Il prof di Guarcino che bacchetta la politica

Il prof di Guarcino che ha teorizzato l'infosfera. E che viene considerato un totem vivente da Google e Microsoft. Insegna ad Oxford e fa il pienone ad ogni lezione: perché sa le cose e le sa anche spiegare. Come in questo suo intervento delle ore scorse. Nel quale ha bacchettato la politica per la totale mancanza di idee

Nessun dubbio: è il papà dell’infosfera. L’ha definita lui ed il nome glielo ha dato lui.  È l’insieme dei mezzi di comunicazione e delle informazioni che da tali mezzi vengono prodotte. Troppo poco? È la globalità dello spazio delle informazioni. Definizione del professor Luciano Floridi l’uomo che ha teorizzato l’etica digitale e non a caso è ascoltato guru di Google e Microsoft. Radici ciociare: papà romano, mamma nata a Parigi, Luciano Floridi ha origini di Guarcino. È uno dei principali filosofi del nostro tempo: insegna Filosofia ed Etica dell’informazione all’Università di Oxford. Teoria ma anche pratica: dirige anche il Digital Ethics Lab.

Se pensate ad un pallosissimo signore che parla un po’ in latinorum ed un po’ in termini astrusi che comprende solo lui… cambiate completamente registro. Il professor Floridi oltre al dono delle idee possiede l’arte oratoria che fu di Cicerone. È per questo che riempie le aule quando tiene lezione e fa il sold out nei teatri quando le conferenze le fa da lì.

Per capire il personaggio, basta dare un’occhiata ad una delle idee che gli hanno chiesto di pensare. Gliel’ha domandato la Società Italiana di Cardiologia Geriatrica: è nata così nei mesi scorsi Guarcino capitale italiana de co-housing a trazione green. In pratica? Un esperimento rivoluzionario che vedrà il paese diventare laboratorio per anziani, giovani ed artigiani. Laboratorio smart per ripopolare i borghi. A rallentare tutto è stato il il Covid. (Leggi qui Benvenuti a Guarcino, la capitale degli anziani del futuro)

Bacchettate alla politica

Il professor Luciano Floridi (Foto Alessia Mastropietro © Imagoeconomica)

Quello che non rallenta invece è la capacità di critica e di analisi del professor Luciano Floridi. Ha bacchettato la politica. Non solo quella italiana, mettendone a nudo i limiti ed i difetti. Lo ha fatto nel corso di un’incontro online organizzato da Pandora Rivista.

Il limite più imbarazzante? Siamo passati da una politica con “poca competenza” al “grande deficit” che deriva dal “non avere proposte concrete che motivano le persone“. È una critica a 360 gradi quella che il filosofo dell’informazione indirizza all’intera classe dirigente.

Questa cosa che la politica non debba essere tecnica non l’ho mai tanto capita, e continuo a non capirla bene” dice Floridi. “Capisco non volere solo dei tecnici che attuano decisioni prese non si sa da chi. Ma la politica deve anche sapere bene di cosa sta parlando. Non è vero che siccome i tecnici non devono essere al potere, allora chi è al potere non deve avere competenze tecniche. Quindi vedere politici che passano da un argomento all’altro, senza avere competenze nè dell’uno nè dell’altro, credo che Platone lo avrebbe trovato un po’ bizzarro“.

È stato buono il prof. Chissà cosa avrebbe detto se avesse sentito tanti politici apparsi sugli schermi in questi mesi con la certezza dei virologi, la prospettiva dei manager sanitari, l’incompetenza dell’uomo della strada.

Senza idee, senza proposte

I(Foto Alessia Mastropietro © Imagoeconomica)

C’è anche questo alla base del disinteresse delle persone verso la politica. Oggi non c’è passione perché tutto sta diventando mediocre. Perché si pensa di riuscire così a parlare ad un elettore sempre più medio.

Al momento, ammonisce ancora il filosofo, “non abbiamo proposte concrete che possano entusiasmare le persone, da fare insieme, per salvare il Pianeta, anche partendo dal tessuto urbano. Questo è, anche dal punto di vista politico, il grande deficit che abbiamo: una progettualità che motivi. C’è troppo cinismo, troppa critica, troppa mancanza di costruzione“.

Essendo più costruttivi e propositivi, invece, “il consenso sarebbe più facile e si potrebbe raccogliere di più“.

Allarme populismo

 Floridi mette in guardia anche da un altro rischio. “Il populismo è la corrente che ci porta dove è più facile andare. – afferma il filosofo dell’Alma Mater- Bisognerebbe resistere e tornare a fare politica dal punto di vista più normativo, con un progetto umano che faccia bene all’ambiente di tutti, al mondo della produzione e alla società che ospita l’uno e l’altro. La frustrazione è che si può fare e non lo stiamo facendo“.

Per Floridi, tra l’altro, “è più facile mobilitare una cittadinanza che vede tutti i giorni gli effetti di questo o quel cambiamento, rispetto alla politica dei massimi sistemi. A livello locale si può sperimentare moltissimo e trovare soluzioni che, ad esempio, da Bologna possono essere buone per la città ma anche per la Regione, l’Italia e il mondo“.

Piccole cose, cita il filosofo, come ad esempio “l’intelligenza artificiale applicata ai parcheggi o alle biblioteche comunali“. Come stanno facendo ad Amsterdam e Helsinki.