Il Reddito di Cittadinanza? “Aboliamolo”. “No è utile”

I dubbi sul Reddito di Cittadinanza. Dopo le perplessità sollevate da Borgomeo, Renzi lancia la raccolta di firme per abolirlo. Conte: "Iv e FdI Robin Hood al contrario". Il No di Rifondazione

Il sasso nello stagno lo ha lanciato domenica scorsa il presidente di Unindustria Cassino Francesco Borgomeo: il Reddito di Cittadinanza rischia di creare una convinzione sbagliata. E cioè che sia un diritto per il quale sia dovuto nulla in cambio. (Leggi qui: Da Reddito di Cittadinanza a Reddito di Sfaticatezza).

A distanza di quarantottore ci sono le reazioni di Matteo Renzi, di Giuseppe Conte, dei Comunisti Italiani.

Firme per abolirlo

Giuseppe Conte

Il leader di Italia Viva Matteo Renzi suona la carica dalla sua pagina Facebook: «Vogliamo abolire il reddito di cittadinanza. Come previsto dalla legge, una raccolta ufficiale di firme partirà dal 15 giugno. Vogliamo soprattutto cambiare il mondo del lavoro per i più giovani».

La risposta arriva da un altro ex premier, Giuseppe Conte leader del Movimento 5 Stelle. Dice che «Matteo Renzi e Giorgia Meloni sono dei Robin Hood al contrario. Al peggio – scrive – non c’è mai limite. Non solo non si interessano delle persone in difficoltà, ora le umiliano anche». 

Luigi Pede della Segreteria Regionale di Rifondazione Comunista del Lazio difende il Reddito di Cittadinanza «inteso come sussidio e contrasto alla sempre più crescente povertà. Se il sistema (inteso come politico) è incapace di affrontare il problema della disoccupazione con una controriforma del Lavoro in cui tutti i lavori sono poveri e precari, mi pare evidente che sia “giusto” e “normale” pensare ad un intervento pubblico di sostegno».

Per Luigi Pede «Bisognerebbe dire basta al lavoro povero, all’accettazione di lavori intermittenti e poco dignitosi».