Il Primo Maggio, la Liberazione e il fallimento storico del Fascismo

Oggi si ricordano le conquiste del lavoro e la pandemia da Coronavirus non c’entra nulla. Come non c’entrano nulla con il 25 Aprile i soliti tentativi di provare a riscrivere una storia che è agli atti dell’Italia. I limiti populisti dei Cinque Stelle e di Conte, ma pure di Salvini e Meloni.

Secondo l’impostazione della Destra sovranista il Primo Maggio non andrebbe festeggiato oggi perché, a causa del Coronavirus, ci sono prospettive fosche per il lavoro. In realtà ogni anno la Destra sovranista mostra allergia per il Primo maggio. Come per il 25 Aprile.

Ignazio La Russa, esponente importante di Fratelli d’Italia, ha avanzato questa proposta per il 25 Aprile: «da quest’anno il 25 aprile diventi, anziché divisivo, giornata di concordia nazionale nella quale ricordare i caduti di tutte le guerre, senza esclusione alcuna. E in questa data si accomuni anche il ricordo di tutte le vittime del Covid 19 che speriamo cessino proprio in aprile. Sarebbe il modo migliore per ripartire in una Italia finalmente capace, dopo 75 anni da quel lontano 1945, di privilegiare ciò che ci unisce e che ci rende tutti orgogliosi di essere italiani. Nel ricordo dei caduti, chi vorrà, sabato prossimo potrà listare a lutto un tricolore e cantare la canzone del Piave che da sempre le Forze armate dedicano ai caduti di ogni guerra».

Lavoratrici impegnate nella produzione di mascherine © Imagoeconomica

Il solito tentativo di riscrivere la storia. Il 25 aprile 1945 Sandro Pertini lanciò questo appello: «Cittadini, lavoratori! Sciopero generale contro l’occupazione tedesca, contro la guerra fascista, per la salvezza delle nostre terre, delle nostre case, delle nostre officine. Come a Genova e a Torino, ponete i tedeschi di fronte al dilemma: arrendersi o perire».

La festa della Liberazione è una festa nazionale della Repubblica Italiana che ricorre il 25 Aprile di ogni anno. Come la Costituzione italiana, ha un’impostazione antifascista. Negli Usa a nessuno viene in mente di cambiare l’impostazione del 4 luglio. In Francia nessuno ha la velleità di abolire i festeggiamenti per la presa della Bastiglia. Il ventennio fascista è stato il periodo più buio della storia d’Italia. Il fascismo ha trascinato l’Italia nel baratro della guerra, che ha portato tantissimi morti. Il fascismo si è alleato con il nazismo, quel nazismo che ha “firmato” l’orrore dell’Olocausto.

Quando da anni si dice che è giusto ricordare anche le Foibe, bisognerebbe aggiungere che certamente anche l’orrore delle Foibe è esecrabile, ma in ogni caso le proporzioni e la crudeltà dei campi di sterminio contro gli ebrei non ha paragoni purtroppo. E l’Italia fascista ha precise responsabilità perfino sul rastrellamento degli ebrei e sui campi di sterminio. Il fascismo è stato un “cancro” del Paese, fortunatamente sconfitto dalla storia. Il limite della Destra italiana, a differenza per esempio di quella francese, è stato quello di non avere mai avuto una matrice antifascista. La Liberazione va giustamente festeggiata anche ai tempi del Coronavirus.

Fornaio in panetteria ai tempi del coronavirus © Imagoeconomica

Stesso discorso per il Primo Maggio, che è la Festa dei diritti di tutti i lavoratori, diritti conquistati anche con il sangue. Vero è che la pandemia ha cancellato e cancellerà milioni di posti di lavoro in tutto il mondo. Bisognerà reagire globalmente. Ma il Primo Maggio dovrà continuare ad essere festeggiato, anche per ricordare episodi come quello di Portella della Ginestra. La politica non dovrebbe entrarci nulla. Invece affiora la tentazione di strumentalizzare perfino un appuntamento del genere. Non ci saranno (giustamente) feste in piazza oggi. Solo manifestazioni in digitale. Per celebrare soprattutto, chi quest’anno lotta contro il virus. I medici e gli infermieri.

Il lavoro è un diritto, una conquista, una dignità, un valore. Anche nella storia recente il populismo è stato sconfitto. Ma non si può pensare di governare un grande Paese come l’Italia con il populismo, perché alla fine si va a sbattere. Non ci si può limitare a cavalcare le proteste della gente senza proporre soluzioni fattibili e concrete.

Oggi tante famiglie non hanno più soldi perché l’unico lavoro che avevano era quello in “nero”. Che la pandemia ha cancellato. Il problema è che tutti lo sapevano e facevano finta di niente. Magari ci si doveva preoccupare di rendere il lavoro un diritto per tutti. E non tollerare il “nero”.

Posto di lavoro chiuso per coronavirus Foto © Sara Minelli / Imagoeconomica

In questo momento l’Italia appare in grande difficoltà, specialmente in rapporto all’Europa. Da un lato emergono i limiti insuperabili del Movimento Cinque Stelle e l’approssimazione del premier Giuseppe Conte, dall’altro il populismo sovranista della Lega di Salvini e di Fratelli d’Italia della Meloni. Entrambi hanno una sola prospettiva: uscire dall’Europa, operazione alla quale l’Italia non reggerebbe sul piano economico e finanziario.

Il Primo Maggio non si festeggia perché c’è o non c’è il lavoro. Il Primo Maggio si festeggia per ricordare a tutti le conquiste storiche dei lavoratori. Come il 25 aprile non ci deve mai far dimenticare il fallimento storico del fascismo.