Il Pd va dal dentista e alle Primarie. FdI va con Taddeo

Fratelli d'Italia all'unanimità decide di appoggiare la candidatura a sindaco di Gianluca Taddeo (FI). Nel Pd scioglie la riserva Di Prisco. Ma c'è una selva di candidati a sinistra: occorreranno le primarie. Rischio scissione con l'area Bartolomeo

Il Partito Democratico prima si è tolto il dente e poi si è affidato al dentista. Il dottor Francesco Occipite Di Prisco è un apprezzato odontoiatra di Formia. In queste ore ha sciolto la riserva: ha detto si alla richiesta del Pd di essere il suo candidato sindaco di Formia. Quasi nello stesso momento, Fratelli d’Italia si toglieva il suo di dente: riunendo i quadri e decidendo all’unanimità di appoggiare la candidatura a sindaco di Gianluca Taddeo espressa da Forza Italia

A Occipite Di Prisco glielo avevano chiesto a metà settimana, subito dopo essersi tolti il dente della linea politica da seguire alle prossime elezioni: la Direzione cittadina ha deciso di andare verso un “campo largo e progressista” con un proprio candidato, dicendo no al progetto dell’ex 4 volte sindaco Sandro Bartolomeo (favorevole ad appoggiare la coalizione civica che candida l’infettivologo Amato La Mura). (Leggi qui Il Pd va con Magliozzi. E ora si rischia lo strappo).

Divisi in cerca dell’unità

L’odontoiatra di Gianola ha ringraziato il Pd “per la fiducia espressa nei miei confronti”. Ma ha subito messo le mani avanti: “La sfida che abbiamo davanti necessita dell’aiuto di voi tutti”. È il primo ad essere consapevole che il Pd è spaccato, la votazione dell’altra sera è passata per un solo voto: fino a pochi giorni fa la situazione era di stallo 7 a 7 in Direzione ed 1 assente, ora il mandato esplorativo è stato autorizzato con 8 voti favorevoli. ma la componente Bartolomeo non ha partecipato.

Francesco Occipite Di Prisco non è di primo pelo. Le elezioni amministrative di Formia sul piano politico le ha già vinte due volte (su quattro) grazie a Sandro Bartolomeo candidato. La prima volta è stato nel 1993 quando coordinava “Progetto per Formia” cartello progressista che, anticipando di tre anni la nascita dell’Ulivo, ha permesso la storica affermazione del primo sindaco post comunista di Formia. Quattro anni dopo quel risultato c’è stato il bis: Francesco Occipite Di Prisco era Segretario cittadino degli allora Democratici di Sinistra.

Ora il candidato indicato dal Pd sa di avere una diversa e più impegnativa investitura: quella, per la terza volta, di “essere chiamato a costruire un’alleanza ampia Democratica e Progressista”. 

Sii prudente

Amato la Mura, Gianfranco Conte e Gianluca Taddeo

Il dottor Di Prisco ha veicolato questo messaggio in un post sulla sua pagina Facebook. Esprimendosi come se fosse già un competitor di Amato La Mura (alleanza trasversale), Gianluca Taddeo (Forza Italia), Paola Villa (l’ex sindaca sarà di nuovo in campo) e Gianfranco Conte (civica Formia ConTe).

In realtà, prima di potersi considerare candidato deve riuscire ad aggregare le altre forze di sinistra e civiche. Il Pd infatti non è autosufficiente a Formia, tre anni fa ha eletto soltanto un Consigliere comunale. C’è la disponibilità di altre forze a costruire un cartello insieme ai Dem: ma nessuna ha detto di voler appoggiare un sindaco indicato dal Pd, semmai uno individuato insieme. (Leggi qui Sirene per il Pd: Costa e Franzini pronti all’alleanza).

In pratica è il candidato indicato dal Pd ma il nome sarà sottoposto all’attenzione di un tavolo più ampio. Ne fanno parte Sinistra Italiana, Articolo Uno – Mdp, l’associazione “Incontri & Confronti”, Demos e la civica “Formia città in comune”.

Occipite Di Prisco ricorda che “in due circostanze abbiamo vinto la competizione elettorale”.  Ma riconosce che la situazione attuale  è diversa: “Oggi la sfida è più difficile, il campo è frammentato, con tentazioni governiste e populiste di parti importanti del centrosinistra cittadino”. Chiaro il riferimento alla posizione della componente del quattro volte sindaco Sandro Bartolomeo.

