Il pragmatico e quelli che discutono

Due modelli di amministrazione. Li delineano due episodi avvenuti in questi giorni. Da un lato chi porta tutti dalla sua parte. E dall'altro chi un fronte compatto fatica a crearlo. E la conta resta per aria

Paolo Carnevale

La stampa serve chi è governato, non chi governa

Per avere un’idea plastica delle differenze tra centrodestra e centrosinistra ad Anagni, basta fare riferimento a due episodi minori verificatisi negli ultimi giorni. Minori, ma significativi di come vadano le cose da una parte e dall’altra.

“Dovevano adeguarsi e si sono adeguati”

In vista del prossimo 6 agosto, data dell’entrata in vigore del green pass necessario per partecipare a tutta una serie di eventi sociali, non erano pochi in città quelli che pensavano che la sezione locale di Fdi avrebbe potuto creare qualche problema (pur avendo, gli esponenti locali del Partito, fatto coscienziosamente il vaccino , a partire da Riccardo Ambrosetti).

Foto: Alain Rolland / Imagoeconomica

Sì perché è sul green pass che il Partito della Meloni sta giocando una battaglia identitaria non da poco, marcando il proprio dissenso sullo strumento, visto come propedeutico (addirittura) ad una società orwelliana. Mentre nel resto del centrodestra,  a partire da Berlusconi, si dice esplicitamente che vaccino e green pass sono sinonimo di  libertà.

La perplessità, insomma c’era. Come risolvere questa discrasia? Come evitare che la diversità di idee potesse tramutarsi in fibrillazione di maggioranza? A risolvere la questione ci ha pensato un influente membro della maggioranza. “Si adegueranno senza problemi; da noi chi comanda è il sindaco”, aveva detto qualche giorno fa sul tema.

Ed infatti si sono adeguati senza fare una piega”, ha detto lo stesso esponente ieri pomeriggio. A riprova del fatto, ma forse si sapeva già, che ad Anagni i rapporti di forza in maggioranza contano fino ad un certo punto. Alla fine chi decide è il sindaco. Un po’ per la sua capacità di convinzione, un po’ per la sua dialettica forense impastata con il buon senso di provincia. Chi sollecitandolo in un modo, chi nell’altro, alla fine porta tutti sulla sua posizione.

Una riunione tira l’altra

Fernando Fioramonti

Tutt’altra atmosfera sul fronte del centrosinistra. Dove continuano a susseguirsi riunioni su riunioni. L’ultima, una settimana fa, ha visto la partecipazione del Pd, ovviamente, di Anagni cambia Anagni, di Anagni libera, di Anagni democratica, di Sinistra italiana. Non c’era, per motivi di lavoro, la delegazione di Cittatrepuntozero. C’era invece Alessandra Lalla Cecilia, esponente di una nuova lista civica.

Lo scopo, come nella riunione precedente, era quello di creare una coalizione allargata in grado di partecipare, con qualche speranza, alle prossime Comunali.

Il problema è che la stessa riunione si era tenuta la settimana prima, e quella prima ancora. E la prossima si terrà dopo le meritate vacanze. Con calma, però. Senza esporsi. Per esempio sul nome del candidato a sindaco, come era accaduto nelle precedenti circostanze. Quando si era arrivati all’ultimo minuto, nella necessità di trovare una soluzione che andasse bene a tutti.

Insomma. Da una parte non si parla e non si decide (o meglio, decide uno solo). Dall’altra si parla in troppi. E troppo a lungo.

Più chiaro di così.