Il piatto di Cannavacciuolo per riprenderci dalla crisi

Senza Ricevuta di Ritorno. La ‘Raccomandata’ del direttore su un fatto del giorno. Non c'è bisogno di perdere troppo tempo su ordinanze per non mandare a scuola i ragazzi. I genitori sanno decidere da soli. È di altri provvedimenti che ci sarà bisogno molto presto. È su quelli che bisognerebbe concentrarsi

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

Antonino Cannavacciuolo è uno chef stellato. Dicono che cucini bene. È un’istantanea a colori della provincia italiana: figlio di un cuoco, frequenta l’alberghiero, si ritrova a fare l’aiuto in un Grand Hotel della penisola sorrentina mentre a coordinarla c’è un mito come Gualtiero Marchesi. Molta della sua fama gli deriva non tanto dalla cucina ma dalla simpatia che trasmette soprattutto in tv.

Anche lui è stato colpito duro dalla crisi scatenata dal Covid. I suoi ristoranti sono rimasti chiusi al pari di quelli di tantissimi meno famosi di lui in tutta l’Italia.

Foto: Carlo Lannutti / Imagoeconomica

Ora che i vaccini stanno arrivando, che tra due settimane sarà in campo anche Johnson & Johnson, Antonino Cannavacciuolo ha mandato un segnale: dopo il covid rilancerà scommettendo sull’apertura di tre resort ed un ristorante.

Fa il paio con il segnale mandato da Mario Draghi che l’altro giorno ha detto: se continua così possiamo pensare di prenotare le vacanze.

La ricetta per tutti i Cannavacciuolo

Il mondo deve reagire al Covid, noi dobbiamo reagire. E reagire non significa, come hanno fatto molti, fingere che non ci sia il covid, finendo così per infettarsi ed infettare altri.

In un mondo nel quale le spiagge delle Baleari si stanno riempiendo di tedeschi, forse nei Comuni conviene iniziare a scrivere cosa bisognerà fare domani. Trovare stimoli per riempire di nuovo bar, ristoranti, alberghi: tavolini all’aperto, zero tassa di soggiorno, zero tassa sul suolo pubblico, sulla musica.

Bisogna scrivere quell’agenda, anziché perdere tempo a cercare scuse per non mandare i ragazzini a scuola per due giorni. I genitori sanno decidere benissimo da soli, in base alla loro sensibilità ed alla loro coscienza, senza bisogno di un’ordinanza. È di altri decreti, altri tipi di ordinanze che hanno bisogno.

Quelle necessarie per avere un orizzonte e ripartire. Quelle per consentire anche ai tanti che sanno fare un mestiere e sono stati messi in ginocchio dalla crisi di poter ripartire, perché non tutti hanno la forza di un Antonino Cannavacciuolo.

Senza Ricevuta di Ritorno.