Partenza in salita

Francesco Occipite Di Prisco

Nel suo appello Occipite Di Prisco dice: “Chiedo il vostro aiuto per far tornare tutti sotto un’unica coalizione ispirata da valori di solidarietà con i più  deboli, di lotta alla corruzione, di sviluppo economico compatibile con la tutela del territorio, vera e grande ricchezza di Formia. Uniti possiamo tornare a vincere e se la coalizione in costruzione lo vorrà mi troverà pronto a dare quanto è nelle mie capacità per raggiungere il traguardo”.

Ma c’è un primo ostacolo. La parte del Pd che non ha partecipato alla sua investitura l’altra sera in Direzione sta valutando cosa fare. A giorni potrebbe esserci la fuoriuscita elettorale della componente di Bartolomeo. E potrebbe esserci anche la reazione del Pd Provinciale e Regionale: né il senatore Bruno Astorre (Segretario Pd Lazio) né il senatore Claudio Moscardelli (Segretario provinciale Pd Latina) sono stati invitati alla Direzione dell’altra sera. Eppure gli accordi lo prevedevano. C’è il rischio che di fronte ad una spaccatura così netta il Partito neghi l’uso del simbolo, alla stessa stregua di quanto avvenuto al voto di Gaeta del 2017. 

L’autocandidatura di Occipite Di Prisco è stata intanto accolta con molta tiepidezza Demos. Il suo coordinatore Giovanni Costa, che del Pd è stato consigliere comunale e assessore nel Bartolomeo IV, dice: “Noi siamo una formichina e il candidato a sindaco non possiamo proporlo. Le primarie per la scelta? Sarebbe una buona soluzione a condizione che siano d’accordo anche gli altri”.

Ipotesi primarie

Pasquale Di Gabriele

A stretto giro arriva la risposta del Pd. Venerdì sera si è riunita l’assemblea degli iscritti. Sostengono che le primarie potrebbero rivelarsi lo strumento più opportuno per individuare il candidato sindaco. Ma con l’imprescindibile opzione che vi partecipino tutti i potenziali partecipanti.

Che al momento sono l’avvocato Mattia Aprea, l’ex presidente del Consiglio comunale Pasquale Di Gabriele (per conto di Formia Città in comune) e soprattutto l’ex sindaco Paola Villa. Ma nessuno sa se la prof sia disposta o meno a partecipare. Soprattutto dopo che M5S e Un’altra città hanno rilanciato l’autonoma ricandidatura dell’ultimo sindaco di Formia. (Leggi qui E Paola Villa tuonò: “Il candidato sono me”).

I Fratelli abbracciando Taddeo

L’assemblea FdI di oggi

Un nodo analogo lo ha sbrogliato Fratelli d’Italia. Questa mattina presso il Grande Albergo Miramare, su richiesta del portavoce Giovanni Valerio, si è dato appuntamento il popolo FdI di Formia. Lo ha fatto per avviare una discussione interna e tracciare la migliore rotta elettorale da seguire alle amministrative di autunno

All’unanimità Fdi ha deciso di appoggiare la candidatura a sindaco di Gianluca Taddeo (Forza Italia).

 La Lega non ne ha voluto sapere di individuare un candidato unitario: ha scelto di appoggiare il cartello civico di Amato La Mura. (Leggi qui Divisi e vincenti, la strategia del Golfo).

Il carroccio con l’imprimatur sabato scorso del sottosegretario Claudio Durigon ha ormai effettuato una convergenza piena su La Mura che attende ora solo l’adesione ufficiale dell’ex sindaco Dem Sandro Bartolomeo e della parte di Pd che intende seguirlo. Ieri sera c’è stato un vertice alla Clinica del Sole di Maurizio Costa, ispiratore della civica Ripartiamo con Voi: fondamentale nel 2018 per l’elezione della professoressa Villa e decisiva cinque mesi fa per causare il collasso dell’amministrazione. La coalizione di La Mura che ha posto un ultimatum a Sandro Bartolomeo: “Entro la fine e del mese devi darci la tua adesione formale e ufficiale. Non possiamo più attendere“.

Il Conte solitario

Gianfranco Conte

L’assemblea di Fratelli d’Italia intanto ha sancito di fatto la conclusione di quel coordinamento nato lo scorso autunno con Gianfranco Conte di Formia con te.

Gianfranco Conte aveva messo nel conto questa scelta di Fdi. E nonostante questa situazione di solitudine politica, ha deciso di andare avanti. Considera la stella polare della sua riconfermata sfida elettorale il programma elettorale. “Un candidato sindaco deve essere scelto dai cittadini valutando il “Progetto di città”, e su questo tema ci piacerebbe confrontarci con gli altri schieramenti per poter dimostrare concretamente che i “programmi elettorali” che verranno presentati sono al 90% vuoti di contenuti e i pochi contenuti sono derubricabili a mero slogan”.