e Martini hanno ripercorso tutto il lavoro compiuto in questi mesi per arrivare ad una candidatura: «Non una candidatura di Partito ma di coalizione» ha messo in chiaro Luca Fantini.

«Perché non abbiamo solo la responsabilità del nostro Partito ma di tutta un’area che ci guarda ed aspetta le nostre decisioni. Proprio per questo non abbiamo voluto imporre alcun nome: le Primarie sono aperte a tutti in modo che nessuno possa dire di essere il candidato del Partito. Il nostro candidato sarà il candidato che verrà indicato della coalizione. E noi lo sosterremo».

Una linea confermata da tutti i big, senza distinzioni. Anche questo non accadeva da anni. Francesco De Angelis ed Antonio Pompeo sono sulla stessa lunghezza d’onda; Sara Battisti e Mauro Buschini hanno parlato la stessa lingua.

Le posizioni dei perplessi

Foto: Edoardo Palmesi

Le perplessità ci sono. E non sono banali. Le hanno messe in campo Michele Marini, Norberto Venturi ed Ermisio Mazzocchi. Quelle dell’ex sindaco sono chiare da tempo: le ha dette con alterttanta chiarezza nella sede istituzionale del dibattito interno. Marini è perplesso per i tempi e per i modi: per lui non si arriva così tardi ad una candidatura, andava costruita almeno un anno prima. (Leggi qui Frosinone, solo un reset può salvare il Pd messo all’angolo).

Nessuno ha mai nominato l’ex capogruppo comunale Pd Mauro Vicano ma molti dei riferimenti sono stati rivolti a lui. Che di fatto è in campo. Ma non è passato dal Pd. Ha sempre rivendicato le sue origini socialiste, il ruolo svolto nel Partito. E siccome sa che – come ogni nome – poteva finire al centro del tritacarne interno ha saltato tutta la fase del dibattito dicendo “io sono disposto a misurarmi con le primarie, mi candido come civico, se non fate le primarie mi candido lo stesso”. (Leggi qui La doppia sfida di Mauro Vicano al centrosinistra).

Bruno in cattedra, Primarie all’orizzonte

Bruno Astorre

Se Francesco De Angelis ha fatto un intervento da padre nobile, Bruno Astorre lo ha fatto da Segretario Regionale.

Ha confermato la linea seguita da Fantini e Martini. Ha evidenziato le presenze e sottolineato che è questo il migliore segnale sullo stato di salute del Pd e sulla voglia di cambiamento che c’è in città.

Poi ha affrontato il nodo centrale: non ha perso tempo a scioglierlo, lo ha fatto a fette, con il bisturi, in maniera chirurgica. Mettendo tutti di fronte all’evidenza dei fatti: “C’è qualcuno che intende candidarsi? Fantini lo ha cercato per due mesi. La risposta è no. Ci sono posizioni differenti? Facciano una sintesi ed esprimano un nome che possa misurare la portata di quelle posizioni attraverso le Primarie”.

Anche Bruno Astorre ha sottolineato la portata della decisione presa dal Partito. «Potevamo indicare in candidato di bandiera ed imporlo: in un’alleanza ed in una coalizione non funziona così».

Poi un messaggio chiaro a chi, nel Campo Largo, pensasse di tenersi fuori dalle Primarie a Frosinone: «Chi si sottrae, anche per un piccolo pezzo, si prende la responsabilità di cambiare la storia». Lo ha lanciato dalla posizione di forza che è stata segnata nelle ore scorse da Nicola Zingaretti che ha annunciato le Primarie ed il Campo largo anche per designare il suo successore. (Leggi qui: Zingaretti lancia le Primarie per scegliere il suo erede).

Nessuno può sottrarsi. È il messaggio che Astorre manda all’interno della coalizione ed all’interno del Partito. L’altro, quello alla città ed agli avversari, lo hanno mandato le presenze registrare ieri sera.