Il pugno di ferro di Ottaviani frena i Partiti. Per ora

I Consiglieri vorrebbero muoversi all'interno della maggioranza. Il pugno di ferro di Nicola Ottaviani li blocca. Per evitare scontri e squilibri nelle staffette. Però la geografia politica...

L’ordine di Nicola Ottaviani è stato perentorio: “I gruppi consiliari usciti dalle elezioni comunali di meno di un anno fa non si toccano ulteriormente”. Il motivo è quello di non mettere in discussione tempi e modi delle staffette in giunta. Anche se manca ancora tempo.

Nella maggioranza di centrodestra al Comune di Frosinone, si sa, nessuno ha il coraggio di sfidare i diktat dello zar Nicola. Però sul piano politico molto si sta muovendo dietro le quinte.

Dodici mesi fa Ottaviani vinse alla guida di un’ampia coalizione di centrodestra monopolizzata dalle liste civiche. Al primo posto la Lista Ottaviani, ma le percentuali di tutte le formazioni furono non eccezionali. Un’alleanza vasta nella quale nessuno poteva essere decisivo. Come voleva Ottaviani.

Le politiche però hanno cambiato il quadro.

Il consigliere Alessandro Petricca e l’assessore Valentina Sementilli dovevano annunciare la loro adesione a Fratelli d’Italia, aumentando la consistenza del gruppo rappresentato adesso dal consigliere Marco Ferrara. Poi si sono bruscamente fermati. Pare che sia arrivata la moral suasion di Ottaviani: “I gruppi restano questi”.

Però in campagna elettorale Antonio Scaccia (Lista per Frosinone) ha sostenuto Forza Italia. Infatti gli “azzurri” in consiglio comunale contano più dei quattro consiglieri del gruppo.

Alla Lega guardano tutti, in primis il sindaco Nicola Ottaviani. Specialmente nell’ipotesi di partito unico del centrodestra. Anche Francesco Trina è interessato, ma non si discosta dalla posizione di Ottaviani.

Il Polo Civico di Gianfranco Pizzutelli (2 assessori, tra i quali il vicesindaco e 4 consiglieri) si muove lungo l’intero arco del centrodestra: ottimi rapporti con Francesco Zicchieri (Lega) e Massimo Ruspandini (Fratelli d’Italia), ma anche con Forza Italia. Posizione ottima nel caso nel centrodestra nascesse il partito unico.

Cuori Italiani, invece, gioca allo scoperto. L’assessore Rossella Testa, il consigliere Carlo Gagliardi e il coordinatore Carmine Tucci sono come i tre moschettieri: “Tutti per uno, uno per tutti”. Prosegue l’asse di ferro con Gaetano Quagliariello e Andrea Augello. Nei prossimi giorni sono annunciate importanti  novità. Gagliardi, Testa e Tucci si muovono nell’ottica del centrodestra, ma in modo autonomo.

 

Dunque, finora, il pugno di ferro di Ottaviani ha funzionato. Ma se il sindaco dovesse candidarsi alla Camera nel caso (probabile) di elezioni anticipate, allora per individuare il possibile successore neppure il partito unico potrebbe bastare.

Alessandra Mandarelli, Riccardo Mastrangeli e Danilo Magliocchetti saranno della partita. Massimiliano e Fabio Tagliaferri pure. Tucci lancerà probabilmente una donna. Adriano Piacentini, coordinatore provinciale di Forza Italia, sa però che la prima mossa spetterà a lui.

A quel punto Lega e Fratelli d’Italia dovranno dire la loro. Meglio se con qualche consigliere comunale in più.

Intanto in maggioranza più di qualcuno fa notare che, dopo il pronunciamento del Tar che ha negato il seggio in più ad Alternativa Popolare, l’assessore Pasquale Cirillo si trova in giunta senza rappresentanza consiliare (Francesco Trina è andato via subito).

In questo caso il pugno di ferro di Ottaviani potrebbe non bastare.

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