Il Pd va con Magliozzi. E ora si rischia lo strappo

La drammatica riunione della Direzione Pd. Decide di realizzare a Formia il campo 'democratico progressista'. E di non appoggiare la coalizione di Amato La Mura. Ma l'area di Bartolomeo non ha partecipato. Non invitati Regionale e Provinciale. Si rischia lo strappo

Il risultato finale è di 8-0. Ma una delle due squadre non si è presentata. Per questo la partita politica con cui decidere l’alleanza del Partito Democratico per le prossime Comunali di Formia rischia di finire nelle mani di un arbitro. O, peggio ancora, la divisione di queste rischia di trasformarsi in una scissione. (Leggi qui il precedente: Il conclave del Pd a Formia: senza Papa e senza cena).

Il risultato sul campo

Otto a zero è il risultato della Direzione Cittadina Pd riunita per stabilire la rotta da seguire. Tra due opzioni. Il Segretario Luca Magliozzi punta verso un ‘campo largo‘ del centrosinistra: un’alleanza alla quale hanno detto di essere pronti ad aderire ampi pezzi del cartello che tre anni fa portò all’elezione della professoressa Paola Villa a sindaco di Formia. (Leggi qui Sirene per il Pd: Costa e Franzini pronti all’alleanza). L’ex quattro volte sindaco Sandro Bartolomeo invece punta verso un’alleanza civica di risanamento della città che ha l’ambizione di mettere insieme le forze migliori: per questo è disposto a fare squadra con i superstiti dell’Udc e con il nucleo trasferitosi nella Lega, più i civici di Maurizio Costa. (Leggi qui Sandro Bartolomeo non firma il Patto. Per unire il Pd).

Gli otto voti sono quelli dei fedelissimi del Segretario mentre i sette voti assenti sono quelli di Bartolomeo. Un’affermazione numericamente inattaccabile ma politicamente esplosiva. Perché?

Una sola squadra in campo

Magliozzi e Bartolomeo

L’area vicina all’ex sindaco Sandro Bartolomeo non ha partecipato ai lavori perché ritiene che dovessero tenersi alla presenza del Segretario Regionale Bruno Astorre e del Segretario Provinciale Claudio Moscardelli. Perché così era stato detto al termine della Direzione scorsa, più o meno tre settimane fa.

Appena ricevuta la convocazione, gli uomini dell’ex sindaco hanno fatto una rapida verifica per assicurarsi che anche i due dirigenti l’avessero ricevuta. Ma a loro era stato comunicato nulla della riunione nella nuova sezione Dem di via Divisione Julia. La decisione dell’area Bartolomeo è stata immediata: “Allora diserteremo la riunione”. E così è stato.

A seguire i lavori sono andati il presidente dell’assemblea degli iscritti Gennaro Ciaramella e l’ex assessore al Bilancio del Comune Enzo Treglia. Dopo avere ascoltato l’esposizione del Segretario Magliozzi hanno provato a bloccare il voto. Tutto inutile. “Perché avremmo dovuto fermarci? La riunione era stata convocata ed insediata correttamente” ha subito replicato Magliozzi.

La prova di forza di Magliozzi

Quella messa in campo da Luca Magliozzi non è stata una sciocca dimostrazione di forza. È stata invece una calcolata mossa politica. Il Segretario ha dimostrato di avere i numeri e di poterne disporre nel pieno rispetto dello Statuto. Questo dà un peso politico ben diverso alla sua linea.

Legittima, regolare ma con un evidente limite: non sana la spaccatura e non fa compiere passi in avanti rispetto al 7 a 7 che era stato registrato a fine aprile quando si decise di non mettere ai voti la questione proprio per evitare lacerazioni.

Questa volta Luca Magliozzi sapeva di avere la disponibilità di un ottavo voto. Negli ultimi giorni aveva convinto una gentile signora come Loredana Napoli a votare la proposta con  cui si dà mandato al Segretario di verificare la possibilità di dar vita ad una coalizione democratico-progressista piuttosto che “andare a rimorchio della Lega e di altre forze di centro destra”.

Il campo democratico-progressista

Paola Villa

Il voto è anche una risposta ai segnali lanciati da Demos e da una delle quattro liste dell’ex sindaco Paola Villa, Formia Città in comune, in cui annunciavano di lavorare con un analogo obiettivo. Il Segretario punta ad aggregare anche Sinistra Italiana, Left e Incontri & Confronti dell’ex Segretario Pd Francesco Carta.

In elenco ci sono anche Un’altra città ed il Movimento Cinque stelle. Ma hanno già fatto capire che vanno verso la ricandidatura a sindaco della professoressa Paola Villa. (Leggi qui E Paola Villa tuonò: “Il candidato sono me”).

Se così dovesse essere – ha commentato Magliozzi – dovremmo dare più forza al nostro progetto. Ha bisogno di altro, di un programma condiviso espressione di una coalizione decisamente più omogenea e larga E il Partito Democratico di Formia con ampia partecipazione interna, sta contribuendo a farla nascere”. Sandro Bartolomeo aveva detto No al progetto ritenendo che non abbia innumeri per essere autosufficiente. Nella sua visione, il rischio è quello di ridursi a forza di testimonianza com’è stato negli ultimi tre anni: il Pd è riuscito a mandare in Aula un solo consigliere. Ribatte ora il Segretario “Nessuna testimonianza ma un’alleanza per il futuro della città che parta da questi principi: sviluppo, solidarietà, sostenibilità. Un progetto da costruire insieme alle forze civiche, progressiste ed ecologiste del territorio”.

Il nodo del candidato

Per la candidatura a sindaco il Pd dice di avere “un paio di nomi a disposizione che possono benissimo rappresentare questa coalizione”. Uno su tutti è l’odontoiatra Francesco Occipite Di Prisco che ha presenziato l’altra sera ai lavori della Direzione pur non essendo un suo componente. Se ci sarà la convergenza con Demos e Formia Città in comune, sarà necessario trovare la sintesi con i nomi che loro hanno in mente e cioè l’avvocato Mattia Aprea e l’ex presidente del Consiglio Comunale Passquale Di Gabriele.

Pasquale Di Gabriele, ex presidente del Consiglio Comunale di Formia

Su tutto, aleggia un dubbio. Nessuno finora ha messo in discussione la validità della Direzione. Ma come si mette con il mancato invito ai Segretari Regionale e Provinciale? Che non sono proprio due ragazzini di primo pelo. Magliozzi dice “Confidiamo che il partito,ai suoi livelli, ci sostenga a dar vita a questo fronte progressista. Abbiamo operato sinora rispettando le regole e non  vedo perché dovremmo essere preoccupati”.

Invece pare che da preoccuparsi ci sia. Perché dal fronte dell’infettivologo Amato La Mura, il candidato sindaco designato dalla coalizione dei migliori si lasciano sfuggire un dettaglio. È una telefonata fatta da Sandro Bartolomeo proprio ad Amato La Mura: “Gli ha detto senza tentennamenti che si va avanti. Non perché lo dica lui, per carità, ma perché è la città che lo richiede”.

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