Il Pd va male? Cresce del 2% ed è decisivo su tre nomi

Il Pd non scavalca il Movimento 5 Stelle in provincia di Frosinone. perché non era necessario. Gli obiettivi assegnati erano diversi. E tutti sono stati centrati.

I numeri hanno un nome ed un cognome. E parlano. Lo fanno anche le cifre delle elezioni Europee fatte registrare dal Partito Democratico in provincia di Frosinone. È uno dei pochi posti nei quali non c’è stato il sorpasso sul Movimento 5 Stelle: il Pd è davanti nel collegio Centro Italia, scavalca i grillini anche nel Lazio. Non in Ciociaria, nel feudo che ha dato a Nicola Zingaretti il 91% allo scorso Congresso.

La non sconfitta

I numeri parlano e dicono che in provincia di Frosinone il Pd ha preso il 16,08% alle Europee. Significa che è cresciuto: di due punti rispetto alle elezioni politiche del marzo 2018. Sono quelle del crollo, nel quale tutto si è sgretolato mentre solo Nicola Zingaretti rimaneva in piedi. In quel giorno di distruzione il Pd in provincia di Frosinone prendeva il 14,40% al Senato.

È poco? Le elezioni non sono partite di pallone né tornei di calcetto. Inutile stressare la macchina elettorale se il risultato da centrale si può raggiungere con meno sforzo.

Obiettivi centrati

Gli obiettivi vengono assegnati da chi organizza la macchina elettorale. Un tempo si chiamava ‘Centralismo democratico‘: la struttura centrale calibra le forze e le assegna sul territorio. E così è stato questa volta.

A Pensare Democratico, la componente Dem maggioritaria in provincia di Frosinone, guidata da Francesco De Angelis e Mauro Buschini, sono stati chiesi 10mila voti per Massimiliano Smeriglio, l’ex vice di Zingaretti in Regione. E 5mila per Roberto Gualtieri, il parlamentare europeo uscente. In virtù del rapporto personale che si è intrecciato quando entrambi erano a Bruxelles, Francesco De Angelis ha dato una mano anche a David Sassoli, concentrando l’azione nell’area Sud della provincia di Frosinone.

I risultati definitivi dicono che in provincia di Frosinone Massimiliano Smeriglio ha preso 10.016 preferenze e sono state fondamentali per fargli centrare l’elezione europea. Roberto Gualtieri ne ha ottenute 5.157 ed anche queste sono state fondamentali per l’elezione. A David Sassoli ne sono andate 4.530

Tutti gli obiettivi sono stati centrati. Senza stressare l’organizzazione.

Le altre preferenze

Nicola Danti è stato uno dei nomi sui quali si è contato il presidente della Provincia Antonio Pompeo. Non lo ha votato da solo. Ai 3.187 voti riportati dall’eurodeputato uscente hanno contribuito anche i Renziani di Valentina Calcagni, accreditata di un migliaio di voti.

Anche Pompeo ha dato una mano a Sassoli. Su Pietro Bartolo ed i suoi 3.562 voti hanno dato un contributo anche Alessandra Sardellitti e Norberto Venturi.